Chiariamo subito che non ci siamo iscritti al Club di quanti pensano che l'esperienza politica propiziata dal voto di 15.000 bagheresi che hanno eletto sindaco Patrizio Cinque, sia da liquidare nel più breve tempo possibile, magari con una velleitaria spallata sull'onda delle cose che non vanno e che sono tante, a partire dalla ormai cronica emergenza rifiuti, o con una improbabile congiura di Palazzo.
Pensiamo che questa pagina di storia avviata innanzitutto dalla gente di Bagheria debba essere scritta sino in fondo, e solo allora si potranno trarre le conclusioni. Fuor di metafora, pensiamo che Patrizio Cinque, a meno che non si senta maturo per tentare altre avventure politiche, come qualcuno pensa, completerà sino in fondo il suo mandato nel 2019.
La finestra del 2017, elezioni regionali o politiche, cui Patrizio Cinque potrebbe decidere di concorrere, in ogni caso dista ancora tre anni che, a seconda dei punti di vista possono sembrare tanti, ma passeranno velocemente.
Diamo tempo, scrivemmo, tutto quello necessario, anche al di là dei due anni (ma sei mesi se ne sono già andati) che il sindaco con molto ottimismo pone come traguardo per fare toccare con mano il cambiamento; però è d'obbligo per la politica e l'opinione pubblica porre in corso d'opera alcuni interrogativi agli attuali amministratori, senza che questi si adontino e ripetano ormai lo scontato ritornello che prima era anche peggio.
Proprio perchè abbiamo voluto che niente fosse più come prima che 15.000 bagheresi la loro rivoluzione l'hanno fatta innescando, o comunque sperando di innescare, un virtuoso e profondo processo di cambiamento nella politica bagherese, una politica che in qualche modo ci aveva nauseati e aveva determinato guasti profondi: quindi per favore smettiamola, e ci rivolgiamo ai tifosi , che tali sono di entrambi i fronti, di ripetere sempre la stessa solfa: oggi chi governa è chiamato a rispondere delle soluzioni possibili dei problemi che con i mezzi, gli strumenti e le risorse che ci sono è d'uopo attendersi.
Per questo continuiamo a pensare che ognuno per la nostra parte, la politica, la società civile, gli uomini e le donne di cultura, le associazioni, l'informazione debbano fare la loro parte per concorrere lealmente ad un processo radicale di cambiamento che, cinquanta anni dopo la giunta comunista di Peppino Russo del 1964 è l'unico tentativo che si pone l'obiettivo di cambiare radicalmente, dalle fondamenta la nostra realtà politica e sociale; non credo che ci capiterà un'altra opportunità come quella che stiamo vivendo e di questo è bene si rendano conto i protagonisti; dobbiamo dare con le idee, con le proposte e con i comportamenti quotidiani ,e perchè no ? anche con le giuste critiche, un aiuto a questa amministrazione.
Fermo restando che il MoV 5 stelle e i suoi attivisti devono aprirsi con coraggio alla società civile, debbono superare quel muro di diffidenza, sciogliere quel grumo di rancorosità e di astio verso tutto e tutti e capire che le questioni sono di portata tale che se continuano a pensare di potercela fare da soli verranno inevitabilmente travolti, e con loro, purtroppo, la nostra intera comunità
Non è stata una grande trovata quella di Patrizio Cinque all'indomani del voto allorchè ripetè in diverse occasioni:" Abbiamo in consiglio una maggioranza bulgara, se non ce la faremo dovremo dare solo la colpa a noi stessi". Questi impeti romantici e/o gladiatori non servono caro sindaco, perchè quando si governa una realtà difficile e complessa come quella di Bagheria è meglio essere in tanti, anzi in tantissimi, ed a tutti sarebbe stato giusto chiedere una mano, facendo affidamento anche su quella ondata di fiducia e di speranza che la sua elezione ha suscitato.
Guai a richiudersi nel recinto, guai a mandare solo proclami, guai a pensare di sfangarsela da soli 'scoprendo' e denunciando vere o presunte trappole e inghippi e imbrogli, perchè lo stato in cui si trova Bagheria non consente nè trovate propagandistiche nè diversioni tattiche; sarebbe, più ancora di quanto non sia adesso, la rovina della nostra comunità.
Si guardi con coraggio ai problemi, così come in parte Le abbiamo visto fare, ma con lo stesso coraggio si chieda un aiuto ed una collaborazione a tutti, per affrontare problemi che farebbero tremare i polsi a chiunque, e si evitino propaganda e fughe in avanti.
E basta con il mantra "non disturbare il manovratore" , perchè è diritto-dovere dei cittadini interpellare i manovratori, certo senza pregiudizio, ma chi governa ha il dovere via via di rendere conto e di spiegare quanto sta facendo.
Anche perchè noi dall'esterno ci rendiamo perfettamente conto, più di quanto non se ne rendano conto gli stessi protagonisti che trasformare "quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo" in classe dirigente che fa rivoluzioni è impresa difficile, riuscita nella storia così poche volte da potersi contare sulla dita di una sola mano. Però è d'obbligo provarci senza fare però le verginelle offese per le critiche, spesso legittime e sacrosante, che vengono sollevate sia in sede consiliare che in tante altre sedi.
Scrivemmo subito all'indomani del voto che è vero che non si fanno 'le nozze coi fichi secchi' e quello che ci attendevamo erano soprattutto dei segnali che facessero intendere che musica, orchestra e direttore d'orchestra erano veramente cambiati.
Alcuni di quei segnali che chiedevamo non sono mai arrivati: ci riferiamo ai chiarimenti su quella famosa delibera con la quale i dirigenti si spartirono 40.000 euro di premialità a raggiungimento risultato che tanto scalpore fece. Chiedemmo semplicemente e inutilmente di conoscere quali erano gli obiettivi che erano stati dati ai dirigenti dai precendenti assessori: nessuno, nè il sindaco nè l'assessore al personale si sono mai degnati di dare questa risposta, non al sottoscritto, ma a decine di migliaia di cittadini bagheresi che sono stati chiamati a ripianare sulle loro carni un dissesto che i precedenti amministratori hanno provocato, e che ha molti padri e padrini.
Sono arrivati, è vero, segnali forti sul terreno di un impegno, non solo verbale e retorico contro il malaffare mafioso, magari con qualche ingenuità ,ma sicuramente con grande coraggio e convinzione.
Abbaimo visto anche grande piglio e autorevolezza da parte del sindaco al momento di affrontare le problematiche più spinose che via via gli eventi ponevano
Alcuni dei segnali arrivati sono però in controtendenza, nel senso che noi li consideriamo negativi, a partire dalla riapertura al traffico del corso Umberto, con le mirabolanti promesse di nuovi itinerari pedonali e centri commerciali naturali; sogni naturalmente, come quello dell'imprenditore belga pronto a spendere 500.000.000 di euro in un paese con servizi da terzo mondo, senza un piano regolatore, con un apparato tecnico-amministrativo traballante, un paese in cui uno sputo di area artigianale è ferma da quattro anni.
Ritorni, caro signor sindaco, con i piedi per terra, riparta dalle questioni oggi sul tappeto e andiamo al dunque.
Il 28 novembre sul sito ufficiale del comune compare l'ultima notizia che ha qualcosa a che vedere con il tema dei disservizi nella raccolta rifiuti, che è tema caldissimo e attualissimo, con la notizia della chiusura della discarica di Siculiana e con la buona notizia che eravamo stati dirottati a Bellolampo.
Bene.
Siamo al 10 dicembre e l'amministrazione non ha speso una sola parola ufficiale per comunicare ai propri amministrati cosa stia succedendo; forse c'è stato, o forse no qualche rapido scambio di battuta in qualche consiglio comunale. Per il resto assolutamente nulla: ma è corretto lasciare senza informazioni certe e ufficiali i cittadini in questo marasma di m....?
Alcune domande:
1°) E' vero che Bagheria assieme ad altri tre comuni , Villabate, Monreale e Carini possono complessivamente conferire 200 tonnellate di rifuti /die a Bellolampo? e allora perchè l'emergenza ? considerate le quantità di rifiuti prodotti a Bagheria, la 'quota' riservataci dovrebbe essere sufficiente, con in più il vantaggio per la distanza nettamente inferiore. Ed allora perchè da oltre dieci giorni Bagheria è un letamaio?
2° E' vero, come ha affermato il consigliere Filippo Tripoli che nei primi sei mesi di quest'anno 2014 si è fatto ricorso a noli per soli 145.000 euro, mentre da luglio ad oggi i costi per i noli a freddo e a caldo sono lievitati sino ad oltre 450.000 euro ? cifra che lascia prevedere un ulteriore ed intollerabile aumento della tassa sui rifiuti ?
3°) Perchè questa benedetta delibera di fuoriuscita dal Coinres che veniva presentata come l'asso nella manica non è stata ancora partorita? cosa si aspetta esattamente? Chi o cosa lo impedisce ? Ce lo dica, perchè abbiamo tutto il diritto di saperlo.
Un dubbio noi cominciamo ad averlo: non è che la SpA pubblica si rivelerà nelle condizioni date la strada più impervia, che non porterà da nessuna parte? Rifletta ed ascolti, e si confronti senza pregiudizio con quanti indicano una strada diversa.
Ed in ogni caso l'opinione pubblica non vuole sentire ripetere sempre che prima era pure così, anzi peggio; è proprio per cambiare che Patrizio Cinque è stato votato, proprio perchè niente fosse più come prima. Ed allora, che facciamo ?
Le ultime brevi considerazioni sul segretario generale Eugenio Alessi, che doveva essere una delle gambe sulle quali doveva viaggiare il cambiamento: confessiamo che fummo favorevolmente colpiti allorchè venne presentato alla stampa, ed in particolare ci colpirono due considerazioni che fece in quella circostanza.
La prima quando il neosegretario riferì che il suo primo giorno a Bagheria incontrando un vigile urbano con la semplice 'pettorina', si presentò e gli chiese: "Come mai siete senza divisa ?" Pare che non ci siano i soldi per comprarle" rispose l'interlocutore, "ed allora "? fu la chiosa del segretario come dire: " E questo sarebbe un buon motivo ?" Sono trascorsi circa tre mesi dal suo insediamento e nell'ultima uscita pubblica, la commemorazione del IV Novembre e del sacrificio di Ciro Scianna, i nostri vigili, al di là del loro personale merito, sembravano degli straccioni accanto alle altre forze di Polizia in divisa; persino i volontari della Protezione civile erano vestiti con grande decoro e fiammanti abiti.
L'abito, talvolta, fa il monaco.
L'altra cosa che ci colpì fu a proposito della 'struttura piramidale del personale': "non accadrà più - aveva asserito in modo categorico il segretario- che se è assente un impiegato un servizio non funzioni, perchè in automatico subentrerà il gradino superiore, che è in grado di espletare quella funzione". Bene, idea eccellente.
Ci siamo ricordati di questa cosa stamane negli Uffici Tecnici di piazza Indipendenza, ( per inciso quelli che dovrebbero istruire e autorizzare il progetto dell'investitore belga) dove un cittadino chiedeva di accedere agli Uffici per una visura catastale:"L'addetto è ammalato" hanno risposto dai piani alti " Ed allora?" continuava a chiedere con gli occhi straniti l'utente "cosa debbo fare? quando debbo tornare ?" nessuno dei presenti, nè dai piani alti nè al pianoterra, era naturalmente in grado di dargli una risposta.
Poi qualcuno ha trovato il coraggio di dirgli la verità: raggiunga corso Umberto e arrivi sino a piazza Palagonia, c'è una rivendita di tabacchi, anche là fanno le visure catastali, forse le costerà un euro in più, ma stia sicuro che il titolare, che noi si sappia, scoppia di salute.
I problemi sono seri e sono tanti: sappiamo che Lei e qualche suo assessore ci mettete un impegno encomiabile, ma forse serve anche qualcos'altro.
Angelo Gargano