Il testo della relazione sull'operato dell'amministazione comunale letta dal sindaco di Bagheria Patrizio Cinque nello scorso consiglio comunale del 3 novembre:
"Carissimi Presidente, Consiglieri, la presente relazione che mi accingo ad esporre, è il resoconto dell’attività amministrativa posta in essere dalla Giunta Municipale e da tutta l’Amministrazione Comunale di Bagheria, da quando nel giugno 2014 ci siamo insediati, con un Ente dichiarato in dissesto dal Commissario straordinario, fino al Settembre c.a. L’impegno serio e quotidiano e lo sforzo di programmazione sono stati i nostri obiettivi prioritari all’atto dell’insediamento dentro un Ente che non solo non era abituato ad alcuna forma di progettualità ma restava vincolato a logiche ormai obsolete e schiavo di un sistema normativo regionale e nazionale che impediva di agire con forza. All’atto dell’insediamento ci siamo posti come obiettivo doveroso nei confronti della città quello di portare quest’Ente a delle condizioni di normalità che potessero consentire ai cittadini di sentirsi di nuovo parte di una comunità. Comunità che negli anni si era persa tra i cumuli di rifiuti, le politiche che non venivano incontro alle esigenze dei cittadini in un sistema di degrado totale nel quale eravamo stati abbandonati a noi stessi incapaci di cambiare la visione della società che meritavamo e incapaci di rivoltare il sistema rompendo quei meccanismi che avevano assediato le nostre vite e che ormai ci avevano portato alla rassegnazione. Con le elezioni del Giugno 2014 ci è stato dato un mandato forte dal popolo bagherese e questo mandato, che dovevamo concretizzare con le politiche attive, si chiama SPERANZA. Speranza del risveglio dal torpore del nichilismo di gattopardiana memoria. Più di una volta mi sono trovato a ripetere una frase di Emiliano Zapata: “E’ meglio morire in piedi che vivere in ginocchio”. Questa frase rappresenta me, la Giunta ed i consiglieri che in quest’ottica intendono gettare le basi per offrire condizioni di vita civili ai concittadini. Siamo stati eletti non solo per governare ma per osteggiare tutte le forme di criminalità presenti sul territorio ed è questo che tentiamo di fare anche grazie ai frequenti controlli anticorruzione che vengono attuati all’interno dell’Ente. Perdonate la digressione ma rappresentare la rotta morale per la quale e verso la quale ci muoviamo appariva necessario. In una politica in cui l’etica e la morale hanno perso il loro valore, e più che venire incontro alle esigenze dei cittadini si tutelano le banche si regalano soldi ai proprietari delle slot machine e non si pensa di concretizzare il “nuovo umanesimo della politica” partendo dai bisogni della cittadinanza questa citazione mi sembrava idonea a comprendere che quando si lotta anteponendo i bisogni della gente a quelli dei “sistemi di interesse” sei disposto a tutto pur di non piegarti. Questi due anni sono stati densi di tanti avvenimenti e di tanti cambiamenti. Abbiamo dovuto, nel fronteggiare le grandi emergenze che arrivavano, riprogrammare e rettificare più volte alcune decisioni. Ci siamo ritrovati ad esempio a dover programmare nuovamente tutti i servizi sociali, il sistema rifiuti, il servizio idrico, a dover fronteggiare i problemi dovuti a scuole che necessitavano massicci interventi causati dalla noncuranza delle amministrazioni precedenti nel programmare interventi manutentivi idonei che evitassero di ritrovarsi a dover intervenire in modo straordinario e massiccio sull’edilizia scolastica. Tutto questo in un comune in Dissesto il cui ultimo bilancio risaliva al 2012 e dovendo collaborare con l’Organo Straordinario di Liquidazione nelle persone del Presidente Dott. Catalano e dei Dott.ri Mazzeo e Ganci, che ringrazio per il lavoro che hanno svolto e continuano a svolgere con assoluta puntualità, al fine di ricostruire la massa passiva e provvedere alla liquidazione delle spettanze ai creditori. Un ringraziamento particolare va ai cittadini che spesso ci hanno fornito validi elementi di riflessione e che hanno collaborato con noi nelle fasi di criticità che abbiamo affrontato ed è a loro che la relazione si rivolge direttamente in quanto la politica influisce sulle loro vite e noi stiamo tentando di risolvere definitivamente, e non tamponare, gli annosi problemi che anche da decenni non sono stati mai affrontati né risolti. Non ci troviamo oggi a dover additare le colpe di chi, prima di noi ha amministrato, in quanto la mancata risoluzione per decenni dei problemi dei cittadini è sotto gli occhi di tutti. Così com’è sotto gli occhi di tutti lo stallo amministrativo cui alcuni settori dell’Ente si trovavano, uno fra tutti: l’Urbanistica. La Regione prima, sin dal 2013 e le Procure di Termini Imerese e di Palermo hanno sollecitato gli uffici a definire gli iter delle pratiche e a verificarne la conformità o meno alle norme. Tutti noi cittadini di Bagheria stiamo facendo enormi sacrifici, a partire dall’aumento delle imposte fino ai limiti massimi per cinque anni come impone la norma sul dissesto, la riduzione di alcuni servizi al cittadino essenziali, ma contemporaneamente abbiamo iniziato ad invertire la rotta non portandoci dietro gli stessi problemi che hanno altri comuni italiani. Mi riferisco ad esempio ai servizi di assistenza ai minori diversamente abili a scuola che possono fruire dell’assistenza igienico personale, dell’assistenza all’autonomia e alla comunicazione e del trasporto. Questi due anni appena trascorsi sono serviti per gettare le basi della comunità che vogliamo ma tanti passi devono ancora essere fatti. Nel programma elettorale presentato alla collettività e costruito con la partecipazione dei cittadini in forma singola ed associata mettevamo in evidenza quanto fosse necessario fare rete all’interno del tessuto produttivo bagherese unendo idee, intelligenze e spinte di rinnovamento che potessero portarci nella società 3.0. I tagli dei trasferimenti regionali e nazionali non aiutano certo gli Enti Locali in questa azione di crescita. Ecco il motivo per cui noi abbiamo deciso di investire sulla collaborazione spontanea dei cittadini che col loro patrimonio umano possono essere un valido supporto per costruire la nostra comunità. a questo punto le risorse siamo noi; siamo noi politici e amministratori che dobbiamo lavorare. Prima di entrare nel merito delle specifiche attività sento il bisogno di rivolgere dei sentiti e dovuti ringraziamenti. Dapprima a tutti gli assessori, della Giunta Municipale, importanti artefici della gestione politico/amministrativa che spesso con spirito di totale abnegazione contribuiscono insieme a me ad inseguire un sogno. Un ringraziamento va alla Presidente del Consiglio comunale, ai Consiglieri del Consiglio Comunale e Circoscrizionale incluso il Presidente, Gerardo Lorenzini, e alle parti politiche che durante questi due anni di gestione hanno dato prova di competenza e si sono confrontati, anche con toni animati, ma con la logica del confronto costruttivo. Ringrazio infine la struttura burocratica dell’Ente che in questo anno mi ha supportato con impegno ed alla quale chiedo ancora maggior diligenza e responsabilità per una gestione efficiente dell’apparato. Infine, ma non per ultimo, mi sembra opportuno rivolgere ai Consiglieri e alla Città le mie scuse per il ritardo con cui presento la relazione annuale dell’attività amministrativa, non perché la sottovaluti, ma era mia intenzione potervi fornire un quadro esaustivo delle attività svolte finora, ma più volte oggetto di dibattito consiliare, oltre al fatto che pressanti impegni di lavoro e gestione dell’Ente ne hanno fatto slittare la stesura.
Prima di passare alla disamina delle attività ai servizi dell’Ente locale mi pare doveroso fare un accenno a due delle situazioni che hanno attanagliato e vincolato le sorti della nostra Comunità: la gestione dei rifiuti fallimentare e la situazione finanziaria dell’Ente
Gestione dei Rifiuti
Il Difficile rapporto con l’ATO PA 4. Sin dal nostro insediamento sapevamo che uno dei temi più caldi sui quali avremmo dovuto concentrare tutta la nostra attenzione sarebbe stato il rapporto con l’ATO PA 4, CO.IN.R.E.S. e la gestione dei rifiuti. Quando mi sono insediato ereditavamo una città sommersa dai rifiuti, un servizio che non era per nulla funzionale e sovente i rifiuti restavano ammassati con condizioni igieniche precarie che portavano spesso a roghi per le strade a causa di una condizione sanitaria malsana. Avevamo chiaro che cambiare rotta non sarebbe stato semplice e sapevamo che per uscire da questa logica fallimentare avevamo bisogno di cambiare il sistema ed instaurare una gestione del ciclo dei rifiuti che andasse verso la raccolta differenziata. Non immaginavamo però di dover entrare nel merito di una gestione comunale per molti versi “amministrativamente complicata”. Riuscire ad arginare e risolvere le emergenze rifiuti, ad ottimizzare il servizio di raccolta dei rifiuti è stata la questione nella quale, già all’indomani della mia elezione, mi sono buttato a capofitto. Come è noto con deliberazioni del C.d.A. del Co.In.R.E.S. ATO PA 4 nn. 10, 11 e 12 del febbraio 2010, si è preso atto dell’impossibilità del Consorzio a gestire il servizio di gestione integrata dei RSU per ragioni di natura finanziaria. Ciò ha imposto all’amministrazione di provvedere, pur in carenza della necessaria organizzazione sia amministrativa che tecnico-logistica, a far fronte all’emergenza creatasi. Da quella data il servizio è stato gestito dal Comune di Bagheria che ne organizzava le modalità di raccolta, noleggiava i mezzi in assenza di idonei mezzi di proprietà dell’Ente locale e si occupava anche del pagamento delle discariche autorizzate dalla Regione Siciliana. Era chiaro, sin dal 2010, che il Sistema Rifiuti fosse al collasso per varie ragioni che di seguito evidenzierò. Da luglio-agosto 2011 era stata operato il ricorso a quella che in termini tecnici si chiama “delegazione di pagamento” che consente ai comuni, dietro autorizzazione del debitore (in questo caso l’ATO) di pagare direttamente gli operatori che lavorano sui rispettivi territori e di trasferire i contributi previdenziali ed assicurativi di tali lavoratori al datore di lavoro, il Coinres. Ebbene, non è noto conoscere l’atto con cui il Consorzio avrebbe autorizzato il Comune di Bagheria a pagare detti lavoratori né la modalità con cui questa “delegazione” sarebbe stata autorizzata. Il tema della vicenda non era il ricorso alla “delegazione di pagamento” ma il fatto che questa avvenisse previa ordinanza sindacale ed in assenza delle buste paga emesse dal consorzio. Non si comprende infatti come si addivenisse alla quantificazione che poi portava all’emissione da parte del dirigente pro-tempore della liquidazione per pagare gli stipendi dei dipendenti. Mi preme sottolineare questo perché le buste paga ai dipendenti per somme già erogate agli stessi sono pervenute al Comune di Bagheria in epoca successiva alla liquidazione effettuata e sono state oggetto di verifica da parte degli uffici comunali competenti anche in merito alla congruità delle somme erogate in precedenza. I cittadini ricorderanno infatti la polemica sollevata in merito alla consistenza delle buste paga pervenute e firmate successivamente proprio nell’aula consiliare del Comune di Bagheria nel 2014 per spettanze già liquidate ai dipendenti nel corso della passata amministrazione. Infatti, io stesso mi sono ritrovato a consegnare ai lavoratori COINRES in forza al comune di bagheria le buste paga in aula consiliare. Buste paga che i lavoratori hanno sottoscritto ma relative a somme già erogate agli stessi nel corso della consiliatura passata. Un percorso inaudito che stentiamo a comprendere e soprattutto di difficile comprensione è la modalità di quantificazione delle somme liquidate con i rispettivi mandati ai dipendenti, il “come” si sia arrivati a quelle somme, chi abbia fornito la quantificazione ed in virtù di quale atto ufficiale promanante dal Consorzio. Non comprendiamo chi abbia quantificato cosa, in virtù di quale processo e come si sia addivenuti a questa inusuale modalità fuori da ogni prassi e percorso che indica la liquidazione del credito laddove abbia i caratteri della certezza, liquidità ed esigibilità. Noi crediamo che amministrare un Ente pubblico rappresenti un percorso talmente serio da non poter essere oggetto di tali arbitri a maggior ragione se si tratta del COINRES, realtà non solo disfunzionale ma della quale si è occupata la Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul ciclo integrato dei Rifiuti e nella quale sono emersi i collegamenti tra Cosa Nostra, gli appalti affidati e i legami tra parte del personale e la Mafia. I consiglieri comunali e la città ricorderanno le cronache dei giornali che hanno certificato omicidi tra i dipendenti del servizio rifiuti e arresti tra il personale in forza lavoro al consorzio nel territorio di Bagheria per i loro rapporti con Cosa Nostra. Personale le cui funzioni di “organizzazione” delle attività di raccolta dei rifiuti erano preponderanti e spesso si verificava una diretta interazione tra questi soggetti “discutibili” e l’Amministrazione attiva. Lungi dal voler fare allusioni sulle commistioni tra ambienti legati a Cosa Nostra e passati amministratori il dato però non è confortante. Sapere che uno dei “sorveglianti”, tale Di Bella (adesso agli arresti) controllava il servizio e gli operatori suoi sottoposti e sovente per questioni lavorative si trovava negli uffici comunali fa comprendere come la vicenda e la gestione abbia avuto dei confini piuttosto torbidi e preoccupanti. Detto questo, abbiamo dato mandato agli uffici di verificare se ci fossero “discrepanze” tra le somme liquidate e le spettanze riconosciute in busta paga per effettuare il conguaglio onde evitare che si verificasse una “liquidazione superiore” al dovuto. Lo sforzo logico-amministrativo che abbiamo seguito è stato fatto a salvaguardia delle casse dell’ente e dei soldi dei cittadini che non meritano questi meccanismi assolutamente illogici e disfunzionali. Il nostro approccio è sempre stato, e sempre continuerà ad essere, dettato dalla logica del “buon padre di famiglia” che tende ad utilizzare tutte le soluzioni idonee per garantire i servizi al cittadino. Quest’analisi ha portato nell’Agosto 2014 a voler lanciare quella che poi diventò la “Rivoluzione di Agosto” che aveva come scopo quello di incrementare la raccolta differenziata e iniziare una nuova modalità di gestione che scardinasse il sistema pregresso. Purtroppo siamo stati ostacolati da un sistema refrattario al cambiamento e dall’ostruzionismo interno al servizio ma non ci siamo arresi. Eravamo stati eletti per non continuare con le logiche precedenti, modificare e se era il caso anche “rompere” quel sistema malato, malsano e non legalitario ed è questo che abbiamo provato a fare dapprima proponendo la costituzione di una S.P.A. il cui scopo era quello di abbattere i costi e gestire direttamente il servizio, anche iniziando le operazioni sanzionatorie nei confronti dei dipendenti che non dimostravano attaccamento al lavoro. Nei nostri progetti infatti vi era quello di affrancarci dai noli ed acquistare i mezzi comunali per iniziare un circuito virtuoso. Abbiamo dunque predisposto gli atti ed il piano finanziario del servizio dimostrando che era possibile affrancarci dall’ATO. Le molteplici resistenze ci hanno però portato a rivedere la nostra posizione in quel momento pur consapevoli che sarebbe stato un modo efficace, efficiente e maggiormente economico per rompere il sistema, oggi per fortuna oggetto di analisi da parte delle Forze dell’Ordine, e ottemperare al disposto di cui alla L. 9/2010. Una delle nostre battaglie politiche era quella della FUORIUSCITA dal COINRES e sapevamo già che questa sarebbe stata la battaglia più importante che avremmo dovuto tentare di vincere per ristabilire condizioni di normalità nel servizio. Ci siamo sforzati con gli uffici di verificare quale fosse il percorso normativamente previsto, in conformità anche alla convenzione, per riuscire a centrare questo risultato e il 02 aprile 2015 il consiglio comunale ha votato l’ATTO DI RECESSO dal Consorzio. L’ iter di questa votazione non è stato semplice perché si sono susseguiti notevoli interventi e due sedute successive una delle quali decaduta a causa dell’abbandono dell’aula da parte delle opposizioni alle 6 del mattino ma alla fine l’atto è stato votato. A seguito del recesso si sono susseguite una serie di diffide inviate dall’Ente locale ai Commissari del Consorzio per addivenire ad una soluzione in termini di mappatura dell’organico del Consorzio stesso, visto il recesso del comune di Bagheria. E’ utile precisare che fino a quel momento i continui appelli, le richieste di analisi degli atti gestionali del consorzio e le richieste di sanzioni ai dipendenti negligenti formulate dal Comune di Bagheria nei confronti del Consorzio sono rimaste lettera morta. Ci siamo ritrovati, e non siamo stati l’unica amministrazione in queste condizioni, davanti ad un muro di gomma che anziché gestire e tentare di offrire un servizio ai cittadini si comportava come “garante dello status quo” e come uno stipendificio che non attuava le regole normative cui dovrebbe soggiacere un Ente pubblico. Purtroppo mai con forza, da parte della Regione che nomina i commissari, l’attenzione si è concentrata proprio sul CONSORZIO che adesso rappresenta una sua emanazione. Mai si sono verificati i mancati adempimenti, attraverso i poteri che la Regione Siciliana possiede. Basti pensare che il Coinres non ha approvato i suoi bilanci, effettua le spese senza concordarle con i soci e poi scarica i costi ai Comuni ma non a carico della Provincia Regionale di Palermo che per il 10% partecipa anch’essa al Consorzio. Ai fini meramente esplicativi c’è da ricordare che: L’Assemblea dei soci aveva deliberato che il 10% del personale fosse assorbito dalla Provincia regionale di Palermo, prima dell’abolizione delle Province, stante che tale è la quota di partecipazione di tale ente all’interno del consorzio, senza che si evinca nello Statuto consortile, in nessun modo, che questa debba intendersi solo alla partecipazione delle spese generali o di funzionamento. La Provincia ha proposto ricorso avverso alla delibera con esito favorevole per essa. Al fine del contenimento della spesa del consorzio il sottoscritto, in una delle riunione dell’assemblea dei soci aveva proposto: • L’applicazione del contratto EE.LL per tutto il personale, in luogo di quello di Federambiente, stante la natura pubblica del consorzio, unico tra tutti gli A.T.O. regionali ad essere tale (all’epoca della costituzione degli ATO, il Coinres non mutò la propria natura giuridica), mentre tutti i nuovi ATO si erano costituiti in SPA seppure a capitale pubblico. Il Contratto Enti Locali farebbe ottenere un risparmio di oltre il 30% rispetto a quello Federambiente attualmente applicato al personale consortile. • Una revisione della dotazione organica del consorzio alla stregua di parametri di efficienza, efficacia ed economicità dei tanti lavoratori in possesso di profili amministrativi in profili operativi (operatore ed autisti) stante che la dotazione organica del consorzio appare ampiamente disfunzionale e all’atto dell’assunzione si sono avute progressioni relative all’incremento del livello del personale che destano qualche perplessità circa la loro regolarità formale e sostanziale; • L’effettuazione delle visite mediche al fine di accertare l’effettiva idoneità allo svolgimento del servizio. Il Comune di Bagheria ha inoltre promosso gravame innanzi al Giudice amministrativo avverso ai decreti di nomina dei commissari ad acta dell’amministrazione regionale per il recupero forzoso di somme ritenute dovute dal Consorzio, ma considerate illegittime da questo alla luce delle gravi violazioni di legge in materia finanziaria (mancata redazione ed approvazione dei bilanci preventivi e consuntivi) con evidenti gravissime conseguenze finanziarie. A seguito dell’Atto di Recesso è pervenuta al Comune di Bagheria apposita diffida di ritiro dell’atto in autotutela da parte della Regione Siciliana. All’interno di questa diffida la Regione Siciliana avvisava che laddove non si fosse addivenuto al ritiro dell’ATTO avrebbe provveduto la Regione stessa. A questa nota è stato prodotta una relazione di risposta e ad oggi, dopo 1 anno e 6 mesi, nessun organo si è sostituito e l’atto è in vigore. In ottemperanza a quella delibera di recesso abbiamo provveduto dunque a “scindere” la nostra partecipazione all’ATO. Da una parte la nostra partecipazione alla fase liquidatoria, quale comune “socio” all’epoca della costituzione del Consorzio, dall’altra la nostra “non partecipazione” alla gestione attuale del Consorzio e alle spese di funzionamento dello stesso a decorrere dal 2 aprile 2015 poiché ad oggi la gestione è in capo al Comune di Bagheria che non è più socio della società. Questa operazione veniva altresì confermata dalla presenza di due commissari diversi: uno, ing. Celico, commissario liquidatore; l’altro, dott. Lo Brutto, commissario di nomina regionale per la gestione. E’ da ricordare, inoltre, che: 1. con determinazione del 23/02/2010 n. 10, il Consiglio di Amministrazione del CO.IN.R.E.S. ha preso atto che il Consorzio non è più nelle condizioni di poter svolgere il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e la raccolta differenziata così come previsto nell’apposito contratto di servizio 2. con determinazione del 23/02/2010 n. 11, il Consiglio di Amministrazione del CO.IN.R.E.S. ha preso atto dell’impossibilità del Consorzio a svolgere il servizio RRSU e ha demandato ai Sindaci dei comuni soci, nella qualità di Autorità Sanitaria ed Ufficiale di governo del territorio, di approntare gli atti necessari al fine di eseguire la raccolta dei rifiuti; 3. con determinazione del 23/02/2010 n. 12, il Consiglio di Amministrazione del CO.IN.R.E.S ha autorizzato ai sensi dell’art. 15 L. 241/1990, l’utilizzo del personale in carico per la raccolta dei rifiuti nei singoli comuni che attiveranno in emergenza il servizio 4. con determinazione del 23/02/2010 n. 13 il Consiglio di Amministrazione del CO.iN.R.E.S ha autorizzato ogni singolo ente a sostituirsi al Consorzio anche per quanto riguarda il conferimento in discarica 5. con Ordinanza n. 115 del 14.11.2011 il Presidente della Regione Sicilia all’art. 4 comma 1.3 dispone che “nelle ipotesi di gestione diretta del servizio, le società e i consorzi d’ambito, sempre nelle more dell’espletamento delle procedure di cui all’articolo 2 della presente ordinanza continueranno ad assicurare il servizio secondo le medesime modalità attraverso i comuni aderenti”. Queste sono state le considerazioni presupposte che hanno portato il Consiglio Comunale a votare l’atto di Recesso consortile. Infatti, pur nella considerazione che l’ATO si comportava da “intermediario del lavoro” non svolgendo più alcuna funzione nella organizzazione del servizio nei Comuni soci ma “rimaneva in vita” in virtù delle ordinanze del Presidente della Regione, si continuavano ad emettere fatture di servizio gravate da IVA per un servizio effettivamente non reso. A tutto questo si aggiungeva la considerazione che il personale era “autorganizzato”. Come detto sopra uno dei “sorveglianti-capisquadra” che avrebbe dovuto verificare che gli operatori svolgessero il servizio rifiuti con costanza e puntualità era tale Di Bella, oggi agli arresti, e considerato vero gestore occulto del Coinres stesso con la complicità di Diego Lo Paro, anch’esso dipendente del Consorzio ma a differenza del primo con qualifica amministrativa, come risulta dall’operazione Baghdad. All’epoca Diego Lo Paro, uno dei dipendenti del Consorzio trasferito proprio dal Comune di Bagheria, presso il quale era dipendente comunale, all’atto della sua nascita, così come risulta dalle risultanze probatorie era considerato il canale di infiltrazione di Cosa Nostra nel settore dei rifiuti. Sia Di Bella che Lo Paro, secondo la Corte, avrebbero preteso delle somme in denaro dalle ditte che lavoravano presso il Consorzio stesso per continuare a lavorare. Credo che adesso sia molto più chiaro quale sia stato il sistema che volevamo combattere. Un sistema fatto verosimilmente di “emergenze pilotate” al fine di consentire ad alcuni soggetti di lavorare. I consiglieri ed i cittadini ricorderanno altresì le intimidazioni ricevute proprio da alcuni dipendenti a settembre 2014 e rivolte a me e all’assessore Atanasio. Ho sempre creduto che Amministrare fosse un servizio da rendere attraverso azioni costanti, magari forti, che portassero rotture nei sistemi ed è questo che volevo fare. Ecco perchè, preso atto che già da 5 anni il Consorzio aveva dichiarato la propria incapacità di gestire devolvendo le proprie funzioni ai sindaci e volendo tentare di dare “stabilità” al servizio in modo tale che non fosse “gestito” da “forze esterne” ho promosso una “procedura negoziata” chiedendo a 5 ditte che erano nella white list della Prefettura la disponibilità a formulare un’offerta per gestire il servizio dei rifiuti utilizzando il personale dell’ATO in forza lavoro al comune di Bagheria, e tutto ciò che serviva alla gestione del servizio. Restavano esclusi dal servizio gli oneri di conferimento in discarica che non potevano essere previsti in quanto ogni comune viene autorizzato a conferire in discariche diverse dalla Regione Siciliana. Le diverse autorizzazioni nelle discariche comportano oneri diversi a tonnellata che gravano sul costo del servizio e dunque sulla TARI che viene emessa ai cittadini. A questa indagine esplorativa è seguita l’aggiudicazione alla TECH Servizi S.r.l. per un periodo di sei mesi con un servizio che ha portato condizioni di normalità nella raccolta. A seguito di questa aggiudicazione sono seguite intercettazioni ambientali tra Pasquale Di Salvo, ex autista di Giovanni Falcone, affiliato a Cosa Nostra e condannato anch’esso nel corso del quale si legge “A Bagheria non ci restano più neppure gli occhi per piangere” alludendo al fatto che con questa aggiudicazione era “finita” la penetrazione di Cosa Nostra nel settore. Intercettazioni da noi lette sui quotidiani online ma che possiedono le Forze dell’Ordine. Non neghiamo di essere fieri di aver contribuito con un’operazione amministrativa a gettare le basi per tentare di rompere certi legami. Ma torniamo alla vicenda amministrativa legata all’aggiudicazione a TECH Servizi S.r.l. L’Amministrazione comunale per tutto il periodo si è fatta promotrice del distacco dei lavoratori del Consorzio presso la ditta anche con la sottoscrizione di un accordo sindacale tra OO.SS., Comune di Bagheria, CO.IN.R.E.S e ditta TECH. Distacco non effettuato dall’ATO o effettuato solo per alcuni lavoratori in un primo momento e per la loro totalità successivamente per cause non addebitabili al Comune di Bagheria. Alla scadenza dell’aggiudicazione ed in ottemperanza alle determinazioni del Consorzio del 2010 abbiamo deciso di gestire il servizio in house, così come l’Ordinanza del Presidente della regione del 2011 consentiva. Ho sottoscritto un Accordo di Comando tra il datore di lavoro, CO.IN.R.E.S., ed il Comune di Bagheria che consente all’Ente di esercitare nei confronti dei lavoratori i poteri propri del datore di lavoro non solo in termini di gestione del servizio ma in termini di attivazione, nei casi consentiti e previa verifica delle circostanze che li hanno determinati, delle sanzioni disciplinari. Si è così aperta una “nuova storia” nella gestione del servizio che ha portato alla contestazione delle negligenze e delle violazioni dei doveri dei dipendenti da parte degli uffici comunali, alla difesa dei dipendenti con presentazione delle memorie (così come la legge stabilisce) da parte delle sigle sindacali che li rappresentano, alla successiva convocazione della commissione disciplinare che ha dovuto verificare se sussistessero o meno gli estremi per le sanzioni disciplinari che prevedevano la sospensione dell’attività lavorativa senza stipendio. Ovviamente tutto questo processo non è stato né semplice né indolore perché ha necessitato di analisi, approfondimento e cambio di prospettiva davanti ad un “sistema” che si era “abituato” ad essere gestito in modo diverso o ad “autogestirsi”. Il Comando degli operatori presso il comune di Bagheria con atto siglato dal Sindaco e dal Commissario ha consentito un risparmio nelle fatture emesse dal consorzio in termini di erogazione dell’IVA. Sintetizzare i passaggi con una digressione non è semplice ma è esemplificativa di tutte le operazioni logico-amministrative e delle azioni sottese alle diverse modalità di approccio del servizio. Due infatti erano e sono i nostri obiettivi: offrire un servizio degno di questo nome ma per fare questo dovevamo prima fare una “lotta dura interna” e comprimere i costi. Per centrare questo secondo obiettivo abbiamo partecipato e promosso la convocazione assembleare al fine di effettuare le attività di controllo analogo cui gli Enti sono obbligati ed abbiamo proposto e fatto approvare in seno all’Assemblea dei soci:
• la dismissione della sede di via Velasquez a Palermo, offrendo gli spazi adibiti ad uffici presso l’autoparco comunale • l’attivazione delle procedure di recupero dei crediti nei confronti dei signori Loddo e Granata per le somme pari a più di due milioni di euro che rappresentano crediti del consorzio e che dunque influiscono sul debito del COINRES • la richiesta all’allora Commissario liquidatore, ing. Celico, degli esiti dell’attività liquidatoria, la quantificazione totale del debito dei comuni con i giustificativi delle spese • la conclusione dell’attività liquidatoria con la quantificazione dei debitori, del quantum e la verifica della certezza, liquidità ed esigibilità del credito vantato • la verifica delle intervenute cause di prescrizione dei debiti e dei crediti La proposta deliberativa dell’assemblea, scaricabile dal sito del consorzio, costituisce parte integrante della relazione del Sindaco. Tutte queste attività sono state avviate al fine di ridurre i costi della gestione dei rifiuti passata dai € 9.600.000,00 del 2014 agli 8.500.000,00 del 2015 e si sta lavorando, con intenso impegno, a contenere tale spesa e ad abbassarla ulteriormente. In particolare al fine di ridurre nel lungo periodo ulteriormente la spesa affrancandoci dal ricorso ai noli: • Sono state acquistate delle vasche, dei cassoni e dei mezzi per fronteggiare l’emergenza creatasi anche a causa dell’incertezza dell’amministrazione regionale sulla programmazione e sui termini temporali dell’effettiva applicazione della L.R. 9/2010 e di tutte le sue implicazioni circa l’autorità effettivamente legittimata alla gestione dei rifiuti nei vari territori comunali. • Sono state espletate le gare per il servizio di nolo freddo-caldo degli automezzi necessari alla raccolta ed il trasporto dei RSU agli impianti. • E’ stata fatta una manifestazione di interesse con due ditte, RICICLIA e GARBY, per l’installazione di contenitori speciali per la plastica. • E’ stata eseguita la bonifica dei siti inquinati d’amianto con apposito piano di intervento, mappatura e bonifica (eternit) nelle periferie cittadine. • E’ stata effettuata la bonifica di alcuni siti divenuti discariche a cielo aperto con la rimozione dei cassonetti e con attività di controllo e monitoraggio del territorio. .• Si è implementata la raccolta differenziata in città con un incremento della R.D. di c.ca 20% in un solo mese, settembre 2016, rispetto l’anno precedente. La situazione igienica in città, con particolare riferimento alla raccolta rifiuti, pur essendo ancora insufficiente rispetto ai parametri normativamente richiesti, agli obiettivi di questa amministrazione ed alle aspettative dei cittadini, è indubbiamente migliorata rispetto al biennio precedente dove ogni 15 giorni circa, si era in presenza di emergenze rifiuti a causa delle proteste dei lavoratori. Oggi tale problematica, come predetto, seppure non completamente risolta si sta affrontando con la dovuta attenzione e risolutezza. Basti pensare che a gennaio 2016 a causa di un problema con il software non abbiamo potuto provvedere al pagamento delle spettanze ai lavoratori per un periodo di ritardo superiore ai 45 giorni e nonostante questo, a differenza che in passato non si sono avute le proteste degli operatori che avrebbero ingenerato problemi di carattere igienico sanitario. Lo spazzamento stradale seppure ancora carente in molte zone della città, adesso è garantito con costanza negli assi viari centrali e nelle strade intensivamente interessate dal traffico veicolare. E’ stato predisposto ed approvato in Consiglio Comunale un nuovo piano ARO che prevede tutta una serie di servizi tra cui la pulizia delle spiagge, lo spazzamento e servizi aggiuntivi in ottemperanza alle norme sanitarie. La modifica del Piano ARO precedente, MAI approvato dal Consiglio Comunale, è stata determinata dalle incongruità che abbiamo riscontrato rispetto ad un piano finanziario non conforme che aveva delle evidenti carenze organizzative, gestorie e finanziarie. Abbiamo avviato la raccolta differenziata spinta con l’avvio dei PAP, porta a porta, e con recupero giornaliero delle diverse frazioni differenziate a giorni alterni. Siamo ancora lontani dagli obiettivi che ci siamo prefissi e dall’efficienza del servizio ma, osservando da dove siamo partiti con rifiuti fino quasi al primo piano delle abitazioni e con roghi continui in città, siamo fiduciosi e continueremo a lavorare con costanza per migliorare ed efficientare il servizio.
Situazione finanziaria dell’Ente
Lo stato finanziario dell’Ente è sotto gli occhi di tutti. Con delibera del Commissario straordinario La Iacona nr. 05 del 19 maggio 2014 è stato dichiarato il dissesto del Comune di Bagheria e sono state successivamente aumentate tutte le imposte fino ai limiti massimi per un periodo di 5 anni così come prevede il TUEL. Sin dal primo giorno non abbiamo mai nascosto nulla, pubblicando sul sito web comunale la situazione patrimoniale ed i movimenti della cassa corrente. Ciò al fine di rendere comprensibili e chiare alla cittadinanza le difficoltà che vive questa amministrazione costretta a fare i conti con una crisi finanziaria senza precedenti che non può non riverberarsi sulla città: con l’aumento delle tasse e tariffe, con il taglio dei servizi, con il non poter assecondare le richieste di aiuto da parte delle famiglie meno abbienti della cittadinanza. Gli elementi di criticità sono in parte endogeni, vale a dire determinati da scelte politiche e amministrative di anni precedenti, scelte spesso inappropriate e non coerenti con la necessità di garantire i servizi obbligatori dell’Ente. Altri elementi sono esogeni perché collegati con la finanza derivata e cioè con i trasferimenti di risorse da parte dello Stato e della Regione che nello stesso periodo sono sensibilmente diminuiti. Non può non considerarsi il fatto che la critica congiuntura economica che stiamo vivendo in questi ultimi anni crea una drastica diminuzione della capacità contributiva delle famiglie bagheresi che non riescono ad onorare gli impegni relativamente a tasse, imposte e contributi locali. L’economia locale presenta, oggi, le caratteristiche tipiche delle zone svantaggiate e si fonda sui trasferimenti e sull’assistenza generalizzata. E’ infatti caratterizzata da un tasso di disoccupazione di oltre il 40%, in linea con il dato regionale e superiore ai valori nazionali, da una crescita demografica dovuta esclusivamente al trasferimento dalle zone interne e dalla città di Palermo, da scarso numero di imprese, inferiore a quello regionale, che evidenzia una carenza di imprenditorialità locale, da un tessuto produttivo molto debole rivolto esclusivamente al mercato locale ed a bassa produttività, non idoneo, nel complesso, a sostenere autonomamente l’economia. Né il settore dei servizi e quello turistico in particolare (quest’ultimo assorbe appena il 2,5% di occupati) è riuscito a ridurre i gravi problemi occupazionali. Ad aggravare la situazione, resa già critica dalle scelte politico-amministrative passate, concorre l’evidente difficoltà finanziaria di livello nazionale ed il susseguirsi di continue manovre volte a comprimere il più possibile la spesa pubblica, soprattutto quella degli Enti Locali, addossando al sistema delle autonomie un onere inversamente proporzionale al loro peso nell’ambito del comparto pubblico. Viviamo gli effetti imposti dai provvedimenti degli ultimi due anni (DL 78/2010, DL 38 e 138/2011, Legge di stabilità n. 183/2011 ed infine la manovre del governo Monti, DL 201/2012) con i quali è cresciuto il valore delle risorse chieste agli Enti Locali in termini di riduzione dei trasferimenti erariali e di maggiori sacrifici sul patto di stabilità. Nel 2015 i trasferimenti erariali dello Stato si sono ridotti ulteriormente per un importo di circa 5.600.000 euro (-64% rispetto al 2011 e cioè da Euro 8.600.000 del 2011 ad Euro 3.000.000 del 2015). Sempre nel 2015 la riduzione rispetto al 2010 è pari a circa 6 milioni di euro (da Euro 10.366.000 del 2010 ad Euro 3.000.000 del 2015 (-72%). A questo si aggiungono le riduzioni dei trasferimenti regionali con mancate erogazioni delle risorse. Queste ultime, che destano maggiori preoccupazioni, sono frutto delle scelte di politica scellerata compiute in passato, mi riferisco al COINRES. In passato infatti il Coinres o il Sindaco protempore chiedevano alla Regione siciliana di erogare per nome e per conto del Comune di Bagheria le spettanze all’ATO per il Pagamento di quanto, secondo l’ATO era dovuto. Questa forma di erogazione delle somme, normativamente prevista, però rappresentava una anticipazione della Regione Siciliana nei confronti dei Comuni che sarebbe gravata sui bilanci successivi e sulle amministrazioni successive per cui dallo scorso anno la Regione Siciliana ha provveduto con un piano di rateizzazzione di 10 anni a erogare nei confronti del Comune di Bagheria minori trasferimenti (lo scorso anno a fronte dei trasferimenti stanziati per circa 1.300.000 euro sono stati liquidati poco più di 200.000 euro l’anno al Comune). In un Ente che è in dissesto finanziario, con le difficoltà dovute anche al pagamento dei debiti pregressi un taglio dei trasferimenti così massiccio e con le emergenze che ci siamo ritrovati ad affrontare frutto di assolute non azioni programmatorie in quasi tutti i settori, tutto ciò rappresenta un ulteriore fonte di problema. Nonostante il quadro appena delineato, come è facile notare, sono state compiute moltissime azioni per riportare la città a condizioni di normalità comprimendo tutte le spese superflue. Ciò che risalta di più all’evidenza sono le scelte politico-amministrative del passato che non hanno avuto alcun carattere programmatori e sono state assolutamente inidonee ad offrire servizi al cittadino e hanno notevolmente peggiorato le condizioni che, laddove affrontate a tempo debito, non avrebbero avuto queste ripercussioni sulla nostra gestione. Mi riferisco ad esempio all’assenza di attenzione e/o programmazione degli interventi di edilizia scolastica che laddove resi in modo organico e programmato quali interventi ordinari non avrebbero generato i problemi che oggi ci ritroviamo ad affrontare. Consci e consapevoli di questo abbiamo stanziato circa 750.000 euro per fronteggiare le varie criticità delle scuole. I cittadini ricorderanno ad esempio il crollo del Tetto presso l’Istituto Cirincione. In questo caso, infatti anche grazie alla collaborazione del Dirigente Scolastico, degli insegnanti e dei genitori, nonostante il sequestro di alcune aule, dopo un anno è stata riconsegnata la scuola. Purtroppo molti altri interventi devono essere realizzati ma ad esempio siamo riusciti a consegnare anche il plesso Bagnera, dopo gli interventi che il plesso necessitava. Situazione più critica invece attraversano le scuole di Aspra, plessi Scordato e Civello. Per quanto attiene il plesso Scordato, dopo circa 5 anni, abbiamo riconsegnato anche il piano primo, in precedenza chiuso a causa dei lavori che non erano stati né programmati né avviati. Il Plesso Civello ha invece maggiori problemi di carattere strutturale e necessita di una più massiccia opera di intervento ma anche per quello abbiamo, prima stanziato in bilancio, e poi attivato una gara che ad oggi è all’esame istruttorio degli uffici al fine di consentirne l’aggiudicazione. L’iter burocratico-amministrativo in questo caso è stato molto più lento a causa delle molte offerte pervenute, più di 300. Come è facile notare con una veloce ricostruzione, gli interventi e i fronti aperti sono stati molteplici ed hanno portato ad un consistente stanziamento delle risorse in bilancio. Stanziamento che siamo stati lieti e contenti di prevedere perchè i problemi non vanno tamponati come si faceva in passato ma analizzati e risolti. Ci è stato consegnato un Ente che aveva soppresso il servizio di asilo-nido in quanto il costo del servizio a domanda individuale non era coperto e portava a frequenti sanzioni da parte dello stato, vista la mancanza di copertura. Non erano state apportati idonei strumenti per comprimere un altro e più oneroso costo di un altro servizio a domanda individuale: la Pinacoteca. Partendo da quest’analisi abbiamo verificato come riattivare i servizi comprimendo i costi attraverso idonee politiche di razionalizzazione della spesa che non ci consentissero l’irrogazione da parte dello Stato delle sanzioni (minori trasferimenti). Come i consiglieri sapranno i Comuni sono beneficiari dei Fondi PAC che consentono di attivare il servizio di asilo nido. Grazie al lavoro instancabile dell’Assessore Puleo, che ringrazio, è partito il servizio di asilo nido che ha portato all’attivazione di due nidi comunali e presto all’attivazione anche dello spazio gioco. Il ringraziamento è doveroso anche perchè, nonostante tutti i comuni abbiano ricevuto i fondi PAC, non tutti i comuni sono stati nelle condizioni di attivare i nidi e grandi comuni come Palermo ancora, dopo un anno non li hanno ancora attivati. Noi crediamo che i servizi a sostegno dell’infanzia garantiscano idoneo supporto alle famiglie e coadiuvino la crescita del minore e lo sviluppo della genitorialità. Ma non è solo questo che è stato fatto in questi due anni: siamo stati uno dei pochi comuni siciliani, nonostante i problemi del primo anno, ad attivare sin da subito i servizi a sostegno dei minori diversabili a scuola (assistenza di base, assistenza all’autonomia e alla comunicazione e trasposrto disabili). Le campagne denigratorie subite non ci hanno abbattuto, semmai rafforzato, nel proseguire nell’opera che mette al centro il cittadino e i suoi bisogni. Abbiamo attivato presso palazzo Busetta, una collaborazione con la Croce Rossa Italiana, valido supporto per il cittadino. Abbiamo attivato, in collaborazione con la Fondazione Santi Mamiliano e Rosalia, uno sportello a sostegno dei cittadini che hanno gravi difficoltà economiche e sono spesso vittime di usura. Le collaborazioni di Rete con i settori dinamici della società e la collaborazione fattiva atta a venire incontro ai bisogni individuali del cittadino rappresentano per noi la volontà di mettere al centro l’uomo e di aiutarlo nei suoi percorsi di vita. In collaborazione con i servizi demografici abbiamo attivato, e siamo uno dei pochissimi comuni siciliani, la possibilità di indicare nella carta d’identità la propria volontà di donare gli organi per favorire quel percorso culturale che porti l’individuo alla scelta del “dono di sè” spesso difficile da ottenere laddove la decisione relativa alla donazione degli organi sia effettuata dai familiari. La consapevolezza della condivisione con l’altro ed il cambio di prospettiva anche attraverso le testimonianze di chi ha ricevuto e vive grazie alla donazione degli organi è stata ed è per noi un valore da trasmettere e valorizzare. Non solo questo ma molto altro è stato fatto in molti settori: Mi riferisco ad esempio ai finanziamenti europei che abbiamo scelto di non perdere effettuando i pagamenti entro il 31 dicembre 2015. I consiglieri ricorderanno anche i ringraziamenti dell’Amministrazione nei confronti dei dipendenti che fino a tarda notte sono rimasti presso gli uffici dell’Ente per ultimare gli atti che altrimenti ci avrebbero portati ad una perdita certa del finanziamento. In questo caso i ringraziamenti vanno agli assessori Tomasello ed Aiello che con solerzia si sono impegnati con costanza per centrare l’obiettivo laddove altri comuni hanno scelto di perdere i finanziamenti. La volontà di non perdere i finanziamenti europei è duplice: da un lato ciò rappresenta una opportunità per il nostro territorio in termini di sviluppo e dall’altro lato rappresenta una necessità. I cittadini bagheresi infatti probabilmente non sanno o non ricordano che lo stato Italiano, attraverso i tributi, versa all’Unione Europea delle somme di denaro che poi l’Unione, attraverso le misure di intervento destina di nuovo agli Stati membri. Non usare queste risorse in sostanza costituisce un grave pregiudizio per i cittadini stessi che sarebbero inconsapevolmente artefici del pagamento di un obolo all’Unione Europea senza ripercussione alcuna in termini di servizi per il territorio. Il contesto, sopra richiamato, è noto a tutti: stiamo vivendo il peggiore momento economico del dopoguerra ed il Comune, oltre alla crisi finanziaria, sconta le conseguenze di fatti particolari che incidono sulla gestione in modo grave. Per definire il bilancio bilancio stabilmente riequilibrato, nonostante la dichiarazione di dissesto sia stata dichiarata nel 2014, abbiamo dovuto inglobare l’annualità 2013 ed il primo semestre del 2014, periodo in cui non governavamo noi, colmando il disavanzo del 2013 nel 2014 con le azioni amministrative che abbiamo potuto apportare solo nel secondo semestre del 2014. La motivazione dell’inserimento dell’annualità 2013 era dovuta al fatto che il bilancio di previsione 2013 non venne mai approvato dalla Giunta Lo Meo. I consiglieri ricorderanno infatti che è addirittura stato nominato un commissario di nomina regionale nei confronti dell’amministrazione ritenuta inadempiente. Per circa un anno, nonostante la bocciatura del piano di riequilibrio economico-finanziario da parte del consiglio comunale, nonostante una nota della Corte dei Conti che indicasse il dissesto come unica strada normativamente prevista e indicasse che il procrastinarne la dichiarazione avrebbe equivalso a creare danni all’Ente e dunque ai cittadini, nulla fu fatto e solo il Commissario straordinario ha provveduto a dichiararlo. Delle scelte passate atte alla compressione delle spese ed adottate con deliberazioni di G.M. Del novembre 2011 dalla passata amministrazione solo due provvedimenti sono stati adottati: compressione dell’affitto dei locali utilizzati dalla Caritas cittadina per svolgere il servizio mensa e compressione dell’affitto dell’AUSER. Il resto delle attività sono rimaste lettera morta.
Anche questa è una situazione che abbiamo ereditato e che ci ha trovati a verificare quali fossero le azioni per implementare le entrate dell’ente al fine di attuare un meccanismo di equità contributiva in città e lottare contro l’evasione. In sede di definizione degli obiettivi che intendevamo perseguire abbiamo iniziato ad attuare una serie di misure programmatorie, molte delle quali con celerità anche portate a compimento, che ci consentissero di migliorare la capacità di riscossione come ad esempio l’Internalizzazione della riscossione della TARI. Con questa misura siamo passati da una riscossione del 45% ad una riscossione del 56% ma ancora molto c’è da fare su molti settori. Ultimamente abbiamo proposto ai cittadini il sistema della domiciliazione bancaria che ci consente di avere maggiori liquidità nelle casse dell’ente, e favorisce il cittadino sotto due aspetti: Maggiore rateizzazione dell’imposta con un minore aggravio nei vari periodi e consente al cittadino di svincolarsi dall’incombenza delle scadenze. Questo sistema, che abbiamo l’ambizione di estendere a tutte le entrate di competenza dell’ente, favorisce una maggiore liquidità per le casse ed un minore ricorso all’anticipazione di tesoreria. L’Anticipazione di tesoreria infatti rappresenta un prestito che la Banca fornisce all’Ente locale che poi deve pagarne gli interessi. Noi intendiamo con questi sistemi che rappresentano una maggiore flessibilità non dover più pagare gli interessi, liberando delle risorse che utilizzeremo per i servizi al cittadino. Tra le operazioni attivate rientrano anche: • Attivazione di tutte le procedure idonee a recuperare i residui attivi dell’Ente anche con ricorso a forme di regolarizzazione dei tributi locali con abbattimento di aggi dove e’ possibile, sanzioni e parte degli interessi; • Attivazione di procedure per il recupero dei crediti vantanti dall’Ente come ad esempio: 1. Eas, in atto il fascicolo è all’esame dell’Ufficio legale 2. Sentenza Aiello Michele per costituzione parte civile Comune di Bagheria per la quale è stato seguito un iter assolutamente non corretto ed in atto sono stati attivati meccanismi di soluzione della vicenda 3. Oneri di urbanizzazione, nei confronti dei quali sono già state escusse le polizze fideiussorie • Attivazione delle procedure di verifica di ipotesi di danno erariale nei confronti dei responsabili Potenziamento delle attività di contrasto all’evasione tributaria (Imposta pubblicità T.O.S.A.P. -I.C.I. -I.M.U. -attraverso l’utilizzo del S.I.T. e banche dati tra le quali quella dell’ Agenzia delle Entrate (Contratti di affitto, comodato, attività commerciali, industriali, artigianali professionali e di servizi) Catasto, E.N.E.L., A.S.L. (Autorizzazioni sanitarie); • Potenziamento dell’attività di vigilanza sul rispetto delle norme del codice della strada; • Monitoraggio dei costi delle società partecipate cui siamo pronti ad iniziare e a vagliare le azioni di responsabi: 1. COINRES, cui come detto sopra è stato formalizzato il recesso 2. Metropoli Est, cui si è provveduto ad iniziare la liquidazione vista la disfunzione e le irregolarità amministrative e finanziarie con tutte le procedure che sono tipiche delle liquidazione 3. Consorzio A.S.I. 4. Feudi e Castelli, società partecipata di cui sconoscevamo l’esistenza e che esiste ed è certificata anche nel Modello F dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato • Predisposizione e attuazione Piano utilizzo degli immobili di proprietà comunale al fine di individuare possibili tagli sugli affitti e rivisitazione dei canoni da concordare con i locatari tenendo conto anche delle condizioni strutturali del bene; • La revisione del costo del personale con la revisione del Fondo del Comparto, indebitamente erogato sin dal 2011 con recupero delle somme a valere negli esercizi successivi nonché aggiornamento dell’anagrafe delle prestazioni ai sensi dell’art. 53 comma 15 del decreto legislativo n. 165/2001, della L. 23 dicembre 1996 n. 662 nonché della L. 27 dicembre 2009 n. 150; • La rivisitazione con il contraente di tutti i contratti in essere che presentino margini di economia nel rispetto delle norme di legge; • Individuazione di nuove forme di gestione dei servizi compatibili con le esigenze di bilancio: • Potenziamento delle attività per la definizione delle pratiche di sanatoria edilizia; • Adeguare oneri di urbanizzazione per le aree valorizzate attraverso il nuovo strumento urbanistico; • Predisposizione di un piano di valorizzazione e alienazione del patrimonio immobiliare disponibile e di eventuali relitti per eventuali vendite o permute; • Analisi sulle cause che hanno determinato il sorgere di debiti fuori bilancio, ormai situazione patologica e non più tollerabile (sinistri e risarcimento danni per responsabilità civile verso terzi, procedure di esproprio, analisi del contenzioso e delle cause legali anche in itinere); • Riduzione dei costi dell’apparato pubblico compresi i costi della politica già effettuata con la riduzione delle giornate di riunione delle commissioni e con la rinuncia del 30% delle indennità della giunta. L’impresa che ci siamo posti innanzi è ardua e complicata ma insieme riusciremo a riportare questa città in una condizione di normalità".
Patrizio Cinque Sindaco di Bagheria