Il prefetto di Palermo Antonella De Miro ha sospeso il sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giacinto, il suo vice Giuseppe Montesanto e l’assessore alla pubblica istruzione Maria Tomasello, arrestati ieri dai carabinieri dopo le indagini coordinate dalla procura di Termini Imerese, per corruzione, abuso d’ufficio, falso materiale ed ideologico.
I tre si trovano agli arresti domiciliari. L’indagine dei carabinieri e della procura di Termini Imerese riguarda 11 persone, 5 dei quali arrestate e ha ricostruito diversi episodi di corruzione a carico del primo cittadino, dalla selezione di 5 volontari in un progetto del "Servizio Civile 2018" sul contrasto alla violenza contro le donne, all’affidamento del "servizio di raccolta, trasporto e confezionamento dei rifiuti differenziati" alla ditta Fisma srls "inserendovi un’ulteriore voce di spesa pari a 2.500 euro quale corrispettivo mensile per l’utilizzo della piattaforma ambientale nella disponibilità della Fisma, in cambio dell’assunzione da parte dell’amministratore Magro Gaspare (uno gli indagati) di 6 persone alle dipendenze della Fisma srls, così accettando la promessa di Magro e ricevendo per se e per gli altri utilità patrimoniali e non.
Nei prossimi giorni l'assessorato enti locali della Regione siciliana dovrebbe nominare un commissario per il disbrigo degli affari correnti, il quale dovrebbe traghettare il Comune di Casteldaccia al voto nella prossima finestra utile. Prima però il Tribunale delle Libertà dovrà pronunciarsi sulla misura cautelare applicata ai soggetti coinvolti, che in caso di revoca o di modifica, potrebbe consentire in linea teorica l'annullamento della sospensione e quindi in rienetro in carica degl indagati.