Ribaltate in appello ed altre ridotte, alcune sentenze degli imputati del processo "Crash", che aveva visto alla sbarra alcuni di quelli
che secondo l'accusa facevano parte dell'entourage stretto di Bernardo Provenzano.
In particolare assolti Simone Castello, negli anni '80 impegnato in politica nel partito comunista di Villabate, dal GUP Lorenzo Iannelli ed a cui era stata anche sequestrata un'azienda di commercializzazione la "Sicil fruit", ora restituita, e Leonardo Ficano, titolare di una ditta di autodemolizione sulla S.S. 113 a Bagheria, e dove secondo l'accusa si organizzavano estorsioni e soprattutto si curava la latitanza e la comunicazione del boss Provenzano.
Castello, difeso dall'avvocato Nino Caleca, era stato condannato dal GUP Lorenzo Iannelli a nove anni e sei mesi, e vede cadere anche il reato di fittizia intestazione di beni; anche Leonrado Ficano, difeso dall'avvocato Salvo Priola, viene assolto.
Assolto anche Critofaro Morici difeso dall'avvocato Vincenzo Giambruno
Ridotta da 12 anni a otto anni la condanna per Massimiliano Ficano, mentre viene confermata la condanna 12 anni e undici mesi per Onofrio Morreale.
Da segnalare che il pentito Stefano Lo Verso ottiene le attenuanti generiche, ma non quelle da collaboratore della giustizia.
Confermato anche il risarcimento per le parti civili, il centro Pio La Torre e il comune di Bagheria, rappresentati dall'avvocato Pietro Barcellona.