Una donna aveva sotratto una bambina di un anno dalle mani della sua mamma, ma la seconda sezione penale del Tribunale di Palermo l’ha assolta da ogni accusa.
Il giudice, accogliendo la tesi difensiva dell'avvocato Salvatore Ferrante, come scrive il Giornale di Sicilia, ha stabilito che il reato è stato effettivamente consumato, ma allo stesso tempo ha stabilito che a provocarlo era stato uno stato di necessità.
La vicenda, che risale a circa 7 anni fa, ed è nata in un contesto di disagio e di degrado sociale. La donna, poi assolta, avrebbe agito ritenendo che la bimba fosse in pericolo se fosse rimasta con la madre, una persona senza fissa dimora, che si prostituiva e che aveva altri 5 figli a cui badare.
Date le circostanze la bambina, ultima nata, era stata affidata ad una coppia di Bagheria formata da un uomo e una trans, disponibile ad accogliere amorevolmente la piccola. Ma dopo un anno la madre ci aveva ripensato e si era andata a riprendere la figlia, chiedendo all’amica e madrina di battesimo di tenerla per un po’ a casa sua.
Quest’ultima aveva risposto che era impossibile perché suo marito era in carcere e non aveva soldi. Le aveva comunque consigliato di riportarla a Bagheria dove la coppia affidataria l’avrebbe accudita. Ma quando ha capito che probabilmente la piccola sarebbe finita per strada con la madre, la ragazza, senza esitare, l’aveva strappata dalle braccia della madre e riportato ai due affidatari per farla stare al sicuro.
Scattata la denuncia, la polizia era andata a recuperare la neonata consegnandola ad una comunità. Dopo la sentenza del Tribunale, la bambina adesso è adottabile e l’imputata, incensurata, prosciolta da ogni addebito. Il giudice ha ritenuto che aveva fatto la cosa giusta.