Sono stati celebrati nel cimitero di Casteldaccia lo scorso 29 luglio i funerali della piccola Ariele, la bimba di undici anni morta dopo 16 giorni di ricovero nell’ospedale Di Cristina dopo avere contratto la variante Delta del Covid.
«Invito tutti a vaccinarsi - ha detto la mamma di Ariele - Noi non ci siamo vaccinati perché dovevamo accudire nostra figlia che aveva bisogno di un’assistenza continua».
Ariele, che viveva con la famiglia a Casteldaccia era affetta da una malattia metabolica rarissima e nel 2015 i genitori avevano deciso di sottoporla a una cura vietata in Italia perché non riconosciuta dalla comunità scientifica.
“Questa morte ci colpisce forse più delle altre – commenta il direttore sanitario del Civico, Salvatore Requirez -, l’infezione da Sars Co2 nella variante Delta ha definitivamente destabilizzato il precario equilibrio organico di una paziente che da anni soffriva di una patologia rara e congenita”. La vicenda ha colpito tutti, anche il Comune del capoluogo che - il giorno dopo il decesso della bambina - ha inviato una lettera a tutti i dipendenti dell’amministrazione invitandoli a vaccinarsi.