Politica

Vincenzo Lo Meo è diventato sindaco di Bagheria nel giugno del 2011, a settembre la variante del cimitero è corredata di tutti i pareri e deve essere solo portata in consiglio per il voto; se si sblocca la variante può partire il project financing e si potrebbe sperare di risolvere per un pò di anni i problemi del cimitero.

Va anche sottolineato che le amministrazioni succedutesi dal 2011 ad oggi non hanno mai contestato l’affermazione contenuta nella nota della SITIC che ne sollecita l’approvazione per potere andare avanti.

Se ci fosse stata la volontà politica in due-tre mesi si sarebbe rimesso in moto il project e con esso i lavori al cimitero, oppure si poteva rispondere che la variante era ancora incompleta, o peggio, caducata dall’annullamento del P:R.G. nel frattempo intervenuto.

Nessuno ha mai dato una risposta scritta e ufficiale su questo argomento.

Lo Meo da parte sua si disinteressa completamente della variante, lascia trascorrere i mesi e lascia incancrenire il problema della carenza di loculi: perché ?

Eppure potrebbe chiedere, sollecitare il dirigente del Settore lavori pubblici a fare presto, informarsi sulla eventuale efficacia immediata della variante una volta approvata, ma non lo fa. Perché ?

Lo capiremo più avanti, quando per Lo Meo non ci sarà più salvezza, lo capiremo da una nota pubblicata il 26 febbraio 2014 sul sito ufficiale del comune, quando sarà già scoppiata la vicenda cimitero.

Nessuno neanche dall’opposizione in quel momento gliene chiede conto, perchè è stata fatta artatamente circolare l’erronea informazione che siccome è stato annullato il Piano regolatore generale approvato nel 2002, anche la variante sul cimitero, dimensionata su quel piano, sarebbe decaduta; per dirla in latinorum 'simul stabunt, simul cadent', ma niente di più errato.

E a scriverlo sarà un’autorità nella materia, il responsabile dell’urbanistica ing. Vincenzo Aiello, in una nota dell’ 8 marzo 2014 che verrà pubblicata sul sito del comune ufficiale del comune.

Sin quando la variante non va in consiglio è ancora un atto interno dell’amministrazione, quindi dal punto di vista del valore giuridico-formale è come se non esistesse; come fa quindi a decadere se non è stata neanche approvata? Sarebbe come pensare che un edificio di cui esista solo il progetto e non è stato ancora realizzato possa venir giù; una follia insomma.

altMa su questo aspetto ritorneremo.

Occorre avere chiaro un punto e cioè che ancora oggi, 13 aprile 2015 la variante preparata, studiata, munita di pareri, ma che non ha mai fatto un passaggio ufficiale attraverso alcun organo né di giunta né di consiglio è un qualcosa che per gli atti ufficiali non esiste, e della cui esistenza, anche solo come atto interno, qualcuno arriva financo a dubitare.

In realtà esiste: esiste perchè ecco cosa scrive l'ing. Aiello nella nota che citavamo " in data 05.12.2013 in occasione della presentazione dell'osservazione al nuovo PRG adottato nel 2013, è stato possibile prendere visione della planimetria relativa alla variante, trasmessa dal Dirigente del Settore LL.PP. e Urbanistica, che prevede l'ampliamento dell'area cimiteriale per metri lineari 90 lato ovest".

Ma una domanda sorge spontanea: ma perchè una variante che esiste solo in via ufficiosa e proprio  per questo non viene recepita nel P.R.G. in fase di elaborazione, viene invece riscoperta in occasione della presentazione delle osservazioni al P.R.G.?

Ma su questo anche il sindaco Patrizio Cinque e i suoi assessori ai Lavori pubblici, Fabio Atanasio, e all’urbanistica, Luca Tripoli, avrebbero avuto ed hanno il dovere di dire qualcosa, sia all’impresa aggiudicataria del project financing che sin dal 1 luglio 2014 li sollecita, sia alle forze politiche presenti in consiglio che sino ad un mese fa hanno presentato un ordine del giorno sull’argomento, per finire ai cittadini-sudditi che avrebbero diritto pure loro a qualche spiegazione dopo quanto accaduto al cimitero.

Ma, così come quelle che lo hanno preceduto, sull’argomento l’attuale amministrazione non ha prodotto alcuna informazione ufficiale.

Ritorniamo a Lo Meo.

Lo Meo aveva già riservatamente imboccato piuttosto che la strada maestra della approvazione della variante un’altra scorciatoia, quella della convenzione con la Confraternita del SS. Sacramento, con la cui superiora, Piera Provenzano, aveva avuto numerosi incontri.

Il 27.03.2013 il sindaco Lo Meo va a sottoporre all’approvazione della giunta, la stipula di una convenzione con la Congregazione del SS.Sacramento.

Stando a quanto riportato in delibera sarebbe stata la Congregazione che 'motu proprio' si sarebbe detta disponibile ad una tranzazione che vedeva la Congregazione  mettere a disposizione del comune i propri 900 loculi che nella ristrutturazione sarebbero scesi a 732.

Che la delibera fosse un pastrocchio, lo si nota subito dal fatto che nella premessa si cita una relazione del responsabile del cimitero che segnala la solita carenza di loculi e quindi chiedeva all’amministrazione di reperirli con urgenza; peccato che la mentre la giunta si riunisce il 27 marzo, la relazione che sollecita il sindaco e la giunta ad agire è del 28 marzo, e cioè del giorno dopo: un errore certamente, frutto evidentemente della precipitazione ad approvare una convenzione i cui contenuti sono fortememente penalizzanti per l’amministrazione e l’intera comunità.

E quando si leggono i termini della convenzione si capisce il perché.

Nella convenzione si prevede che la Congregazione del SS.Sacramento, metterà per 40 anni il proprio ‘patrimonio immobiliare’ di 732 loculi ristrutturati a disposizione dell’amministrazione che si curerà di sostenere tutte le spese di estumulazione, della manutenzione del manufatto, di vendere i loculi ai cittadini ed infine di consegnare alla Congregazione una cifra esorbitante, e cioè il 95% degli incassi.

Allo scadere dei quaranta anni tutto tornerà nella piena proprietà della Congregazione .

La convenzione viene approvata dai quattro assessori presenti alla unanimità senza alcun intervento; non c’è nessun parere di congruità degli uffici rispetto alla proposta economica.

Fatti quattro conti, una operazione immobiliare che vale più o meno 1.000.000 di euro, viene data immediatamente esecutiva

Nei mesi successivi però, della convenzione approvata con la delibera n° 44 del 27.03.2013 stranamente non si parlerà più, e non diventerà operativa perchè mai sottoscritta dai rispettivi contraenti.

Ma a Bagheria nel frattempo sul cimitero, per vari motivi, si stanno addensando nuvoloni neri che il 21 febbraio 2014 daranno vita ad un temporale mai visto.

Angelo Gargano

CONTINUA
 

Come sia possibile che tra le fatture per calcolare il conteggio del rispetto della tempestività dei pagamenti, il cosiddetto Parametro 90, sono state omesse o dimenticate quelle tra le più importanti ed onerose, ovvero le fatture pervenute dal Coinres e quelle relative alle spese di economato; peraltro fatture che sono state sempre pagate con celerità ,le quali avrebbero, secondo i calcoli, permesso il rispetto del Parametro richiesto dal ministero, unico elemento difforme che ha impedito l'autorizzazione alla proroga dei contrattisti.

Apprendiamo con stupore che nel caso specifico, non risulta rientrare nei parametri previsti dal citato art.41 comma 2 del D.I. 66/14, l'indicatore della tempestività dei pagamenti per l'anno 2014, in quanto l'Ente attesta un tempo medio di 100,7 giorni, rispetto ai 90 richiesti.

L'11 febbraio 2015 avevamo già sottolineato che “l’iter intrapreso da questa amministrazione, per prorogare i 31 contrattisti ,non era quello corretto", anche perché supportati dalle diverse audizioni sostenute con autorevoli personalità regionali, che indicavano un percorso totalmente diverso da quello intrapreso dall’ amministrazione Cinque. Facendo evincere che c’è una legge regionale che, in maniera esplicativa, parlava di prorogare già da gennaio i suddetti dipendenti.

La mia solidarietà per questa vicenda paradossale, non solo è diretta al dramma che stanno vivendo le 31 famiglie bagheresi che aumentano la percentuale di disoccupazione nel nostro territorio, ma anche a tutta la cittadinanza, che in questi mesi per mancanza di queste figure all’interno della macchina burocratica, stanno vivendo un disagio notevole per la mancanza dei di servizi essenziali”.

Ora chi paga per questi grossolani errori ?

Sicuramente sarà inevitabile un ricorso da parte dei 31 contrattisti, i quali vorranno a ragion veduta la giusta tutela dei propri diritti, con grave pregiudizio di tutti i cittadini bagheresi , che ancora una volta dovranno pagare gli errori di una amministrazione inadeguata e sorda ai suggerimenti di chi tiene veramente a questa città.

E la politica che governa questa città sta a guardare ?

Bisogna fare chiarezza:

Perchè una volta per tutte è necessario che questa amministrazione esca dall'equivoco. Tra le parole ed i fatti non c'è corrispondenza di intenti, invece bisogna precisare che se si è trattato di un “Vero Errore”, ciò è inaccettabile, soprattutto tenuto conto che un assessore che ha seguito la faccenda da vicino, come detto più volte dalla stessa, si è visto sfuggire di mano una situazione così delicata, come la proroga per 31 famiglie bagheresi.

E quindi la politica dovrebbe fare un atto di generosità nei confronti della città e rendere il prima possibile ufficiali le dimissioni dell'assessore di competenza M.L. Maggiore. Quindi se la versione è questa, chiediamo all'assessore di non essere attaccata alla poltrona egoisticamente, perchè gli unici a pagarne le conseguenze saranno i cittadini.

Diversamente invece, se la volontà di questa amministrazione è quella di perseguire la strategia della “non proroga”, allora che lo dica a chiare lettere e si prenda tutte le responsabilità conseguenti ai percorsi tortuosi intrapresi e, a quel punto, moralmente ed eticamente sarebbe stato più dignitoso per le 31 famiglie saperlo da subito, senza aver dovuto subire umiliazioni e false illusioni.

Uscite dall'Equivoco !!

Che L'amministrazione Cinque si assuma tutte le responsabilità politiche che sono di sua competenza !

Maurizio Lo Galbo, consigliere di Forza Italia

Come in tutti i gialli che si rispettano è bene iniziare dalla fine e poi a ritroso ripercorrere il cammino.

Il 1° aprile 2015 viene assunto al n° 366 del protocollo della Presidenza del consiglio comunale di Bagheria una nota della S.I.T.I.C. spa, Impianti tecnologici ed opere edili, avente per  oggetto “Affidamento mediante Project financing dei lavori di ristrutturazione, adeguamento, razionalizzazione e manutenzione dell’attuale cimitero comunale" – Progetto preliminare Euro 13.074.097

Questa nota è stato inviata all’Autorità Nazionale Anticorruzione, all’Osservatorio regionale dei Lavori pubblici, ai Servizi 1 e 2 del Dipartimento regionale tecnico, Vigilanza sugli appalti e sulle stazioni appaltanti.

Per conoscenza il documento è stato inviato anche al Sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque al responsabile del procedimento dr.ssa Laura Picciurro, al segretario generale, al Collegio dei revisori, alla Prefettura di Palermo, al Procuratore generale della Corte dei conti, al Presidente del consiglio comunale e a tutti i consiglieri comunali di Bagheria.

Un esercito di destinatari dunque; nessuno potrà dire domani che non sapeva.

In meno di una paginetta si racconta una storia tipicamente italiota, si innesca una bomba che quando scoppierà, perché scoppierà, rischia di costare ai contribuenti bagheresi più o meno 3.000. 000 di euro; nel costo non mettiamo il danno di immagine che la nostra comunità ha subito con la vicenda delle casse bruciate al cimitero ed il disagio vissuto da centinaia di famiglie che hanno dovuto assistere impotenti per mesi e anni ai feretri dei loro morti ammassati al cimitero come pacchi in un deposito, immagine che abbiamo dovuto sopportare sino a a qualche settimana fa.

Cosa dice il documento ?

Semplice: in una paginetta che vi riproponiamo pressocchè integralmente si ripropone una storia iniziata il 28.10.2005, sindaco Pino Fricano, allorchè la Gazzetta ufficiale della Regione pubblicava un bando di gara di cui all’oggetto della memoria e cioè Il Project financing sul cimitero, che prevedeva l’ampliamento, la costruzione di nuovi loculi, e la loro gestione per un importo come dicevamo di otre 13.000.000 di euro. A conclusione si chiede di avere una risposta circa l'avvio del project financing; in caso contrario la ditta avvierà una azione legale epr risarcimento danni per 2.500.000 di euro.

Il documento reca le firme oltre che dei due titolari dell imprese dell'ATI, e cioè SITIC e TAO costruzioni, anche quella dell'avv. Tommaso Sciortino.

Cosa è il Project financing ?

Il Project financing è in poche parole un progetto finanziato esclusivamente con i fondi di un soggetto privato che predispone un progetto (di una scuola, di un posteggio o di altro)  e realizza un’opera, di cui gli viene affidata la gestione per un congruo periodo di tempo dimodoche possa rifarsi dell’investimento e trarne naturalmente un utile.

Esattamente due anni dopo il 9.9.2007 , (sindaco Biagio Sciortino) con regolare verbale di gara veniva individuato il soggetto promotore del Project financing vale a dire l’A.T.I. ( Associazione temporanea di imprese) fra la capofila, appunto la S.I.T.I.C , impianti tecnologici ed opere edili e la Tao costruzioni.

Circa un anno dopo l’amministrazione scrive all’A.T.I. comunicando che avrebbe provveduto a convocare l’imprese aggiudicataria non appena sarebbe stata “….definita la variante urbanistica dell’ampliamento così come previsto nella gara da Voi aggiudicata”, cui stava lavorando il settore dei Lavori pubblici del comune di Bagheria, al tempo diretto dall’ing. Giovanni Mercadante.

Passa ancora un anno ed in data 07.09.2011, sindaco Vincenzo Lo Meo, la variante urbanistica elaborata dall’architetto Paolo Mattina, dipendente comunale, in conformità dello studio preliminare dell’amministrazione e al progetto preliminare del promotore, riceve l’ultimo parere favorevole, quello dell’ANAS, avendo già ottenuto nei mesi precedenti, quello della Sovrintendnenza dei BB.CC.e A., quello dell’Ispettorato Ripartizione Foreste (15.02.2010), quello dell’ASP ( 16.04.2010), quello del Genio Civile (25.04.2011) e pertanto la variante urbanistica era pronta per essere portata in consiglio comunale ed adottata.

Teniamo bene in mente questa data il 7 settembre 2011, perché a partire da quel momento niente e nessun avrebbe potuto e dovuto impedire di portare in consiglio la variante cimiteriale, già munita di tutti i pareri, e dare quindi corso al project financing per la risoluzione delle problematiche del cimitero, dando quindi una risposta umana e civile alle esigenze di una comunità che tutela la memoria dei propri defunti.

La variante urbanistica di cui sopra ad oggi, sindaco Patrizio Cinque, non è mai stata portata all’esame del consiglio comunale e nessuno sinora ha saputo dire che fine abbia fatto, nessuno ha saputo spiegare al Promotore del Project financing se la gara sia stata annullata e perché, neanche l’attuale amministrazione di Patrizio Cinque; eppure  il MoV 5 stelle quando era fuori dal consiglio con un articolo pubblicato su 'Il grillo di Bagheria' del 26.02.2014 protestò contro questi ritardi ed omissioni, sospettando che sotto ci fossero favori alla mafia, e forse non sbagliavano.

Chi e cosa lo ha impedito?

E la domanda non è retorica o frutto di banale curiosità, perchè i(l) responsabile(i) di questa omissione potra(nno) a buona ragione essere considerato(i) i(l) responsabile(i) di un consistente danno erariale che potrà discendere da un pronunciamento di un Tribunale, laddove, come è estremamente probabile la S.I.T.I.C. deciderà di fare un ricorso per le vie di legge, e che i bagheresi saranno obbligati ad onorare.

La variante riemergerà dalle nebbie il 5.12.2013, ma nel frattempo è accaduto qualcos’altro.

I  PUNTATA  CONTINUA 

Angelo Gargano
 


 

A volte succedono cose impreviste, a volte si parte per insegnare la vita ma si impara a vivere, a volte si vuole "catturare un Dio per farne uno schiavo", a volte dimentichiamo chi siamo perché dimentichiamo le radici, a volte non siamo più niente perché distruggiamo un equilibrio, a volte la memoria si eclissa e compromettiamo il futuro.

Siamo stati educati ed abbiamo imparato, ma forse occorre “ri-educare” la nostra morale e “ri-imparare” a vivere. 

Il best seller "il Totem del lupo" da un po’ di giorni nelle sale col titolo "l'ultimo lupo" è diventato per noi di Impronta Unica un’occasione per approfondire temi importanti per qualsiasi società, perché sono capisaldi senza tempo. La storia racconta di una comunità che trova il suo equilibrio nel rispetto di un ecosistema fatto di diversi protagonisti dove ognuno non è importante per se stesso quanto per l’altro.

Ma l’uomo molto spesso non parametra le sue azione alle possibili conseguenze, e le conseguenze ricadono sempre sui posteri. Ed il film del regista Annaud, opera travolgente e di estrema bellezza, ci consegna una comunità che perde l'anima nel preciso istante in cui viene spezzato l’ancestrale equilibrio con la natura per lasciare il sopravvento ad un falso progresso, ad un’assurda ideologia e all’avidità umana.

E’ un viaggio che appare così lontano sia geograficamente che temporalmente ma non è poi tanto distante da noi, anzi ha un’attualità ed una contingenza che ci è assolutamente prossima.
La nostra comunità, come tante altre comunità, è disgregata. Priva di qualsiasi forza e volontà di indignarsi. Priva di dignità. Abbiamo smarrito il senso della convivenza civile. Tutto è pervaso dall'egoismo, ma soprattutto dall'indifferenza. Il male che, giorno dopo giorno, ci sta uccidendo.

L'indifferenza di una comunità è la mancanza del senso di appartenenza. Non essere più un ingranaggio del meccanismo, non avere più un ruolo. Essere in un luogo ma non riuscire ad esprimersi, confrontarsi e dare un contributo alla crescita sociale, economica e culturale della propria comunità. Non sentirsi partecipe. Non sentirsi utile. 

L'indifferenza è spesso sinonimo di solitudine. Solitudine interiore. Trascorriamo le nostre giornate con gli occhi bassi, perché abbiamo trasformato un mezzo in un fine. Abbiamo perso “L'Agorà”. Abbiamo perso i sentimenti, le emozioni e l'indignazione, quella vera. Siamo diventati qualunquisti.

Si pensa solo a pretendere, come se tutto è dovuto. Ma chi ha detto che tutto è dovuto? 

Tutto ciò che ci viene dato deve essere restituito. Questo è un principio di madre natura. E su questo si fonda una vera comunità: io ricevo, io do!

Diritti e doveri: binomio indissolubile in uno stato di diritto. Battersi per i diritti, pretendere il rispetto delle regole. Una comunità che non rispetta le regole è una comunità senza futuro. Tutto ciò che la nostra comunità disconosce: non garantisce i diritti, ma allo stesso tempo garantisce l'anarchia.

Da dove ripartire? 

Noi riteniamo che bisogna ripartire dal sapere. Si riparte dalla scuola. La scuola deve essere il centro della ricostruzione della nostra comunità. Deve essere la nostra Agorà. E in questa nuova Agorà insegnanti, educatori, istituzioni e chiunque possa dare un contributo, saranno il cuore che dovrà pompare non solo sapere, ma soprattutto senso critico, spirito di appartenenza, amore per il bello. 

E' questa la vera rivoluzione. La rivoluzione delle menti: non più ostaggio dell'indifferenza, della solitudine e del qualunquismo, ma aperte, libere, con una gran voglia di confrontarsi con la realtà e rispetto a questa capaci di incidere.
E da questa rivoluzione dobbiamo costruire un nuovo modello di società, e non esiste modello che possa disconoscere il passato, così come non esiste modello credibile se questo non sa dettare il futuro.

Il modello di società che viviamo è fallito, così come hanno fallito i suoi sostenitori. Gli ultimi rappresentanti di questo modello sono custodi delegittimati, anacronistici, ultimo bagliore di un tramonto.

Perché ci sia un inizio ci deve essere una fine. E la fine è il fallimento di un sistema e di chi lo rappresenta nell’ultimo atto della sua esistenza.

La rivoluzione inizia oggi, perché la prima pietra è stata posata: la consapevolezza!

Gruppo Politico IMPRONTA UNICA


 

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