L'Associazione Ermione:'lottare contro la dispersione scolastica ispirandoci al prof. S.Provenzani'

L'Associazione Ermione:'lottare contro la dispersione scolastica ispirandoci al prof. S.Provenzani'

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Non è facile esprimere con parole semplici la cruda realtà che si cela all’interno di un tema scottante, che coinvolge la Famiglia e la Scuola, quale è la dispersione scolastica, pur avendo, dall’anno 2006, affiancato e supportato famiglie che all’interno del proprio nucleo sono fonte primaria di questo fenomeno complesso, miscuglio di una molteplicità di disagi, ma non solo.

Ma il vero input per il nostro operare l’abbiamo scoperto per caso, leggendo uno scritto di una grande figura di uomo, oggi non più tra noi, Salvatore Provenzani, al tempo in cui ci riferiamo, dirigente scolastico dell’ITC L. Sturzo.

Lo scritto aveva questo titolo Perché occorre creare un’alleanza?

Riportiamo per intero alcuni passaggi essenziali:

“In un periodo storicamente datato, le tre tipiche agenzie educative del paese: la scuola, la famiglia e la parrocchia, si sono strettamente e sinergicamente trovate, attraverso una stretta alleanza, sulla stessa linea di intervento per formare i giovani.

Progressivamente l’alleanza si è indebolita, la famiglia è entrata in crisi, le parrocchie si sono svuotate, le scuole si sono trovate da sole nel fronteggiare tutta la problematica socio-educativa che il mondo moderno ha messo in evidenza.

Si comprende bene la grossa difficoltà nella quale si agita la scuola e soprattutto il ruolo dei genitori, oggi, è in crisi.

La solitudine degli uni e degli altri è un pericolo gravissimo addirittura origine di un possibile dissolvimento dell’ordine costituito socialmente ed occorre porvi immediatamente rimedio. Devono ricrearsi completamente le condizioni di una nuova alleanza fra i genitori e la scuola.

Almeno i due protagonisti essenziali devono trovare un terreno comune di azione e di prospettiva, sottoscrivendo un patto di corresponsabilità fra Scuola e Famiglia.

L’importanza del ruolo dei genitori all’interno della scuola, oggi più che mai, è riconosciuta ed avvalorata dall’Unione europea, attraverso direttive che fanno appello a questa esigenza, e dallo Stato italiano che ha concesso un riconoscimento giuridico e sociale a questa alleanza.

La necessità di aiutare i giovani, a costruire personalità forti e libere, pone la scuola nell’urgenza di creare un patto di collaborazione con le famiglie. Realizzando un partenariato genitori-famiglia, si hanno maggiori possibilità di contrastare l’abbandono, la dispersione, l’apatia ed il disinteresse per la scuola. Cooperazione necessaria anche per la prevenzione del disagio giovanile”.

Quanta lungimiranza in uno scritto di ieri attualissimo oggi!

La domanda più comune è: “cosa possiamo fare”?
Consapevolmente qualche docente ammette che a questi ragazzi dobbiamo poter dare altro!”. Cosa significa? Cos’è “altro"?
Non è facilmente individuabile “altro”.
Potrebbe essere supportare adeguatamente la famiglia nel loro difficile ruolo educativo, quando questa non possiede i mezzi per far fronte al disagio che vive?
Oppure, che la scuola si attivi e sperimenti nuovi percorsi e strategie, affinché il ragazzo a rischio possa rielaborare, con comportamenti meno aggressivi e conflittuali, il suo disagio?
Ogni intervento, quanto più tempestivo, ridurrà al minimo il rischio di fallimento.
E’ “altro” offrire ai giovani di oggi una scuola che manca di riconoscimenti ministeriali, che subisce tagli economici e che è protesa verso un raggiungimento di obiettivi che mirano ad allargare il disagio sociale?
Questa breve nota  non vuole essere un atto di presunzione, ma l’associazione Ermione in questa ricerca vuole semplicemente creare i presupposti per essere un anello di congiunzione tra scuola e famiglia, affinché si possa trovare dell’ “altro” insieme da offrire ai nostri giovani.

Lucrezia Caruso  dell'Associazione Ermione