Un intero quartiere contro un'antenna di telefonìa mobile

Un intero quartiere contro un'antenna di telefonìa mobile

cronaca
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Scende in strada un intero quartiere a Bagheria per protestare contro l'installazione di una antenna di telefonìa mobile della Vodafone sul tetto di un edificio a quattro piani.
L'edificio si trova all'angolo tra Via Borromini e Via Bernini in zona Certosa: nell'immediato contorno dell'edificio si trovano due scuole elementari frequentate da centinaia di bambini, un ricovero per anziani, tanti malati di malattie cardiache e tumorali.

E la gente non è disposta ad accettare la presenza di una antenna che, a torto o a ragione, viene considerata nociva per le salute.

Ma la questione riguarda anche le procedure autorizzative che sarebbero carenti e incomplete, e la dimostrazione sta in quel cartello affisso sì, sopra il portoncino d'ingresso dell'edificio in questione, ma che non riporta gli estremi dell'atto autorizzativo oltre a tutta una serie di notizie e informazioni obbligatorie per legge, lasciando trasparire che qualche problema esista.

Qualcuno parlava di un ricorso al TAR, qualche altro di una marcia indietro dei proprietari dell'immobile, vista la reazione degli abitanti del quartiere,

Qualche altro ancora sosteneva che occorrerebbe anche il visto della Sovrintendenza considerata l'estrema vicinanza, in linea d'aria meno di 100 metri, della Certosa.

Stamane a calmare gli animi ha provveduto anche il sindaco Biagio Sciortino che ha tranquillizzato i residente affermando che "nessuno ha mai autorizzato la realizzazione di questa struttura" e che si sarebbe comunque subito attivato per bloccarla.

L'assessore alle Attività Produttive Pietro Pagano da noi interpellato, ci ha dichiarato: "L' Ufficio Sportello Unico alle attività produttive avendo ricevuto la comunicazione di inizio lavori ha prontamente avvisato il Comando Polizia Municipale che i lavori si stavano eseguendo senza il prescitto atto autorizzativo.
L' Assessorato alle Attività Produttive si è immediatamente mobilitato affinchè si bloccassero i lavori sul sito, proprio perché la ditta non aveva ottenuto la necessaria autorizzazione per mancanza di documentazione integrativa richiesta dall' ufficio competente, pertanto nessun titolo abilitativo che autorizza l' installazione della SRB ad oggi è stato rilasciato".