Il sito livesicilia.it riporta la notizia che il sindaco del Movimento 5 Stelle di Bagheria Patrizio Cinque, insieme agli assessori Maria Laura Maggiore e Fabio Atanasio, all'ex assessore Luca Tripoli e al segretario generale del Comune Eugenio Alessi sarebbero indagati per abuso d'ufficio.
L'indagine è partita lo scorso febbraio, su esposto della dirigente del comune Laura Picciurro che ha denunciato una vera e propria persecuzione nei suoi confronti. Al punto da sporgere denuncia, assistita dall'avvocato Nino Caleca. Ad agosto, la Procura di Termini Imerese ha chiesto la proroga delle indagini.
La vicenda è particolarmente intricata e si allaccia allo scandalo abusivismo che travolse la giunta Cinque mesi addietro. L'iter relativo alla casa dei Cinque sarebbe ancora in corso. Ma adesso, dopo varie vicissitudini e alcuni rimpasti in giunta, la delega all'Urbanistica è a capo dello stesso sindaco. “
Il sindaco ha deciso di tenerela delega di un settore che è stato finora al centro di polemiche furiose.
Dal marzo del 2015, la dirigente Laura Picciurro è stata oggetto addirittura di tredici contestazioni. Da quelle contestazioni sono scaturiti quattro provvedimenti di sospensione, con relativo blocco dello stipendio. In tutto, la dirigente è stata sospesa senza retribuzione per quindici mesi e dieci giorni.
Un “accanimento”, secondo la diretta interessata, che sarebbe confermato da un altro episodio. La dirigente, infatti, aveva chiesto il trasferimento “in comando” in un altro Comune, quello di Monreale. Un modo, spiega la dirigente, per ritrovare altrove la serenità perduta. E sembrava che tutto stesse andando per il verso giusto: c'era l'ok del sindaco di Monreale, il via libera del Ministero dell'Interno e, in un primo momento, anche quello di Patrizio Cinque. Che poi ci ripensa. E blocca il trasferimento per ragioni organizzative. In realtà in caso di trasferimento, il Comune di Bagheria avrebbe perso il diritto a occuparsi delle questioni disciplinari relativi alla dirigente.
Il sindaco, cercato da Livesicilia, non ha risposto alle chiamate e ai messaggi. Cinque, ad esempio, avrebbe potuto spiegare meglio il motivo di quella pioggia di provvedimenti nei confronti di una dirigente che, certamente, non si era resa simpatica all'amministrazione grillina. Era stata lei, infatti, a presentare un esposto molto circostanziato su un affidamento da tre milioni per sei mesi del Comune alla ditta Tech, nel settore dei rifiuti. Un'altra questione su cui la magistratura starebbe provando a fare luce. Un affidamento pieno di ombre, secondo le opposizioni in Consiglio comunale, ma anche secondo la dirigente. Che è stata ascoltata in Commissione antimafia all'Ars. Lì, ha descritto le presunte anomalie dell'appalto deciso grazie a ordinanza del sidnaco. Da quel momento, la pioggia dei provvedimenti disciplinari sarebbe divenuta sempre più intensa.