Una degna cornice l'altra sera per presentare l'iniziativa di Urban Bagheria, di attivare un servizio di bus-navetta che di qua alla conclusione della mostra di Renato Guttuso, "La potenza dell'immagine",
La potenza dell'immagine è in assoluto la mostra di Guttuso che sta richiamando più attenzione: decine di migliaia sono stati i visitatori (ad oggi oltre 40.000 secondo gli ultimi dati), un successo solo in parte preventivato, dovuto anche al ritorno di interesse attorno al maestro bagherese, ma più in generale al contesto che attorno allo spazio espositivo della mostra si va realizzando.
Ed è a questo splendido complesso architettonico di Villa Cattolica che volevamo accennare.
Oltre gli spazi espositivi ricavati al secondo piano della villa, ai magazzini del vino e agli altri ambienti recentemente restaurati, l'altra sera abbiamo potuto ammirare uno spazio splendido che tornerà utile per esposizioni o per incontri.
Noi non siamo degli esperti, ma ci hanno positivamente colpito alcune scelte di progetto: dalle lamiere di rame ricurve che fungono da controsoffitto nel lungo corridoio di accesso, alle alte e slanciate colonne di acciaio rivestite di rame, che sostengono un soffito a travi incrociate a volta.
E' uno spazio che per almeno sei mesi l'anno potrà essere utilizzato come luogo espositivo, o semplicemente come luogo di incontro per ascoltare buona musica o guardare qualche buon film, anche perchè c'è, già attrezzata, una saletta con le apparecchiature per la proiezione.
E ci ha fatto piacere nei giorni scorsi che parecchie persone, nostri conoscenti, che per la prima volta mettevano piede dentro Villa Cattolica, abbiano tenuto a farci sapere di avere apprezzato non solo la ricchezza della mostra e la qualificata accoglienza delle guide, che in questa particolare circostanza sono state chiamate a integrare il personale della Pinacoteca, ma le qualità dell'intero contesto architettonico.
Non esiste, e possiamo affermarlo con legittimo orgoglio, nessun comune dopo il capoluogo, che possa mettere assieme i beni monumentali di proprietà comunale che ha Bagheria: da Villa Cattolica a Palazzo Cutò, da Palazzo Butera e la Certosa, in corso di restauro, a Villa San Cataldo (che è però della Provincia).
E' in questo momento che il nostro pensiero va riconoscente a quanti dal 1973 ad oggi, nel Museo e in Villa Cattolica ci hanno creduto: non sono stati in tantissimi, anche se rischiamo sicuramente di scordarne qualcuno.
Oltre a Renato Guttuso, protagonista della donazione, e al figlio adottivo Fabio Carapezza Guttuso, non possiamo non ricordare il collezionista e amico di Renato, Enrico Carollo, il critico d'arte Franco Grasso recentemente scomparso, Peppino Speciale, Antonio Gargano, Andrea Zangara, tra i politici di antica data, e tra i più vicini a noi, Giovanni Valentino e il suo assessore alla cultura Franco lo Piparo, e la direttrice del Museo Dora Favatella lo Cascio, che da oltre venticinque anni con rara passione e competenza dirige la struttura.
Sono questi gli investimenti più sicuri che una comunità può realizzare per costruirsi un futuro: investire sulla propria storia, sulla propria cultura e sui figli migliori di questa terra.