La terza sezione della corte d’Appello di Palermo ha condannato tutti e sei gli imputati del processo Reset 2, accusati di associazione mafiosa ed estorsioni.
In primo grado - riporrta l'edizione online di Repubblica di oggi- c'erano state due assoluzioni totali e una parziale, tutte ribaltate ieri pomeriggio dal collegio presieduto da Antonio Napoli: il boss di Bagheria Carmelo Bartolone si è visto aumentare la pena da 14 a 16 anni, perché riconosciuto colpevole di altre estorsioni, mentre Rosario La Mantia ha avuto 7 anni e Antonino Lepre 2 anni e 9 mesi. Questi ultimi due erano stati completamente scagionati dal tribunale in primo grado. Confermate le altre condanne: Pietro Giuseppe Flamia, detto il Porco, 18 anni, Luigi Di Salvo 8, Alessandro Vega 3 anni e 6 mesi. La Corte ha confermato il risarcimento danni alle parti civili: Comuni di Alimena, Bagheria, Villabate, Altavilla Milicia, Casteldaccia e Ficarazzi. Ed ancora per il Centro Pio La Torre, Confindustria Palermo, Addiopizzo e Fai.
Bartolone, risultato positivo nei giorni scorsi al Coronavirus, nel carcere di Saluzzo, in provincia di Cuneo, era "un morto che camminava" perché finito nel mirino. Lo sapevano tutti a Bagheria. E così alcuni anni fa si presentò al pronto soccorso, dicendo di sentirsi male. L'arresto gli ha salvato la vita.
Pizzo, investimenti nei locali notturni, traffico di droga e campagne elettorali. C'era tutto questo nell'inchiesta della Dda e dei carabinieri del comando provinciale dei carabinieri di Palermo e del Ros.