E' terminato a notte fonda il consiglio comunale di Bagheria, convocato in seduta straordinaria ed urgente per la discussione e votazione della mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni al Presidente del consiglio comunale Claudia Clemente.
Come in altre circostanze dagli interventi dei vari consgilieri di maggioranza e opposizione si è registrata una profonda spaccatura e un modo di analizzare fatti e vicende politiche da parte dei consiglieri dei due blocchi spesso diametralmente opposto.
Il Presidente del consiglio, accusato di parzialità e di violazioni reiterate al regolamento, ha incassato le critiche, forte della maggioranza monolitica che sostiene l'amministrazione grillina.
La sensazione è che invece di smantellare vecchie logiche e prassi politiche e scardinare il "sistema", il Movimento 5 Stelle si sia semplicemente sostituito ai gruppi di potere politico che lo hanno preceduto.
Claudia Clemente è stata additata come una pedina del sindaco, incapace di prendere decisioni in autonomia. Allo stesso modo non Le viene riconosciuta oltre all'imparzialità, quella autorevolezza necessaria a garantire i diritti di tutti e 30 i consiglieri comunali. Tutti i consiglieri di minoranza hanno suggerito al presidente, aldilà dell'esito della votazione della sfiducia, un' inversione di tendenza nella gestione dei lavori d'aula.
Il Movimento 5 Stelle ha difeso il suo presidente, benchè tra i banchi dell'amministrazione spiccava l'assenza del sindaco Patrizio Cinque.
La votazione finale, avvenuta oltre le 2 del mattino, ha avuto il seguente esito:
Su 26 presenti al momento del voto, 11 sono stati i voti favorevoli alla sfiducia (opposizione) e 14 quelli contrari (maggioranza) con un solo astenuto (Claudia Clemente).
Al momento del voto erano assenti Emilio Finocchiaro, Carmelo Gargano, Rosario Giammanco ed Emanuele Tornatore.
Lorenzo Gargano