Cultura

Dal 23 settembre al 10 novembre, a Bagheria (Pa), nei locali di Villa Casaurro, sede della Galleria Pittalà di Adalberto Catanzaro e Roberto Prestigiacomo, si potrà assistere alla mostra Drops-Gocce di Arrigo Musti, a cura dello storico dell’arte Lorenzo Canova..

L’evento, patrocinato dalla Fondazione Sant’Elia di Palermo, dalla Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana e con il contributo di Mediolanum Banca, fa parte del calendario della Settimana delle Culture di Palermo, voluto dal comitato scientifico Insieme per Palermo, costituito in seno al Comune di Palermo “ad hoc” per rilanciare l’immagine della città e del suo circondario, in prospettiva della candidatura del capoluogo Siciliano a Capitale Europea della Cultura nel 2019.

Ho scelto Bagheria come luogo per ospitare la mia mostra -spiega l’artista-, per un duplice ordine di motivi: il primo è che la mia recente ricerca, non solamente formale, si è focalizzata sulle cose piccole e neglette ma che trasudano una prestigiosa tradizione artistico–culturale, come dettagli fatiscenti di palazzi d’epoche lontane, di cui città come Palermo e Bagheria sono ricche.

Il secondo: continua Musti- la galleria sita in Villa Casaurro sembra la naturale allocazione dei miei recenti lavori ed, inoltre, chi la gestisce è Adalberto Catanzaro, giovanissimo gallerista con tante idee e progetti da portare in una Bagheria che potrebbe continuare la sua nobile tradizione grazie alle nuove generazioni.
Credo che la nostra terra, non solamente Siciliana, abbia disperato bisogno di un cambio generazionale e di investire sui giovani e sulle loro iniziative. È un piccolo, ma sincero, atto d’amore –conclude Arrigo- per questa martoriata, eppur meravigliosa, terra natia”.

"I lavori di Musti spiega Lorenzo Canova- possono paradossalmente rappresentare una sintesi che parte dalle immagini dei capolavori classici citate nei quadri, che formano una sorta di radice archetipa dell’arte in Sicilia, per inserirsi in una linea sospesa tra ornamento e rigore che potrebbe unire il nitore assoluto delle decorazioni di Giacomo Serpotta alla tendenza a superare il disordine e la libertà espressiva che può legare l’opera di Antonio Canova a quella di Lucio Fontana, nella dialettica tra il fermento originario della materia e la sua sublimazione nello territorio idealizzato dell’immaterialità".

La conferenza Stampa della mostra “Drops- Gocce”, si terrà il 21 settembre alle 12.00 nei locali della storica Villa Butera di Bagheria.

er l’occasione, oltre all’artista Arrigo Musti saranno presenti il curatore Lorenzo Canova, il poeta e critico d’arte Aldo Gerbino, il Presidente dell’A.R.S. Giovanni Ardizzone, l’Avv. Antonio Ticali, soprintendente della Fondazione Sant’Elia di Palermo e Gabriella Filippone, Presidente del Comitato “Insieme per Palermo”.

Il vernissage della mostra sarà il 22 settembre alle 19.00 nei locali della Galleria Pittalà, sita in Villa Casaurro a Bagheria. L’ingresso è gratuito e solo su invito.

Per ulteriori informazioni sulla mostra contattare il Presidente dell’Associazione “Quelli di Pittalà”, Adalberto Catanzaro: +393271677871
 

L.'artista bagherese Carmelo Maria Carollo Architetto e Designer del gioiello, risulta tra i cinque vincitori del  concorso internazionale dell'Unesco Bioethics Art Competition nella sezione '' Fine Arts''. Il prestigioso premio  dell'Unesco consiste in una somma di 500 dollari agli artisti con  l'esposizione dell'opera ad Hong Kong, negli States e a Roma.

La particolarità del premio consiste nel fatto che le opere vincitrici veranno messe all'asta e non ritorneranno mai più nelle mani degli artisti vincitori.

L'opera di Carollo, un tondo realizzato con metalli e plexiglass,coglie lo spirito del concorso secondo i principi delle bioetica che ispira anche il mondo dell'arte.

Gli artisti in concorso sono stati invitati ad interpretare creativamente l'ideale etico del rispetto per la diversità culturale e di ogni forma di vita umana secondo i Principi Internazionali di Bioetica e dei Diritti Umani .

Con il suo pezzo il Carollo sostiene l'idea che tutti i popoli della terra possano unirsi e vivere in sintonia verso un unico intento (l'embrione viene fecondato dallla pluralità dei colori) unendo non una ma milioni di mani (simbolicamente rappresentano le anime) provenienti da un mondo che non appartiene alle ''razze''ma alla natura dell'Uomo

Anche quest’anno nei giorni 6 7 e 8 Settembre ad Altavilla Mìlicia si svolgeranno i festeggiamenti della Patrona, La Madonna della Mìlicia. La festa, giunta alla sua 390° edizione, si fonda su un complesso e secolare sistema di riti e tradizioni, finalizzati alla evocazione del potere taumaturgico della Madonna.

 La volata degli angeli, la processione dei doni, La Salita del Carro Trionfale i pellegrinaggi notturni, costituiscono i principali riti che collegati ad un insieme di manifestazioni di contorno, in parte organizzate dall’Amministrazione Comunale per allietare i Pellegrini che in questi giorni giungono alla Milìcia da ogni parte del mondo, determinano un’atmosfera mistica che si respira in tutto il centro abitato durante i tre giorni della festa ma più in generale durante tutto il mese di Settembre.

Quest’anno, a seguito della mancata realizzazione di un complesso e costosissimo lavoro di Restauro, il carro trionfale della Milìcia non potrà essere allestito dal locale Comitato dei festeggiamenti, pertanto L’Amministrazione Comunale di Altavilla al fine di Assicurare il rito, ha chiesto e cordialmente ottenuto gratuitamente dall’Amministrazione comunale di Palermo la disponibilità a fare sfilare per le vie cittadine il quadro della Madonna della Mìlicia sul Carro di Santa Rosalia, custodito dentro il Recinto della Cattedrale di Palermo. Si è così organizzato un trasporto Senza Precedenti che ha visto nella notte tra il 02 e il 03 Settembre il Carro della Santuzza lasciare per la prima volta nella sua Storia La Città non prima, ovviamente, di avere lasciato in Custodia all’interno della Cattedrale la statua di Santa Rosalia, cosi come concordato con il Parroco Padre Filippo Sarullo.

Si è così spontaneamente generato un corteo di altavillesi e palermitani, che hanno scortato il carro da Palermo sino ad Altavilla Milicia attraversando i comuni di Villabate, Ficarazzi, Bagheria, Santa Flavia e Casteldaccia, per giungere infine nel nostro paese, nei pressi dello svincolo con la SS 113.
Lì il Carro è stato sceso dal Carrello su cui era posto per essere trainato sulle proprie ruote sino al Belvedere di Altavilla dove, nel frattempo, si era radunata una folla di fedeli che hanno accolto con un lunghissimo applauso il Carro di Palermo che Trionfalmente entrava in Paese. 

Quanto sopra detto, ha reso ancora più forte il legame molto stretto già esistente tra il carro trionfale di Santa Rosalia ed il carro trionfale della Mìlicia, considerato che i documenti attestano che i milìcioti guardavano al carro di Santa Rosalia come modello da imitare. E non a caso Paolo Amato, che progettò nel Settecento uno dei carri di Santa Rosalia, fu tra i progettisti del carro di Altavilla e proprio a lui si deve l'attuale struttura con torre.
Infatti all'inizio il carro della Mìlicia era molto piccolo e aveva una forma di scafo per evocare l'assalto dei pirati e la leggenda del ritrovamento del quadro trasportato dai buoi ad Altavilla.

altLa nascita di questo legame è riconducibile a un’incursione dei barbareschi del 1636, quando la Madonna della Mìlicia risparmiò la città di Palermo da un assalto dei corsari.

Le fonti storiche confermano che la terra feudale di Altavilla, il 15 luglio del 1636, fu attaccata dai corsari barbareschi e che il quadro ricevette offesa con “corpa d’accetta”, quattro fessure prodotte dalle scimitarre dei pirati e ancora visibili sul retro dell’icona.

La concomitanza dell’attacco dei barbareschi alla Mìlicia con il popolare festino di Santa Rosalia a Palermo, e la sospensione della processione della Santa per paura di un imminente arrivo dei musulmani, amplificarono l’episodio attribuendo probabilmente la fuga dei pirati e la liberazione della città palermitana all’intervento miracoloso della Vergine.
Così come Santa Rosalia aveva liberato la città dalla peste nel 1624, la Madonna della Mílicia aveva salvato Palermo dai corsari musulmani.
La Madonna della Mìlicia diventò custode dello spazio a difesa dei pirati barbareschi e Le si attribuì grande potere taumaturgico.

È questo uno schema interpretativo, ma durante la processione della Vergine il fercolo sosta in direzione di Palermo, in segno di protezione verso la città. Inoltre i confrati palermitani, che portano a spalla in processione la Madonna, sono tuttora i più numerosi, circa cinquanta su ottanta.

I confrati provengono soprattutto dai quartieri marinari di Palermo, dall’Arenella, dalla Bandita, da Vergine Maria, da Sferracavallo, da Roccella, ma anche da Santa Maria di Gesù e da Gurnaschelli

La Congregazione della Bara della Madonna della Mìlicia o di Loreto costituita nel 1856 contava fin dalla sua nascita diversi iscritti palermitani, mentre esisteva una numerosa congregazione, detta fratia, composta sempre da devoti palermitani che venivano alla Mìlicia per condurre in processione la Sacra Immagine.

La devozione dei palermitani a questa Madonna si è manifestata in varie forme, da quelle individuali a quelle pubbliche, intrecciandosi con alcuni particolari momenti della storia della città di Palermo.

Numerosi dipinti votivi conservati nel santuario della Madonna della Mílicia sono stati ordinati dai palermitani e dipinti nelle botteghe della città.
Nelle tavole sono presenti Santa Rosalia, i santi Cosimo e Damiano, San Francesco da Paola, ma anche l’ Ecce Homo, la Madonna dell’Assunta e le Anime Sante del Purgatorio, tutte figure sacre che avevano molti devoti nei quartieri storici della città.

La testimonianza di una religiosità profonda e sentita, in tutte le classi sociali palermitane, verso la Madonna della Mìlicia era rappresentata anche dalle edicole votive fatte costruire nei vari rioni di Palermo. Le edicole furono erette tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, in concomitanza con la maggiore diffusione del culto della Madonna della Mìlicia, appellata in quel periodo prevalentemente con il nome di Loreto o Lauretana. Ecco l’ubicazione delle cappelle storiche nelle vie della città/ quartieri: Cortile San Giovanni alla Guilla, via Giosafat, via Porta di Castro, via Fassomalo, via Requiesenza al Borgo Nuovo, via Spezio al Borgo vecchio, via dei Crociferi, via San Giorgio dei Genovesi, Acqua Santa e Arenella.

Per quanto ci riguarda quindi, La presenza del carro di Santa Rosalia alla Mìlicia assume un grande valore, non solo per il legame storico sopra meglio descritto, ma anche perché sfilerà per Altavilla il carro della festa patronale più importante della Sicilia, (Santa Rosalia). Tutto questo ovviamente si è potuto realizzare da un lato, grazie alla intuizione degli amministratori Altavillesi che hanno così assicurato il rito del carro trionfale ai pellegrini di tutto il Mondo presenti ogni anno durante l’evento, e dall’altro grazie alla grandissima sensibilità dell’amministrazione Comunale di Palermo in particolare del Sindaco Orlando e dell’Assessore alla Cultura Francesco Giambrone, ai quali va la gratitudine dei Milicioti, oltre ovviamente alla disponibilità della Curia di Palermo rappresentata da sua eminenza Cardinale Romeo che ha accolto positivamente questo splendido esempio di gemellaggio religioso.


Vincenzo Lo Bosco Assessore alla Cultura del Comune di Altavilla Milicia.

 


 

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