Il rilancio del Museo Guttuso - di Michele Balistreri

Il rilancio del Museo Guttuso - di Michele Balistreri

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Dopo la paventata chiusura del Museo Guttuso, giustificata dalla considerazione che un Comune in dissesto finanziario come Bagheria non può permettersi un museo che ha introiti di 20 mila euro annui a fronte di costi di gestione pari a 480 mila euro, l'amministrazione comunale sembra che abbia segnato un decisivo cambio di passo.

altUn'inversione di tendenza sulla gestione del Museo che ha avutto un prologo nella nomina, lo scorso 18 febbraio della Dott.ssa Dora Favatella Cascio, già direttrice del Museo Guttuso, a consulente a titolo gratuito per seguire due importanti progetti finanziati nell'ambito del F.E.R.S. Sicilia 2007-2013 ( per un valore di circa 4.700.000 di euro) e finalizzati alla rifunzionalizzazione e ristrutturazione del complesso monumentale di Villa Cattolica.

Il punto di svolta che rende manifesta l'inversione di tendenza, è stata la maniìfestazione opportunamente organizzata il 15 marzo u.s. dall'assessore alla Cultura Rosanna Balistreri, per promuovere l’immagine del Museo e farlo conoscere anche al di fuori del territorio bagherese.

L'iniziativa organizzata con la collaborazione delle associazioni "CulturaLab", "Lirum Larum , "Apertura a strappo", "GTA" (associazione di categoria guide turistiche) ha registrato un notevole successo in termini di presenze e gradimento da parte del pubblico e un'eco mediatica rivelante (servizio sull'iniziativa del TG3 regionale). Ricordiamo che il Museo Guttuso esiste da 41 anni grazie alle donazioni del maestro Guttuso che fece in vita a partire dal 1974 e protratte nel corso degli anni fino alla morte del pittore.

Nel 1998, dopo i lavori di ristrutturazione che resero il museo più sicuro per il patrimonio pittorico, il figlio adottivo del Maestro, Fabio Carapezza Guttuso, fa una transazione con la quale riconosce la donazione del maestro e integra la donazione già presente di 268 con altri 72. Parte centrale della collezione del Museo è quindi rappresentata dalla raccolta delle opere di Renato Guttuso, in esposizione permanente. In un percorso di tredici sale, questi quadri offrono una panoramica sulla vita e la carriera del pittore e sono contornati da opere di altri artisti che sono entrati in contatto con Guttuso, quali Quattrociocchi, Tomaselli, Mafai, Scarpetta, Sanfilippo, Accardi e Perez. Negli spazi museali troviamo anche una sezione sul manifesto cinematografico degli anni dal 1928 al 1983, frutto di una donazione della famiglia Lo Medico. 

Nel giardino della Villa, tra l'altro, dal 1990 sono conservate le spoglie del celebre pittore, all'interno di una monumentale arca realizzata dallo scultore e amico Giacomo Manzù. Il rilancio del Museo è fondamentale per l'immagine e le prospettive di uno sviluppo turistico integrato del nostro comprensorio, in quanto il Museo Guttuso rappresenta un forte ed importante attrattore culturale di valenza quantomeno regionale.

Va dato comunque atto all'amministrazione, che con i numeri delle presenze degli ultimi anni, ( 6.728 nel 2010, 6550 nel 2011 e 6434 nel 2012) non si va da nessuna parte e per raggiungere gli obiettivi dell'autosostenibilità e sufficienza economica stabilita in 300 visitatori giornalieri, il lavoro da svolgere è tanto. Innanzitutto occorre attivare i servizi collaterali (guardaroba, vendita di guide e di pubblicazioni, visite guidate, caffetterie, book-shop, sale multimediali interattive etc..) e soprattutto vi è la necessità di aggiornare la formazione di professionisti per l’acquisizione di competenze e conoscenze manageriali innovative per la corretta efficace ed efficiente gestione dei nuovi servizi posti in essere.

altIl settore dei beni culturali sta attirando quote sempre maggiori di interesse, potendo diventare traino di un economia locale in forte crisi. Infine, tale attenzione non manca di trovare una evidente giustificazione negli importanti effetti occupazionali ed anticongiunturali del settore sull’intera economia. I beni culturali devono essere considerati come un prodotto da vendere e sul quale, dunque, bisogna investire con lo scopo di realizzare guadagno e di incrementare l’occupazione. La strada da percorrere è sicuramente tanta ed il lavoro immane, ma la volontà, la deterrminazione e la passione dimostrate dall'assessore Balistreri e dalle ultime scelte dell'amministrazione Cinque fanno ben sperare.

 

Michele Balistreri