Cimitero affollato e tutti a controllare e chiedere spiegazioni. La politica rischia scioglimento

Cimitero affollato e tutti a controllare e chiedere spiegazioni. La politica rischia scioglimento

cronaca
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Adesso è una vera  e propria psicosi che stamane ha provocato anche momenti di forte tensione tra i familiari dei defunti e il personale che trasferito da ieri si trova al primo giorno di servizio in una struttura per loro del tutto nuova.

I tre dipendenti presenti al momento dell'arrivo dei Carabinieri, già indagati per reati gravissimi, sono stati tutti trasferiti a partire da Paolo Aiello che aveva le funzioni di maggiore responsabiltà: a dirigere il cimitero è stato chiamato Bartolo Di Matteo ed è stato richiamato Pietro Mineo, che aveva lavorato tempo fa al camposanto.

Tra l'altro in alcuni casi non erano stati ancora notificati gli ordini di servizio per cui si sono creati equivoci ma anche attriti e tensioni con la gente che voleva sapere e capire, e qualcuno che pretendeva che venissero aperti i loculi per verificare la presenza della bara del proprio defunto.

Si diffondevano le voci più disparate: i controlli effettuati dall'elicottero, con qualcuno che sarebbe stato calato mascherato al cimitero, casse da morto recenti con morti venuti chissa da dove: insomma ognuno aveva l'ultima notizia e cercava una verità.

Lo stato d'animo della gente era di indignazione ed esecrazione per le immagini che stanno facendo il giro del mondo: quelle casse da morto svuotate e accatastate all'aperto, da cui si intravedono frammenti difficilmente identificabili: croci, qualche scarpa, resti di indumenti, in ogni caso uno spettacolo da terzo mondo.

Ci sono anche i vigili urbani a cercare di mettere ordine, a calmare i più esagitati, e tutti si prodigano per tanquillizzare la gente 

Il sindaco Vincenzo Lo Meo sta cercando di mettere disperatamente  una pezza alla caduta di immagine, alle notizie sempre più gravi che si rincorrono: da lunedì si dovrebbe stipulare un contratto con una ditta specializzata nel trattamento di questo tipo di rifiuti e dopo che saranno concluse le indagini della magistratura, verrà chiesto il dissequestro delle aree interessate per potere procedere alla bonifica.

Lo Meo parla anche di un ufficio amministrativo autonomo che avrà sede in piazza Indipendenza, rispetto all'ufficio di gestione che è all'interno del cimitero: insomma si tenta di costruire una trincea in difesa del buon nome di Bagheria, con risultati sinora crediamo modesti, anche perchè i prossimi giorni potrebbero portare notizie più pesanti dal momento che l'inchiesta è passata dal Tribunale di Termini Imerese alla Direzione distrettuale antimafia.

Vuol dire che è stato trovato un elemento di collegamento con le recenti vicende legate all'operazione Argo, e che le indagini puntano direttamente sul ruolo della mafia dentro il cimitero di Bagheria.

Per questo a preoccuparsi sono adesso anche i politici,  e non solo sindaco e assessori: nell'ultimo anno, a partire dalle vicende giudiziarie  del Coinres, che portarono all'arresto di Diego Lo Paro e del dominus del Coinres Antonino Di Bella, quest'ultimo definito da Flamia  il braccio destro del boss Pino Scaduto, passando attraverso la vicenda Mercadante (che qualcosa sul cimitero dovrebbe conoscerla pure), sino alle vicende di questi giorni hanno dato consistenza alle voci e reso purtroppo drammaticamente attuale e forse anche imminente un provvedimento del Ministero dell'Interno che manderebbe in ferie forzose le forze politiche bagheresi dal sindaco in giù, aprendo la strada ai commissari straordinari.

Peraltro anche la notizia che i bilanci del Coinres 2007-2008-2009 sono stati annullati dal Tribunale di Termini Imerese, messa un pò sotto silenzio dal clamore di quanto avvenuto al cimitero, lascia intendere che si preparano tempi durissimi