Ritrovare la cultura a Bagheria - di Adalberto Catanzaro

Ritrovare la cultura a Bagheria - di Adalberto Catanzaro

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Cultura, cultura, cultura. Se ne parla sempre ma in realtà si agisce davvero poco per fare in modo che questa attecchisca nelle menti dei cittadini, che ormai, purtroppo, si fanno trascinare da eventi che di culturale hanno ben poco.

Bagheria potrebbe essere emblema della cultura, eppure non è così. Ma perché?

La città dorme e la gente, spesso, si adagia su questa situazione di stallo, pensando che gli unici illustri personaggi siano quelli del passato come Ignazio Buttitta e Renato Guttuso, che sono diventati rappresentanti della poesia e dell’arte bagherese, solo dopo la loro morte.

Non si apprezzano, quindi, i giovani e meno giovani che oggi si affacciano al mondo dell’arte e del sapere, rimanendo fortemente radicati nel loro territorio.
Molti artisti, hanno preferito abbandonare la nostra città per trovare il loro fulcro culturale altrove.

Personaggi come Giuseppe Tornatore e Ferdinando Scianna hanno lasciato la loro terra e se ne sono distaccati in qualche modo fisicamente ma mai con il cuore.

Tuttavia, proprio Giuseppe Tornatore, nel suo film “Nuovo Cinema Paradiso” esprime questo concetto quando Alfredo consiglia al giovane Totò di andarsene via da questa “Terra maligna!”

Ma è proprio vero che questa terra è destinanta ad offire sempre minori opportunità e al punto che bisogna varcarne i confini per aspirare a dei legittimi riconoscimenti ?

A Bagheria fioriscono spesso talenti che hanno avuto e continuano a riscuotere riconoscimenti fuori dalla Sicilia ma pochi ne hanno conoscenza, forse solo per incuria, presunzione o invidia o magari perché non si ha voglia di osservare con maggiore curiosità il nostro orizzonte culturale.

Bisogna che la città riparta da questi personaggi, che lavorano per far emergere il loro amore per il sapere. Bisogna dar loro la possibilità di far conoscere anche a coloro che non sono abituati a nutrirsi di cultura; è necessario, quindi, investire sui talenti locali in questo territorio, dar loro la possibilità di crescere, di insegnare a chi non sa, in modo da accrescere sempre più il desiderio di sapienza.

Questa città vanta un elevato potenziale culturale che molti altri territori invidiano.

L’obiettivo da perseguire, quindi, è quello di investire sui giovani, sulle associazioni culturali, in una sola parola sull’arte e su tutte le sue potenziali declinazioni.

Tutti coloro che appartengono all’universo culturale e che varcano le porte di questa città potrebbero quindi scoprire e riscoprire un fiorire di attività e di talenti che andrebbero valorizzati anzi che mortificati.

Questi ultimi fino a quando rimarranno oscurati da una miope mentalità ottocentesca e non saranno liberi di muoversi sulla nobile falsa riga lasciata da personalità come quelle di sua sopra.parlavo.

Se si verificassero queste auspicabili condizioni di rinascita finalmente Bagheria potrebbe comunicare alla pari con altre città non solamente nazionali che usano la cultura al meglio.

Adalberto Catanzaro