Con la fuoriuscita “ufficiale” dal consorzio COINRES si chiude definitivamente il capitolo che ha visto in questi anni tutto ed il contrario di tutto sulla gestione del servizio rifiuti.
Si sono spese milioni di parole, fiumi di inchiostro, fascicoli interi in ogni ufficio, dalle Procure a quelle delle commissioni d’inchiesta deputate ad indagare sul “Mostro”. Un mostro dalle 1000 teste e dai tanti registi: mafia, Antimafia e Politica ci hanno mangiato e ci si sono creati su carriere. Alcuni ancora oggi. In mezzo tante vittime più o meno ignare di ciò che stava accadendo.
Vittime sono quei cittadini che a fronte di milioni di euro versati (o da versare) hanno ricevuto in questi anni un servizio scadente e tante boccate amare. Vittime, forse anche un po’ colpevoli, quei lavoratori che hanno scelto di essere manovrati dal “Mostro” perché lavoro non ce n’è, in alcuni casi nessuno te lo da ed al posto di andare nuovamente a delinquere si accetta “la proposta” del politico amico. Vittime le famiglie dei lavoratori, danni collaterali di cui nessuno vuole parlare.
Da oggi per Bagheria il COINRES è un capitolo chiuso, ma cosa succederà in futuro?
Ieri assistendo dentro l’aula Consiliare e nei corridoi, voci discordanti si susseguivano una dietro l’altra. Molti consiglieri (anche di maggioranza) erano titubanti ed altri “più confusi che persuasi”, c’era chi, prima del Consiglio, ipotizzava il nome della ditta che sarebbe stata scelta tra quelle indicate nella White List della Prefettura. Dovrebbe essere vicina al comprensorio bagherese, vedremo se comincia per “S”.
Le dichiarazioni lacunose di Patrizio Cinque, alle domande delle opposizioni, mi hanno lasciato perplesso. Non si capisce per esempio come fa un Sindaco a scegliere 5 ditte tra quelle indicate nella White List e non conoscere quali siano. Non si capisce come mai non erano state scelte due giorni prima, in occasione dell’altro consiglio poi posticipato a ieri.
Non si è capito neanche la storia delle “postazioni di raccolta rifiuti”. E’ chiaro chi sia il RUP (Onofrio Lisuzzo), ma poco chiaro tutto il resto, a cominciare dalla fornitura di materiale ferroso. In pratica una ditta vicina al M5S locale con legami di parentela tra i consiglieri di maggioranza, viene scelta per fornire il materiale necessario (tutto eticamente lecito?).
Di questo materiale non si conoscono l’importo e le quantità (vista la mancanza di progetti e documentazione a supporto), si sa solo che il titolare della ditta fornitrice avrebbe dato la propria disponibilità “volontaria” per il supporto e l’esecuzione dei lavori, coordinando gli operai comunali ed in alcune casi eseguendo direttamente i lavori (vedi foto che girano su facebook).
Non si capisce come è stato possibile recintare aree e strade pubbliche senza comunicazioni preventive. Adesso queste aree saranno date in gestione alla futura azienda esterna scelta, anche se il sistema di raccolta della ditta non prevede eco facilitatori, postazioni recintate e video sorvegliate?
Vuoi vedere che Patrizio Cinque ed il suo Assessore Ing. Fabio Atanasio sono anche preveggenti? Conoscere le modalità operative di una ditta senza conoscere la ditta stessa è frutto di grande intuizione e capacità di programmazione.
Assurda la proposta fatta nella mattinata di ieri ai dipendenti COINRES, che lo stesso raggiunge all’autoparco comunale senza la presenza dei sindacati, pagati dagli stessi lavoratori per fare l’interesse dei lavoratori.
Chiedere ad un lavoratore di dimettersi da un posto pubblico con contratto a tempo indeterminato, senza dare le opportune garanzie, per transitare temporaneamente in una ditta privata “sconosciuta” con contratto a tempo determinato (5/6 mesi o chissà quanto), per poi ri-transitare in una nuova ditta vincitrice di una gara per l’affidamento pluriennale del servizio, è qualcosa di improponibile.
Aldilà di chi, come e quanto lavora, chiedere ad un lavoratore di rinunciare ai propri diritti acquisiti in TOT anni, è scorretto oltre che in linea con il Jobs Act renziano, aspramente criticato anche dal M5S nazionale.
Se la governance del COINRES è in mano al commissario liquidatore, prima di questa proposta, non era il caso di studiare un modo alternativo per il transito degli operatori, prevedendo il licenziamento così da mantenere i diritti acquisiti in caso di mancata assunzione in altra ditta? In 10 mesi cosa si è fatto su questo passaggio che oggi risulta cruciale per il buon esito dell’operazione?
Bagheria oggi ha bisogno di certezze, di un servizio di raccolta rifiuti funzionante e di amministratori competenti. I nostri attuali amministratori hanno il dovere di muoversi in modo legale e trasparente. Sulla trasparenza avrei qualcosa da ridire, sulla legalità nelle operazioni spero si vada nella direzione giusta.
Serafino La Corte
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