Al termine della requisitoria il Pubblico Ministero di Termini Imerese Dott.ssa Chiara Salerno Cardillo ha formulato le richieste nell'ambito del processo che vede coinvolto l'ex sindaco di Bagheria Patrizio Cinque e altri 22 tra amministratori, funzionari e dipendenti comunali.
Il processo, che si svolge davanti al Tribunale Collegiale di Termini Imerese Presieduto dal Dott. Vittorio Alcamo, è scaturito in seguito ad un blitz dei Carabinieri al Municipio di Bagheria nel settembre del 2017.
All'ex primo cittadino la Procura contestava i reati di abuso d'ufficio e turbativa d'asta. L'indagine della procura si articolava in diversi filoni e riguardò presunte irregolarità nell'affidamento del servizio di smaltimenti rifiuti, l'affidamento (poi non realizzato) ad una società del palazzetto dello sport , la presunta intercessione riguardante gli accertamenti della Polizia Municipale su un immobile abusivo del cognato del primo cittadino. Al centro dell'inchiesta anche la discussa figura e il ruolo del funzionario comunale Onofrio Lisuzzo, già rinviato a giudizio per concussione in un altro procedimento, a lui venne contestata la presunta irregolarità nella redazione di alcuni verbali di gara con il coinvolgimento di dipendenti comunali.
Le richieste del P.M: Per l'ex assessore ed allora Vice sindaco Ing. Fabio Atanasio, difeso dall'Avv Antonio Vecce e dall'Avv. Claudio Gallina Montana, il Pubblico Ministero ha richiesto l'assoluzione per tutti i capi d'imputazione inizialmente contestatigli.
Per Patrizio Cinque, difeso dagli Avvocati Antonio Di Lorenzo e dell'Avv. Rosalba Scardina, il P,M ha formulato richiesta di assoluzione per i capi d'imputazione relativo al reato di turbativa d'asta per l'affidamento diretto da 5 milioni del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Richiesta di assoluzione per il medesimo fatto anche per Fabio Atanasio e per Raimondo Giammanco e Michele Raspanti.
Per Patrizio Cinque c'è stata la richiesta d'assoluzione relativamente al reato di falso ideologico in atti pubblici per la medesima vicenda.
Per quanto riguarda la vicenda dell'affidamento in gestione del palazzetto dello sport di Bagheria che riguarda Patrizio Cinque, l' ex commissario della Provincia di Palermo Manlio Munafò e Salvatore Rappa, legale rappresentante dell'associazione sportiva nuova aquila Palermo, per l'ex primo cittadino è stata richiesta una condanna ad 1 anno e 7 mesi di reclusione e 380 euro di multa, per , Munafò stesse richieste e per Rappa la condanna ad un anno e 2 mesi di reclusione e 300 euro di multa. Per Patrizio Cinque è stata richiesta nel caso di specie l'assoluzione relativamente all'accusa di abuso d'ufficio.
Per quanto riguarda il reato di rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio e rifiuto o omissione di atti d'ufficio, relativamente alla vicenda dell'immobile abusivo del cognato dell'ex sindaco Patrizio Cinque, il P.M ha chiesto per l'ex sindaco la condanna ad 1 anno di reclusione e per l'ispettore di Polizia Municipale Chiappone Domenico una condanna ad un anno e tre mesi.
Per quanto riguarda il Geometra Lisuzzo, per i reati di falso ideologico in atto pubblico e di falsità materiale commessa in atto pubblico da pubblico ufficiale, la richiesta è stata di 2 anni di reclusione, relativamente ad altri capi d'imputazione, per i reati di turbata libertà degli incanti e falso ideologico in atto pubblico la richiesta di condanna del PM è stata di 2 anni e 4 mesi, per un altro capo d'imputazione sempre per il reato di turbata libertà degli incanti la pena richiesta ammonta ad altri 2 anni e 700 euro di multa. Con una richiesta complessiva da parte del PM che ammonta a 6 anni e 4 mesi di carcere. Stesse richieste di condanna per i medesimi fatti per il dipendente comunale Romolo Maggio, a cui si aggiunge un'ulteriore richiesta di condanna a 2 anni per altri due capi d'imputazione per un totale richiesto dal PM di 8 anni e 4 mesi di reclusione.
Per i restanti capi d'imputazione, relativamente ai reati di turbata libertà degli incanti, abuso d'ufficio e peculato d'uso, per Lisuzzo e Maggio vi è stata richiesta d'assoluzione.
Per la dipendente comunale Avv. Angela Rizzo per i reati di falsi falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e di falso ideologico in atto pubblico la richiesta di condanna è di 1 anno e 10 mesi di reclusione.
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P.S. Non siamo riusciti ad attingere alle informazioni riguardanti la posizione degli altri imputati del processo, che divulgheremo, per completezza di informazioni, appena saremo in grado di farlo.
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