Cirano... ed ecco al fine della licenza, io tocco!

Cirano... ed ecco al fine della licenza, io tocco!

Politica
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Ed è stata dura la stoccata di Nicola Cirano e Mimmo Aiello all’U.D.C. bagherese: un “tesoretto” di voti che prende il volo; verso dove ? e chi lo sa!
Forse comincia ad arrivare anche a Bagheria qualche sbuffo del ciclone Lombardo, che si sta muovendo a 360 gradi per fare proseliti e voti nella Sicilia Occidentale.
O forse vogliono far pesare di più da una posizione, per ora da indipendenti, quella forza elettorale (qualche migliaio di voti almeno) sinora rimasta mortificata e ai margini del gioco politico bagherese, e non solo.
E’ anche un sintomo di una situazione di divisione e di disagio, già da tempo presente nell’U.D.C. bagherese, che è covata sottotraccia e che adesso provoca le prime conseguenze.

Strana sorte quella di questo partito a Bagheria: il partito più forte che non riesce a trovare una linea unitaria e soprattutto che non riesce a pesare nelle decisioni importanti, combattuto com’è tra una linea possibilista e disposta ad assumersi onori ed oneri nella gestione del potere ed una oltranzista, o tutto o niente, che ha portato ad una opposizione dura a Sciortino e alla sua giunta, ma alla rottura con Forza Italia e gli altri gruppi dl centrodestra.

Nel comunicato diffuso si parla di “anni di travagliato percorso durante i quali siamo stati emarginati, (...) difficoltà anche solo a confrontarci con i nostri referenti comunali e provinciali che non hanno valorizzato il significativo risultato elettorale ottenuto dai dimissionari alle elezioni provinciali e comunali."
Lasciano quindi un partito in cui “le decisioni non vengono prese attraverso riunioni di partito e/o di gruppo consiliare, ma da alcuni che, in maniera autoreferenziale  si definiscono organi direttivi”.

Si tratta di capire, come dicevamo in premessa, se la decisione di Aiello e Cirano sia una decisione che consegue a polemiche locali o sia il rumore sordo di un sommovimento profondo che parte da lontano e che sta avvenendo all’interno dell’U.D.C. siciliana. Il tempo lo dirà.

Resta il fatto, sul quale riflettere, che oltre la metà dei consiglieri comunali in carica, a meno di due anni dalla elezione, ha cambiato casacca rispetto al partito in cui è stato eletto.
Scelte in tanti casi serie e motivate: la nascita del P.D. con la diaspora di Sinistra Democratica ecc.., ma che in altri casi risponde a logiche meno nobili.
Vedremo, altresì, quanto peserà la decisione di Cirano e Aiello nel dibattito politico che dovrebbe portare di qua a qualche mese ad un vero e proprio rimpasto all’interno della giunta, con l’ingresso in maggioranza dei consiglieri delle liste “civiche”, ed in particolare quale sarà il posizionamento politico di Cirano in consiglio.
Staremo a vedere.