Bagheria, 09/10/2020 - Da settembre ad oggi sono 70 i bagheresi contagiati dal covid 19. Sono questi i numeri preoccupanti degl ultimi giorni comunicati dal sindaco Tripoli. Numeri di gran lunga superiori a quelli della scorsa primavera.
Dei 70 positivi, non ci sono ulteriori decessi oltre quello dell'anziana signora di cui si è già detto mentre sono 4 i bagheresi guariti dal coronavirus, a seguito di esito negativo di doppio tampone. 65 sono invece i cittadini bagheresi ancora positivi. A Casteldaccia i contagati sono 16, ad Altavilla sono 13, a Ficarazzi i positivi sono invece 15. Non ci è dato conoscere il dato di Santa Flavia, considerato che il sindaco non ha fornito notizie ufficiali almeno di recente,
Tripoli ha anche diffuso i dati del distretto socio-sanitario 39 che fa capo ai 5 comuni di Altavilla Milicia, Casteldaccia, Ficarazzi e Santa Flavia oltre Bagheria. «Da settembre ad oggi sono stati effettuati 783 tamponi in tutto il distretto 39, i totali positivi sono 115, per un percentuale che va poco oltre il 13%.»
Il sindaco ha poi fatto il punto sulle informazioni che riguardano le scuole.
"E' stata diramata un'ulteriore circolare - dice il sindaco accennando alla nota n.3360 di oggi, 9 ottobre, emanata dall'Azienda sanitaria provinciale.
La nota chiarisce la precedente circolare dell'assessorato regionale alla Salute, la n. 33108 del 24/9/2020, che fornisce le indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di COVID-19 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia.
La circolare evidenza 4 possibili casi e le relative azioni da intraprendere.
1) alunno con sintomatologia a scuola
2) operatore con sintomatologia a scuola
3) alunno con sintomatologia a casa
4) operatore con sintomatologia a casa.
Spieghiamo qui, per brevità, il primo caso, quello di un alunno che presenti sintomi assimilabili al covid mentre si trova a scuola, ed il terzo, l'alunno con sintomatologia a casa, che sono quelli che sembrano essere di maggior interesse per i genitori e rimandiamo alla lettura della circolare che qui pubblichiamo in estratto.
Nel caso di alunno sintomatico a scuola: l’operatore scolastico segnala l’alunno al referente scolastico covid 19, che avvisa IMMEDIATAMENTE i genitori, ed indossando la mascherina chirurgica l'alunno attende in area separata dal resto della classe, assistito da un operatore scolastico dotato di mascherina chirurgica e posto a distanza di sicurezza. Nel frattempo il referente Covid o il dirigente scolastico avviseranno l'USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) di riferimento utilizzando i numeri specifici per la scuola. Un operatore USCA si recherà, nel più breve tempo possibile, presso la scuola per la somministrazione del tampone rapido antigenico.
Se il tampone rapido risulta negativo l'alunno va a casa e prosegue l’iter diagnostico; se il tampone rapido antigenico risulta positivo la stessa Usca effettuerà il tampone molecolare, per il cui risultato d'analisi ci vorrà più tempo, e comunicherà i dati dell’alunno al pediatra e al medico di famiglia. Anche in questo caso ovviamente l'alunno tornerà a casa, resta in isolamento e dovrà attendere il risultato del tampone molecolare. Le superfici della stanza saranno pulite e disinfettate dopo che l'alunno sintomatico sarà prelevato dai genitori è tornato a casa.
Nelle more dell’esito del tampone molecolare i contatti stretti individuati dal dipartimento di prevenzione in accordo con il referente covid scolastico sospendono le attività scolastiche e vengono posti in isolamento fiduciario domiciliare.
Nel caso di alunno sintomatico a casa, lo stesso resta a casa con i genitori in isolamento; verranno avvisati pediatra e medico di famiglia. I genitori dell'alunno dovranno comunicare alla scuola l’assenza per motivi di salute; il pediatra, o se maggiorenne, il medico di famiglia, a seguito di triage telefonico richiederà il test rapido antigenico mediante l'Usca scolastica e l'asp. Il referto del test rapido verrà consegnato immediatamente al genitore che informerà il proprio pediatra di libera scelta. Se il test risulterà negativo proseguirà l’iter diagnostico; se il tampone risulterà positivo la stessa USCA effettuerà il tampone molecolare e comunicherà i dati dell’alunno. Nelle more dell’esito del tampone molecolare i contatti stretti (compagni di classe e maestri/professori) individuati dal Dipartimento di prevenzione in raccordo con il referente covid scolastico sospenderanno le attività scolastiche e verranno posti in isolamento fiduciario domiciliare.
Per chiarire, sono contatti stretti gli studenti e gli insegnanti dell'alunno con sintomatologia, questi in caso di tampone positivo del compagno/a verranno messi in isolamento obbligatorio per 14 giorni in attesa di tampone. Se l'esito sarà negativo, l'isolamento è da considerarsi interrotto. Il medico di famiglia o il pediatra rilasceranno la certificazione per il rientro in classe.
I contatti di un contatto stretto (i compagni di un contatto stretto con soggetto positivo) non vengono messi in isolamento né interrompono le attività scolastiche.
Dopo la lettura della circolare il sindaco ha risposto ad alcune domande dei cittadini che arrivavano in chat: ha confermato che riceve ancora segnalazioni di assembramenti.
«Con le forze di polizia municipale che abbiamo non riusciamo a controllare oltre 55 mila abitanti» - dice il sindaco - «ci deve essere un autocontrollo da parte di tutti nel rispetto delle disposizioni anticontagio: uso della mascherina, distanziamento, igienizzazione continua delle mani».
Ha poi confermato che gli agenti di PM verranno affiancati prossimamente da volontari della protezione civile soprattutto alle uscite delle scuole.
Ha anche invitato a non condurre una caccia all'untore: «chi si ammala o risulta positivo non è un colpevole, e non va perseguitato o scovato. Ci penserà Asp ad avvisare coloro che potrebbero essere entrati in contatto con positivi».
Il primo cittadino di Bagheria aggiunge: «stiamo attenti alle rimpatriate familiari, alle riunioni affollate di famiglia, perché lì accade che abbassiamo la guardia e non stiamo attenti, non rispettiamo le regole, ci abbracciamo, ci baciamo e adesso, se non si è conviventi, non ci possiamo permettere neanche questo.
Al contempo però cerchiamo di fare una vita nomale, anche quando frequentiamo locali, ristoranti, dove si rispettano le regole anti-covid».
Tripoli ha poi ha concluso la lunga diretta invitando a scaricare la app Immuni e a stare più attenti ora che si avvicina la stagione dell'influenza e tranquillizzando i cittadini ha detto: «rispetto a marzo, aprile, ne sappiamo di più, si interviene prima, sono meno coloro che vengono intubati. Il covid c'è ma rispettando le regole riusciremo ad uscirne».