Politica

In merito all’emergenza idrica e per rispondere alle tante segnalazioni che l’amministrazione sta ricevendo l’assessore ai Lavori Pubblici, Fabio Atanasio fa sapere: “stiamo raccogliendo tutte le vostre segnalazioni, conosciamo bene la situazione e ci scusiamo per i disagi che non dipendono dal Comune ma dalle note vicende del fallimento di APS ex gestore del servizio idrico. Come assessore al ramo sono impegnato H24 sulle tre emergenze del momento: acqua, rifiuti e scuole. E sono in continuo contatto con la Regione; attendiamo decisioni e spingiamo sugli organi competenti facendoci portavoce dei forti disagi dei cittadini”.L’assessore fa inoltre sapere che non appena ci saranno nuove informazioni la cittadinanza sarà prontamente informata.

 Ed intanto sebbene sembrava prefigurarsi la temporanea gestione AMAP, al momento di certo c’è che il dirigente generale del Dipartimento delle Autonomie Locali Servizio Finanza locale Giuseppe Morale, ha inviato una nota ai 42 Comuni dell’Ato Palermo 1 in cui comunica che è stato effettuato il riparto della somma di 6,4 milioni di euro destinati appunto ai 42 comuni interessati dall’emergenza idrica, nelle more dell’entrata in vigore della legge di riordino del servizio idrico integrato.

Le risorse sono state trasferite all’Ato idrico. Il riparto della somma è previsto in modo proporzionale al numero degli abitanti e dovrà essere rendicontato dai Comuni quale contributo straordinario secondo quanto previsto dall’articolo 158 del Testo Unico.

Sulla questione si sono svolte diverse riunioni, nell’ultima del 12 marzo scorso il dirigente, con la nota inviata ai Comuni, ha riassunto le possibilità offerte ai Comuni mediante l’Ato e dovranno decidere in che modo procedere sino al riordino.

Nello specifico la Giunta regionale, con la deliberazione n. 28/2015 ha determinato di assegnare l’80% della spesa autorizzata ai 42 comuni dell’Ato 1 Palermo per i quali è stata dichiarata l’emergenza e con la successiva deliberazione del 26 febbraio 2015 la Giunta ha autorizzato il dipartimento a trasferire all’Ato idrico Palermo 1 le risorse sulla base del numero degli abitanti dei comuni interessati per avviare un progetto articolato al fine di superare definitivamente l’emergenza.

Riassumendo: le somme stanziate dalla legge sono destinate solo ai Comuni: la somma di 6, 4 milioni concessa per i comuni è suddivisa, in modo proporzionale, per numero di abitanti; mentre l’Ato Palermo 1 dovrà prevedere un progetto articolato per il superamento dell’emergenza e dovrà esservi piena condivisione dei Comuni per procedere all’assegnazione delle somme all’Ato Palermo 1.

Le somme utilizzate per la gestione del servizio idrico, contributo straordinario della Regione ai Comuni, dovranno essere recuperate attraverso gli introiti derivanti dall’applicazione della tariffa.

Il dirigente del dipartimento regionale ha poi fatto sapere ai Comuni che “le somme potranno essere utilizzate secondo le seguenti modalità opzionali: o a copertura delle spese connesse alla gestione del servizio idrico integrato nella fase transitoria emergenziale (ed in questo caso le somme erogate dovranno essere restituite alla Regione mediante applicazione della tariffa idrica); o nel caso di adesione alla compagine AMAP SPA da parte dei Comuni", come venne fuori dalla riunione in Prefettura del 12 marzo scorso, il contributo regionale potrà essere destinato, quale risorsa propria dell’Ente per l’acquisto delle azioni della società AMAP e quindi non soggetta a restituzione-

E intanto l’Ato Palermo 1 dovrà verificare in tempi celeri le scelte operate da ogni Comune se per la gestione condivisa o meno.

 

Ufficio Stampa del comune di Bagheria

Prendo spunto dalla lettera aperta a firma del geom. Rosario Martorana, stimato tecnico comunale per condividere una riflessione sulla situazione che si è venuta a creare in seguito alla caduta dei calcinacci in una classe della Scuola Cirincione. Il tema è delicato e può essere oggetto di strumentalizzazioni, battaglie politiche, resa dei conti. La cosa non mi scandalizza, ma non penso sia il momento perché la politica, più che polemizzare deve indicare le soluzioni, deve governare i problemi e risolverli e non contribuire al caos.

Le nostre scuole da sempre sono state presidio di libertà, ricordo a tutti, che proprio negli anni bui della nostra storia cittadina, intrisa di faide di mafia, di omicidi, di terrore, sono state le scuole a dare inizio a quel processo di liberazione dal potere mafioso, proprio con la loro azione didattica, proprio a scuola si cominciò a parlare di mafia, quando ancora nelle nostre famiglie si stentava a farlo. Grazie a dirigenti e docenti lungimiranti e illuminati, le nostre scuole si sono trasformate da luoghi dell'apprendimento nozionistico a presidi nei quartieri,punti di riferimento non solo per gli alunni ma anche per le famiglie e soprattutto per tutti coloro che erano tagliati fuori dall'iter formativo e dall'attenzione delle istituzioni. Proprio per questo la scuola per la città di Bagheria assume un significato ancora più importante, ancora più simbolico. Dalla scuola è stata concepita l'idea di adottare i monumenti in un periodo in cui la maggior parte delle nostre ville erano ridotte a stalle e depositi. Ancora oggi le scuole sopperiscono alla mancanza della politica e delle Istituzioni, diventano centri di erogazione di servizi alla persona, spazi di condivisione per le famiglie, di integrazione tra culture sociali diverse. Eppure le nostre scuole hanno bisogno di essere curate, nonostante in apparenza sembrano maestose, imponenti. Ma questa imponenza nasconde molte fragilità, fragilità che sono state negli anni ignorate. Certo il crollo di un tetto suscita preoccupazione, soprattutto pensando all'incolumità di bambini e insegnanti, e soprattutto pensando che poteva succedere a tutti, ai nostri bambini, nella nostra scuola, nella nostra classe. 

La scuola Cirincione ha saputo immediatamente rialzare la testa, grazie ad una squadra di insegnanti combattivi, grazie alla determinazione, all' attenzione e al rigore di Vittoria Casa che, anche nei momenti di più alta tensione, ha saputo mettere al centro il bene dei suoi bambini e dei suoi docenti, rifiutando ogni polemica. Così come combattivi sono i docenti del Circolo didattico Gramsci, privati da anni della loro scuola, non si sono mai arresi e nonostante le condizioni drammatiche in cui si trovano ad operare, continuano la loro azione pedagogica e didattica senza limiti, senza farsi intimidire da molta indifferenza e spesso dalla solitudine. Come non ricordare anche la grande azione di promozione umana condotta dalla Scuola Tommaso Aiello, da anni allocata in locali per nulla consoni all'idea di "scuole belle", ma con un corpo docente e con un dirigente scolastico che ha puntato al territorio, alle famiglie, alla tutela della dignità di tanti bambine e bambini, la cui unica colpa era vivere nella periferia della nostra città.

Le stesse difficoltà vivono la scuola Girgenti, anch'essa presidio in un quartiere popolare, il circolo didattico L. Pirandello e I.C. Ignazio Buttitta che cura la formazione degli adulti e l'integrazione dei migranti, così come le scuole medie Carducci e Scianna. E infine " i scoli novi", il primo Circolo G. Bagnera, la prima scuola pubblica della città, un gioiello architettonico che cade a pezzi con il tempo e che pure ha formato decine di generazioni, scuola aperta alle arti, alla bellezza, convinti come sono i loro docenti che i bambini vanno educati al patrimonio, alla bellezza, perché la bellezza e l'arte rinnovano i popoli. Queste sono le nostre scuole, contenitori un po' fragili ma luoghi di vita, di crescita, di confronto, di sviluppo dell'identità e dell'appartenenza ad una comunità. 

Se solo pensassimo a questo, se solo avessimo idea della loro importanza per il presente e il futuro della nostra città, forse tutti noi riterremo sterili le polemiche e ci ritroveremmo tutti dallo stesso lato, tutti attorno ad un tavolo per giungere alle soluzioni più opportune, più lungimiranti, più adatte al bene dei nostri bambini e delle nostre famiglie. Mettiamo in campo tutte le nostre risorse, evitiamo di fare guerre intestine, sapendo che nostro dovere, dovere di chi amministra non è rispondere alle polemiche, non è lo scontro istituzionale, non è solo "fare giustizia" ma essere lo strumento della coesione delle realtà territoriali. Senza coesione, senza condivisione di scelte, senza l'umiltà di riconoscersi nell'errore o incapaci da soli a risolvere i tanti problemi della città, non ci sarà futuro per questa città. Ricominciamo dalle scuole, sarebbe una sfida degna di questa città, una sfida a cui tutti siamo chiamati. Abbiamo bisogno di un esercito di insegnanti, ancora e più di prima, abbiamo bisogno delle scuole.

Emanuele Tornatore 

Egregio Dott.re Gargano, da persona di scuola da quasi un quarto di secolo e dirigente scolastico della scuola T.Aiello- P.Puglisi, al centro come tutto il sistema scolastico bagherese di incuria e scarsa attenzione da parte delle varie amministrazioni passate, in particolare in questo momento di assoluta emergenza mi preme sottolineare alcuni aspetti, peraltro ampiamente illustrati dal suo articolo, e precisarne altri.

Proprio in queste ore l'amministrazione comunale ha ufficialmente comunicato la chiusura dei lavori di ampliamento e ristrutturazione del plesso Puglisi, la cui consegna ufficiale, anzi riconsegna ufficiale, con la necessaria attestazione di idoneità tecnico-amministrativo è ormai imminente.

Martedì 17 p.v. il Consiglio d'Istituto della scuola formulerà ufficialmente una proposta concreta di collaborazione, peraltro ampiamente illustrata seppure informalmente all'amministrazione comunale nella persona dell'assessore alla P.I., con la quale si verrà incontro al legittimo diritto alla studio degli alunni della Scuola 'G. Cirincione', in questo momento compromesso da un evento che poteva avere tragiche conseguenze, fedele alla tradizione di collaborazione ed ospitalità , che sempre ha contraddistinto la nostra scuola (utile ricordare che nel recente passato la tanto vituperata scuola 'Tommaso Aiello' ha ospitato nel pieno rispetto delle norme di sicurezza ed in orario antimeridiano per 2 mesi la scuola media di Aspra e la stessa scuola Cirincione , a causa di lavori di ristrutturazione dei propri plessi).

In questi giorni, in seguito al crollo avvenuto alla scuola 'G. Cirincione', l'amministrazione comunale ha avviato ricognizioni tecniche su tutti i plessi scolastici, al fine di intervenire su eventuali criticità strutturali che ogni dirigente scolastico ogni anno, prima dell'avvio delle lezioni, segnala all'amministrazione competente, come previsto dalla legge, prassi legittima e obbligatoria.

In merito alla tante criticità di tutte le scuola bagheresi, da Lei citate, è doveroso fare una precisazione: la scala definita "budello" è una scala che risponde ai criteri di legge per dimensioni, collocazione, sicurezza ed inoltre è dotata, fatto più unico che raro, di rampa e pedana elettrica per gli alunni disabili in sedia a rotelle che i proprietari della struttura, in affitto da 35 anni al pari di altri edifici che ospitano da anni alunni di altri Istituti bagheresi, hanno installato per rispondere ai criteri obbligatori per legge per il superamento delle barriere architettoniche; mi preme ,inoltre, aggiungere che la scuola 'Tommaso Aiello' dispone di una seconda scala di sicurezza, la cui efficienza è stata più volte testata anche dalle prove di evacuazione regolarmente effettuate ogni anno dal personale scolastico ( in particolare le ultime due sono state svolte sotto la supervisione di volontari della Protezione Civile e regolarmente certificate ).

Mi preme l'obbligo, inoltre, senza alcun intento polemico, ricordare che quasi tre anni fa gli allievi della Scuola 'Pino Puglisi', in prossimità dell'inizio dei lavori di ristrutturazione ed ampliamento della loro scuola, subirono una "DIASPORA", per restare in ambito "biblico", oltretutto ingiustificata in quanto l'inizio dei lavori era stato programmato da tempo.

Morale della favola: venti giorni senza attività didattiche e trasloco effettuato da docenti, famiglie e collaboratori scolastici.

Concordo che sia necessario tornare a ragionare e decidere in tempi brevi, specificando tuttavia che il rispetto dei criteri di sicurezza è per un dirigente scolastico un dovere imprescindibile nei confronti dei propri allievi e di quelli eventualmente ospitati e mai una pretesa .

Concludo questo mio intervento invitandola nella mia scuola , con la promessa di un amichevole caffè e di una eventuale verifica delle dimensioni del "budello".
 

Sergio Picciurro

Accettiamo volentieri l'invito per chiarire anche il senso, da molti frainteso, della nostra sollecitazione a far presto. Angelo Gargano

Circa 3.000 letture, oltre 800 votanti per il sondaggio proposto dal nostro giornale sulla ipotesi di realizzare un megacentro commerciale a Bagheria, che pare abbia trovato la benedizione da parte dell'amministrazione.

Abbiamo volutamente evitato la domanda diretta: centro commerciale sì, centro commerciale no, sin troppo semplicistica e fuorviante. Abbiamo tentato di introdurre nelle ipotesi di 'voto' il passaggio successivo, vale a dire gli effetti sull'economia del territorio, ed i nostri lettori non hanno avuto dubbi bocciando sonoramente l'ipotesi.

Nel rapporto costo-beneficio un megacentro commerciale a Bagheria sarebbe più dannoso che utile.

Solo il 38% quelli che ritengono che da questa eventuale nascita del centro possano venire cose buone per Bagheria e il territorio, mentre il 59% boccia sonoramete  questa prospettiva. Si astiene il 3 %.

Non avevamo ovviamente la pretesa nè di esaurire l'argomento nè di consegnare alla storia una sentenza: volevamo semplicemente capire gli umori dei nostri lettori.

Il primo giorno di sondaggio pareva che il sì avrebbe vinto a mani basse raggiungendo circa i 2/3 dei voti, poi qualcosa è accaduto: ed è accaduto che la coscienza ambientalista si è semplicemente mobilitata, e tanti che vedono questa ipotesi come una iattura per la nostra comunità sono scesi in trincea, sollecitando tanti al voto; anche il sito del MOV 5 stelle di Palermo, in calce ad una coraggiosa presa di posizione del parlamentare regionale Claudia La Rocca, che non sembra in sintonia con gli orientamenti del movimento bagherese, ha fatto un link con il nostro sondaggio, ed a quel punto non c'è stata più storia.

Il sindaggio è quindi 'inquinato' ? noi pensiamo di no.

E' accaduto una cosa prevedibile: la coscienza e le forze ambientalistiche e di tutela di quanto rimane del nostro territorio e della nostra storia e cultura, oltre ad essere molto più motivate  sono anche più strutturate e consapevoli, mentre l'opinione a favore del megacentro era molto più 'liquida' e meno coinvolta da tutti i punti di vista.

Noi pensiamo dunque di aver fornito a tutti, ai promotori del progetto, alle autorità politiche, ai cittadini di Bagheria un dato utile per approfondire la questione.

Angelo Gargano

Risultati del sondaggio: 813 votanti, sì 308 (38%); no 476 (59%); non lo so 28 (3%). -

Vai al link per visualizzare i risultati: https://it.polldaddy.com/poll/8711168/

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