Sabato alle ore 18.00 presso la Libreria Interno 95, presentazione del libro "Se muoio, sopravvivimi": la storia di mia madre che non voleva essere più la figlia di un mafioso, di Alessio Cordaro e Salvo Palazzolo (editore Melampo); saranno presenti gl iautori e con loro converserà Maurizio Padovano, docente e scrittore.
Il libro narra la storia inedita della figlia di un padrino e della sua ribellione soffocata. Lo hanno svelato i pentiti: Lia Pipitone sarebbe stata uccisa per ordine del padre, uno dei capimafia più fedeli a Riina e Provenzano.
La colpa: avrebbe intrattenuto una relazione extraconiugale. Ma dopo un processo il padre è stato scagionato e il giallo è rimasto irrisolto. Adesso l'indagine di un figlio e di un giornalista riapre il caso della giovane assassinata il 23 settembre 1983 durante una finta rapina.
Il giorno dopo la rapina il più caro amico di Lia si suicidò: così recita la versione ufficiale dei fatti, che continua a essere carica di misteri e messinscene architettate dai boss.
Perchè il Ghota di cosa nostra arrivòa tanto contro una giovane di 25 anni ?
Di che cosa avevano paura i mafiosi ?
Alessio Cordaro, il figlio di Lia, nel 1983 aveva quattro anni. Questo libro è il suo diario alla ricerca della verità sulla morte della madre.
Ma è anche un'indagine giornalistica vecchio stile di Salvo Palazzolo: il clan dell'Acquasanta, a cui apparteneva Antonino Pipitone, il padre della ragazza uccisa, ha segnato l'ascesa, gli affari e i delitti eccellenti della cosa nostra di Riina e Provenzano.
"Se muoio, sopravvivimi" è il titolo di una poesia di Pablo Neruda. Era la poesia preferita di Lia Pipitone.
'Se muoio, sopravvivimi', la storia di mia madre che non voleva essere più la figlia di un mafioso
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