Sinceramente non siamo in grado di avventurarci in previsioni: resta però il fatto che dall'inizio della consiliatura ad oggi ben sei consiglieri comunali su quindici, ben il 40%, si sono dimessi, e questo oltre il normale 'valzer di assessori'.
E se le dimissioni di due consiglieri, Pietro Tarantino e Antonino Mangione, che rivestiva la carica di presidente del consiglio, possono essere riferite a motivazioni personali, così non è per Salvatore Martorana, che è stato sospeso dal Prefetto, mentre più politiche che personali appaiono quelle che sono avvenute una dopo l'altra nelle ultime settimane. e cioè le dimissioni dei consiglieri Agostino Tomasello, Carmelo Gagliano e Giusi Canzoneri,
Non solo, ma Radio Fante continua a diffondere indiscrezioni su altri componenti del consiglio che starebbero maturando la decisione di dimettersi.
E' quanto meno singolare che ad un anno dal voto tre consiglieri decidano di salutare la compagnia e di tornarsene a casa. La spiegazione tutta politica può risiedere nella situazione di disagio e di vera e propria preoccupazione per il rincorrersi di voci su possibili scioglimenti del consiglio comunale flavese per condizionamenti mafiosi.
Nessuno giustamente se la sente di restare coinvolto in un provvedimento che in ogni caso getterebbe un'ombra sull'intero consiglio e per di più escluderebbe nel breve una futura ricandidatura.
Va ribadito però, ad onor del vero, che in quel coacervo di voci che volano, l'attuale consiglio non ha posizioni di criticità a parte quella nota di Totò Martorana, che, eletto nella lista Patto per lo sviluppo, Antonio Napoli sindaco, per quattro anni è comunque rimasto tra i banchi dell'opposizione.
Certo crea un certo allarme l'andirivieni di inquirenti che spulciano piani di lottizzazione, contratti di forniture e quant'altro, e gli interrogatori e i confronti cui sarebbe stato sottoposto Totò Martorana.
C'è un'altra paradossale vicenda giudiziaria in progress che si definirà nelle prossime settimane, per la quale c'è già una richiesta di archiviazione del P.M. e che coinvolge a vario titolo e con motivazioni diverse ben nove esponenti politici flavesi tra vecchi e nuovi.
Nei fatti però dal 2007 sino al 2011 a Santa Flavia le carte giudiziarie hanno documentato che si è creato un crogiolo di interessi, non sempre legittimi e non sempre limpidi, che hanno visto fianco a fianco operare esponenti oggi accusati di appartenere alla mafia, politici e imprenditori spregiudicati.
Insomma c'è n'è abbastanza secondo qualcuno per girare alla larga.
Adesso si andrà alla surroga dei dimissionari e l'interrogativo che oggi tutti si pongono è: ci sarà qualcuno disposto per un solo anno di consiliatura ad andarsi a cacciare in questo ginepraio ?
E questo interrogativo rende sempre più incerto il futuro della situazione politica flavese, anche perchè siamo alla vigilia della scadenza di importanti atti a partire dal bilancio.