Politica

La Giunta comunale ha approvato la proroga per i 31 precari a contratto; i documenti verranno inviati al Ministero. L’amministrazione comunale ha disposto, con l’atto deliberativo n.76/2015, che a breve verrà pubblicato all’albo pretorio on line, la proroga dei contratti di diritto privato facenti parte del bacino di precariato articolo 25 della Legge regionale 21/2003.

La proroga, alle stesse condizioni del precedente contratto, è prevista sino al 31 dicembre 2015, ed è possibile ai sensi dell’articolo 1 comma 268 della legge di stabilità 2015 n.190 del 23/12/2014 e dell’articolo 4 della legge regionale n.2 del 13/01/2015.

I contratti di diritto privato a tempo determinato, 24 ore, sono prorogabili nei limiti di spesa finanziata dall’articolo 6 comma 9 della legge regionale n.9 del 7 maggio 2015, in sostanza la Finanziaria regionale, in questo modo infatti la spesa degli stipendi dei contrattisti non grava sul bilancio comunale per l’anno 2015.

In questo modo si rispettano i limiti imposti dall’articolo 259 del TUEL, il testo unico degli Enti Locali, per gli enti che sono in dissesto.

Nella delibera della Giunta si precisa inoltre chela prosecuzione dei contratti potrà aver luogo solo dopo il previsto contributo regionale per il pagamento degli stipendi ed il via libera autorizzativo della Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti Locali del Ministero degli interni.

Dopo il viaggio a Roma, presso la Direzione Centrale per gli Uffici territoriali del Governo e delle Autonomie Locali del Ministero dell’Interno, dell’assessore al Bilancio e Personale, Maria Laura Maggiore e della dirigente del settore, Vincenza Guttuso dove era stato comunicato il nuovo parametro di tempestività dei pagamenti ai creditori pari a 70,02 giorni di media per il pagamento delle fatture del 2014, le probabilità che i lavoratori a contratto di diritto privato potessero essere reintegrati tra il personale comunale erano aumentate. Oggi si concretizza l’atto affinché l’amministrazione comunale possa mettere in pratica la proroga. La dirigente del settore Bilancio e Finanze invierà via pec la delibera e si attenderà poi la risposta della commissione. Intanto la Giunta ha anche approvato un’altra delibera con la quale saranno versati i contributi per i contrattisti, che non erano stati mai versati sin a partire dal 2004.

“Abbiamo dimostrato sin dall’inizio e sino ad ora che si prospetta la dirittura di arrivo, che questa amministrazione intendeva non perdere alcun lavoratore e reintegrare, nel rispetto della legge, i 31 precari che, come più volte detto, occupano ruoli tecnici che sono già previsti anche nella nuova pianta organica” – dichiara l’assessore alle Risorse Umane e Bilancio, Maria Laura Maggiore che informa inoltre che, a seguito della sentenza 2940/2014 del Tribunale di Palermo sezione Lavoro si accoglie il ricorso di due dipendenti che verranno reintegrati nell’organico del personale del Comune di Bagheria. Anche l’atto di reintegro dei due dipendenti che rientrano nella dotazione organica verrà inviato alla commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali.

Fonte  Ufficio Stampa del comune di Bagheria

_______________________

Hanno scritto al ministro dell'Interno  Angelino Alfano, senatori Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino che hanno presentato una interrogazione a risposta orale in Commissione circa presunte irregolarità e arbitri compiuti dalla amministrazione comunale 5 stelle guidata dal sindaco Patrizio Cinque. Questo il testo che integralmente riportiamo.

------------------------------------------------------------------

Premesso che:
in seguito al turno di ballottaggio tenutosi nel giugno 2014, è stato eletto sindaco di Bagheria (Palermo) Patrizio Cinque, a guida di una maggioranza formata unicamente da eletti del Movimento 5 Stelle;
sin dal suo insediamento, l'amministrazione comunale di Bagheria si è connotata per un atteggiamento di totale mortificazione dei diritti delle minoranze;
a giudizio degli interroganti appare sistematico e quotidiano lo stravolgimento delle disposizioni legislative previste nel testo unico per gli enti locali (TUEL) decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
in diverse occasioni, e da diversi consiglieri comunali di minoranza, in aderenza alle disposizioni legislative, statutarie e regolamentari, sono state proposte interrogazioni consiliari con richiesta di risposta scritta che in base alle norme statutarie e regolamentari devono essere riscontrate nel termine massimo previsto di 30 giorni;
richieste di atti e documentazioni amministrative avanzate da consiglieri comunali, nella stragrande maggioranza dei casi, non trovano riscontro alcuno a distanza di mesi dall'iniziale richiesta;
considerato che:
- tra le inadempienze perpetrate dall’amministrazione e puntualmente segnalate da alcuni Consiglieri comunali di minoranza, vengono evidenziate:
- il mancato acquisto delle divise per il Corpo dei Vigili Urbani del Comune di Bagheria al fine di qualificarli nel loro ruolo nonché di renderli riconoscibili;
- la mancata risposta sull’eventuale predisposizione dei controlli periodici, agli stessi Vigili Urbani, necessari a giustificare e certificare la detenzione e l’uso delle armi in dotazione;
- la mancata predisposizione ed approvazione del regolamento dello stadio comunale ed il relativo affidamento ad alcune associazioni sportive, in maniera arbitraria ed attraverso autorizzazioni di dubbia legittimità;
- la mancata verifica sulla legittimità della nomina del Geom. Giuseppe Traina, Commissario ad acta in via sostitutiva per l’emissione dei provvedimenti sanzionatori previsti dalla legge e in particolare quelli relativi alla esecuzione delle demolizioni, all’immissione in possesso, alla trascrizione dei registri immobiliari ex art. 7 legge 28 febbraio 1985, n. 47;
- il mancato ripristino del numero legale dei componenti del collegio dei Revisori dei conti, a seguito delle dimissioni dalla carica di Presidente, presentate il 30 gennaio 2015 dal Dott. Antonino Mineo;

- la mancata trasmissione al Consiglio Comunale dello schema di ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato ai sensi dell’art. 259, comma 1, TUEL decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, per la quale sono abbondantemente trascorsi i termini per la presentazione e quindi per l’approvazione;
risultano disattese:
- la nota n. 10265 del 18 febbraio 2015, con la quale il Ministro dell’Intero – Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali – Direzione Centrale della Finanza Locale – ha segnalato all’Assessorato delle Autonomie Locali che il Comune di Bagheria non ha dato corso alla presentazione del predetto bilancio riequilibrato nei termini perentori di legge;
- la nota n. 2862 del 26 febbraio 2015, con la quale l’Assessorato regionale investito della problematica ha invitato il Sindaco, il Presidente del Consiglio ed il Segretario Generale del Comune di Bagheria a trasmettere, nel termine di giorni dieci dal ricevimento della stessa, una dettagliata ed esaustiva relazione relativa a tutti gli atti e gli adempimenti compiuti o da compiere da parte dell’Amministrazione comunale per la predetta finalità;
considerato inoltre che:
in questo quadro di diffusa illegalità e di mortificazione della trasparenza amministrativa, i consiglieri comunali di minoranza, più volte e ripetutamente, hanno sollecitato (anche investendo della questione il prefetto di Palermo al quale sono stati inoltrati i solleciti proposti sia al presidente del Consiglio, sia al sindaco che al segretario generale del Comune) gli organi responsabili del governo cittadino ad adempiere quanto richiesto e sollecitato;

- non è dato conoscere le difficoltà e gli ostacoli che i dirigenti responsabili del Comune di Bagheria e il vertice politico dovrebbero affrontare e superare per rispondere ad un obbligo statutario, regolamentare e legislativo nel rendere in tempi certi le risposte doverose agli atti di sindacato ispettivo proposti, a convocare nei tempi imposti dalla leggi le riunioni del Consiglio comunale formalmente richieste, a rilasciare, in tempi certi, copia degli atti amministrativi e la documentazione richiesta dai consiglieri comunali che è un diritto garantito da norme legislative vigenti;
si chiede di sapere:
- se il Ministro in indirizzo convenga sulla necessità di attivare tutte le iniziative utili a ripristinare trasparenza, legalità e correttezza amministrativa nella gestione del Comune di Bagheria a tutela dei diritti delle minoranze e di tutta la cittadinanza;
- se voglia, in proposito, sollecitare il prefetto di Palermo ad esercitare un doveroso ruolo di controllo e di vigilanza, sanzionando e denunciando alla magistratura tutte le eventuali inadempienze.

Francesco Campanella - Fabrizio Bocchino  (Gruppo Misto)
--------------- 

Ormai il sindaco ha deciso: sul tema Coinres  e rifiuti indietro non si torna, ovvero per mutuare un tormentone televisivo 'rifiuto l'offerta e vado avanti'.

Rivendica la coerenza e la legittimità delle scelte fatte in questi ultimi 50 giorni che hanno segnato un cambio di passo dell'amministrazione su un tema come quello dei rifiuti urbani che stava rischiando di trascinarla al fondo.

Abbandonati i balbettii poco credibili su GE.CO. e affini, messi da parte (anche se l'ass. Atanasio pensa ad un loro limitato riuso) le pittoresche e singolari postazioni di conferimento per la differenziata, Patrizio Cinque ha deciso di afferrare il toro per le corna; e sinora gli è andata bene, anzi benissimo.

Scelte nette e chiare, anche se da un punto di vista giuridico-formale traballanti, tali però che la gente potesse capire. Basta con il Coinres, e lo ha formalizzato con una delibera di consiglio e con una successiva ordinanza sindacale, quindi affidamento diretto ad una ditta privata, con una procedura disinvolta che induce a qualche perplessità,  però immediata ed efficace. 

Il paese è tornato ad essere pulito, la gente lavora con buona lena ed efficienza, i risultati si vedono e su questo la gente giudica.

E paradossalmente anche avere rifiutato nei mesi trascorsi i consigli delle opposizioni che gli indicavano di procedere con l'ARO rifuti gli ha giovato, perchè la gente negli ultimi mesi è arrivata ad un tale punto di nausea  del Coinres, che quando ha sentito che sia pure con forzature legali il mostro Coinres era stato messo in condizioni di non nuocere. ha sposato subito e senza tentennamenti la causa del sindaco.

Non solo ma nel tripudio generale sono state travolte anche le voci più responsabili dell'opposizione che chiedevano passaggi graduali e giuridicamnte ineccepibili:

altIl canbio di passo imposto dal sindaco, il cui merito è di avere intuito da dove buttava buono il vento, sinora è stato pagante: ma ora verrà il bello o il brutto e cattivo che nella fattispecie è una donna, l'assessore all'Energia e ai rifiuti Vania Contrafatto, magistrato prestato alla politica.

In mezzo si è messa dunque la Regione che ha mandato al comune di Bagheria una nota in cui si diffida il consiglio comunale a revocare in autotutela (che vuole semplicemente dire che dall'atto possono derivare danni all'erario) la delibera di recesso unilaterale dal Coinres ed in cui rileva profili di illegittimità e forzature nell'affidamento diretto per sei mesi alla Tech servizi della raccolta e smaltimento dei rifiuti.

A questo punto il sindaco aveva due strade: cercare un terreno d'intesa con l'Assessorato regionale all'Energia oppure difendere strenuamente le proprie ragioni: Patrizio Cinque, che forse non ha mai giocato a carte in vita sua, ha scelto una terza via, quella di rilanciare lo scontro, come un consumato giocatore di poker.

E nella nota di controdeduzioni inviata alla Regione elenca puntigliosamente tutte le vicende che si sono succedute negli ultimi anni, dando anche largo spazio al leif motiv che il Coinres è stato un consorzio partorito dalla malapolitica e dalla mafia: e cita la relazione del 2010 della Commissione nazionale d'inchiesta sui rifiuti  che appunta i suoi strali proprio contro l'ATO PA 4, dove almeno una decina di dipendenti tra Bagheria, Misilmeri e Belmonte ecc..effettivamente sono risultati nelle varie inchieste inquadrati o contigui a cosa nostra.

 Patrizio Cinque  ha capito d'istinto che l'impopolarità del Coinres e della Regione siciliana avevano raggiunto livelli tali che uno scontro frontale poteva essere accettato e probabilmente anche vinto.

Afferma il sindaco che non pagherà più, volontariamente s'intende, (perchè potrebbe essere costretto a farlo in maniera forzosa), le fatture successive al 2 aprile 2015 data del recesso dal Consorzio. Si augura che la Regione receda dalla minaccia di Commissariamento, ma ci crede poco pure lui, e spera però che il commissariamento riguardi solo la delibera di recesso e non si allarghi all'intera gestione dei rifiuti, perchè, e non ha torto, sarebbe una grave iattura per i bagheresi.

Gioca con le parole rispondendo alle domande dei giornalisti: "dal 21.12.2013 il Coinres, come i dinosauri, è estinto per legge" proclama; in realtà è in liquidazione, che è cosa ben diversa.

Non pagheremo doppio, cioè Tech e Coinres, afferma in maniera perentoria, anche se si lascia uno spiraglio aperto "anche se dovessimo essere costretti a pagare qualche fattura,  stiamo realizzando risparmi importanti dell'ordine di 500.000 euro l'anno."

Sono arrivate le fatture di aprile ? nell'ordine le non risposte del sindaco: "No, non è arrivato niente, o anche se dovesse arrivare qualcosa la rimanderemmo indietro"; "O forse è arrivata qualcosa ma era sbagliata e l'abbiamo rimandata indietro" quindi " non si può definire fattura una cosa che non conteneva nessuna specificazione sui carichi di lavoro, sugli orari effettuati, sulle attività  svolte, su straordinari, niente di niente".

Tenta di rimuovere  il macigno che è arrivata dal Coinres una fattura di 282.000 euro rimandata indietro in un primo momento dall'Ufficio di ragioneria perchè mancante dei parametri  per la fatturazione elettronica, obbligatori oggi per gli enti pubblici, e che dopo qualche giorno la fattura corretta è stata reinviata al comune.

Quanto costa oggi il servizio ? qualche acrobazia sulle cifre: 500.000 euro  al mese oltre i costi di conferimento a discarica, che sono 100 euro a tonnellata, (e diventeranno 150, se non si raggiunge il 10 % di differenziata, la norma è contenuta nell'ultima finanziaria della Regione n.d.r.) che moltiplicata per le 70 tonnellate di rifiuti/die che Bagheria produce fa da 7000 a 10.000 euro al giorno, e per un anno se non si raggiungerà appunto il tetto del 10% di differenziata assommerà a 3.500.000 euro. A questo occorre aggiungere l'IVA. Un costo anno medio quindi reale  dai 9.000.000 ai 10.000.000 di euro. Rimane un mistero da dove e come pagheremo visto che dalla Tari incassiamo meno di sei milioni di euro, e chiederlo in conferenza stampa, sarebbe stato come sparare sulla Croce Rossa.

Ma Il sindaco ha deciso, come si suol dire di buttarla in politica, ed i numeri in politica diventano sempre ballerini.

Con la differenziata, che dovrebbe già partire con la stessa Tech servizi,  risparmieremmo qualcosa, ed ancora di più con il piano ARO. La gara europea sarà indetta in tempi utile, ed ove necessario faremmo una proroga lascia intendere il sindaco, ed avrà la durata di due anni, probabilmente per la penuria di risorse.

altLa attribuzione del carico di personale  fatta dalla Regione assegna a Bagheria 81 addetti, di cui cinque amministrativi. La Tech ha sottoscritto un accordo che prevede l'impiego di tutti quelli distaccati dal Coinres, in assenza dei quali l'Azienda si regola in base alle necessità, per cui sarebbero una settantina le persone impiegate oggi sul terreno dalla Tech Servizi, ed una decina  quelli che hanno accettato il 'distacco'." Ed in presenza di un accordo tra azienda e sindacati" -  precisa il sindaco - l'ordine di servizio del distacco è vincolante; chi non lo accetta rischia il licenziamento."

Un eventuale giudizio di responsabilità ?: "non mi interessa se sarò chiamato a pagare con le mie sostanze le decisioni prese, anzi ne sarei anche orgoglioso, perchè l'ho fatto per una causa giusta e nell'interesse dei cittadini: ho liberato Bagheria dal mostro."

Ed accusa la Regione che quella diffida è "un atto politico contro la sua amministrazione", e ad un attacco politico, dice chiaramente, al di la dei tentennanti riferimenti normativi richiamati nell nota di risposta alla Regione, rispondermo con una battaglia politica che faremo anche a livello  nazionale.

In realtà, ed ecco individuato il nemico da combattere, a non volere questo cambiamento "sono uomini e partiti che con il Coinres hanno coltivato clientele ed interessi opachi, e la stessa Regione che  per oltre dieci anni ha fatto finta di non vedere venndo meno ai suoi doveri di indirizzo e vigilanza".

Sono loro a fare ostruzionismo, quelli che hanno costruito carriere polticihe sulle clientele,  a metterci i bastoni tra le ruote: cita il sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giancinto, il deputato regionale di Forza Italia Figuccia, mentre il PD regionale, aggiunge, ci ha manifestato solidarietà.

Insomma Patrizio-Masaniello è tornato sulle barricate ! non fasciamoci la testa prima di rompercela, perchè potrebbe andarci anche bene se verrà un commissario a prenderci solo un pò di soldi per pagare il Coinres, perchè il gioco varrebbe la candela, ma ci andrebbe malissimo e sarebbe una tragedia dal punto di vista della gestione e della qualità del servizio, se la Regione mandasse un commissario per togliere completamente dalla mani del sindaco la materia dei rifiuti.

Perchè in quel caso, e Patrizio Cinque lo sa e lo dice, scatterebbe una sollevazione popolare " ed avrei tutti dalla mia parte": e non ha tutti i torti.

Angelo Gargano

 

 

Ho letto attentamente la riflessione sulla scuola del collega e amico Maurizio Padovano e, non trovandomi d’accordo con quanto da lui affermato, vorrei esprimere il mio punto di vista. Premetto che non è affatto semplice: in questo clima esasperato riferire un parere diverso dalla vulgata comune può essere piuttosto impopolare (nel migliore dei casi si è tacciati di renzismo). 

Ma spero di riuscirci. 

Innanzi tutto una distinzione tra decreto e ddl: come sappiamo la riforma Gelmini, fu l’esito di un decreto partorito ad agosto e sul quale nulla si è potuto, mentre adesso si è di fronte ad un ddl in fieri e sul quale il governo ha già accettato e fatto propri diversi emendamenti migliorativi. Non è chiaro, quindi, perché il decreto Gelmini e il ddl Renzi debbano essere messi sullo stesso piano scomodando, niente meno, che il concetto di declino democratico.

Poi, lo storytelling. Non c’è bisogno di narrazione alcuna, il ddl è pubblicato da tempo, consta di 140 pagine e, se si ha la pazienza di leggerle, si può discutere su punti ben precisi, facendo critiche e proposte circoscritte e uscendo dai soliti luoghi comuni. Gli insegnanti, se hanno la percezione che qualcuno non gliela stia raccontando giusta, possono farsi un’idea propria leggendo quanto scritto nel ddl, non accontentandosi di schemi semplificativi che possono creare pregiudizi e mistificazione o, peggio ancora, facendosi strumentalizzare politicamente dai sindacati.

Sul “minchiatismo” renziano preferirei sorvolare, in quanto credo che l’esasperazione dei toni non possa portare a nulla di buono e accettare le opinioni degli altri, specie quando sono in contrasto con le nostre, possa solo essere indice di apertura mentale (e non c’è bisogno di citare Voltaire che Padovano conosce meglio di me).

E’ vero, però, che la scuola forse non era proprio una priorità assoluta, ma voi avete presente quante graduatorie ci sono? Prima o poi qualcuno avrebbe dovuto mettere mano a questa babele ed è questo, in primis, ciò che è stato fatto. E poi ci sono le cento mila assunzioni, che creeranno posti di lavoro, mutui, economia. I sindacati chiedono, invece, l’assunzione di tutti i seicento mila precari, come se la scuola fosse un ammortizzatore sociale.

C’è stato l’emendamento sui meritevoli del concorso: era anticostituzionale non assumerli e infatti il Governo è tornato sui suoi passi.

Creare una scuola più vicina al mondo del lavoro penso sia un bene e sulla scuola, infatti, si stanno investendo quattro miliardi. Con l’Invalsi, poi, Renzi non c’entra nulla, non sono una novità e per adesso sono l’unico modo, certo assai discutibile, di fare autovalutazione, (che esiste in tutti i paesi), boicottarle non serve a niente.

I poteri del preside sono già stati ridimensionati da un emendamento ad hoc: non farà la hit parade dei meritevoli ma, in base a criteri stabiliti da collegio e consiglio di istituto, darà un piccolo contributo a chi si sia distinto durante l’anno scolastico (o dobbiamo ancora difendere l’assurdità che siamo tutti uguali: chi non si assenta mai e chi si ostina a leggere il giornale in classe?). E poi c’è l’ albo provinciale dal quale il dirigente dovrà selezionare i neoassunti, anche qui, pubblicando i criteri di selezione, vagliati anch’essi dagli organi collegiali, (su questo, in effetti, sarebbe necessario qualche chiarimento sui trasferimenti).

Vedremo meglio a legge ultimata.

Infine l’articolo 33 della Costituzione sempre sbandierato all’occorrenza. Non c’è scritto da nessuna parte che il docente non sarà più libero di insegnare. Sarà, però, ed era ora, costretto ad aggiornarsi perché non è questa, caro Maurizio, la scuola che dobbiamo difendere: chiusa, con una didattica ferma all’ottocento, senza merito, senza innovazione, senza valutazione, sulle difensive, che non dice una sola parola sul diritto degli alunni ad avere sempre docenti preparati, aggiornati, più vicini alle loro esigenze. Più vicini all’Europa (si spera, anche nello stipendio).

Maria Luisa Florio

In copertina foto d'archivio
 

Altri articoli...