Se dobbiamo sognare, facciamolo in grande - di Carlo Tripoli

Se dobbiamo sognare, facciamolo in grande - di Carlo Tripoli

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Tempo fa, era il luglio del 2009, mi sono cimentato in un gioco dal titolo “se fossi ... candidato a sindaco, quale programma?” e ho formulato alcune piccole proposte, che sono state esposte in questo stesso portale informativo (http://www.bagherianews.com/attualita/3019.html). Eravamo nel periodo precedente il rinnovo degli organi amministrativi comunali, che ha determinato l’elezione dell’attuale sindaco. Forse erano idee di difficile realizzazione, visto che nessuna è stata presa in considerazione. Però non mi rassegno e voglio continuare a dare il mio piccolo contributo. Questo volta ho deciso di affrontare il tema delle gallerie commerciali. Per questo motivo ho effettuato una piccola ricerca su internet. Dal sito wikipedia.org (enciclopedia online), alla voce gallerie commerciali risulta: “sono vie (o piazze) completamente al coperto, aperte solo al traffico pedonale su cui si affacciano vetrine, ingressi di negozi e bar.

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Esempi di questa generazione di gallerie sono presenti in molte città italiane, la più famosa è sicuramente la galleria Vittorio Emanuele in Piazza Duomo a Milano che ha il merito di aver introdotto il nome di Galleria. Una seconda epoca d'oro per la nascita delle gallerie è quella legata alla nascita dei grandi centri commerciali, dei quali le gallerie commerciali rappresentano uno degli elementi costitutivi fondamentali.”

Continuando la mia indagine ho trovato un esempio di strada al coperto (Hays Gallery – vedi foto) alle rive del Tamigi–Londra. Perché, questa ricerca? La risposta è molto semplice: ormai tutti siamo alla ricerca di punti di riferimento non solo per l’offerta commerciale ma anche di aggregazione sociale, di divertimento e ristorazione, in grado di accogliere anche eventi di interesse sociale e culturale. Per questo motivo, ad esempio, preferiamo andare nei grandi centri commerciali, piuttosto che nel nostro corso Umberto. In questo momento di crisi tutti abbiamo il dovere di ricercare soluzioni per invertire la tendenza. Personalmente, sono convinto che noi bagheresi dobbiamo essere in grado di accorciare la distanza tra la realtà e il sogno.

Sfruttiamo la realtà rappresentata dal nostro Corso Umberto I, e poi, siccome sognare non costa nulla, creiamo le condizioni per scelte forti, che però devono essere condivise (amministrazione, cittadini, commercianti, soprintendenza): penso, in particolare, alla realizzazione di una galleria commerciale nel nostro corso principale (Baarìa Gallery), il cui progetto potrebbe essere definito attraverso un bando di concorso nazionale e/o internazionale.

Realizziamo anche un servizio su tram (possibilmente ecologico) con un percorso rotatorio che, partendo dal parcheggio di via Ing. G. Bagnera, attraversa la via Federico II e tutto il corso Butera, arriva a piazza Madrice, per consentire l’accesso alla galleria.  

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Il percorso di ritorno potrebbe partire dalla stessa piazza, attraversare la via Carà e la via Città di Palermo per arrivare al parcheggio di partenza. Sono convinto che quel luogo al coperto, opportunamente organizzato, non avrà nulla da invidiare ai grandi centri commerciali, e costituire un ulteriore motivo di attrazione turistica.

L’Amministrazione Comunale a tale scopo, potrebbe predisporre un apposito avviso pubblico, finalizzato alla ricezione di manifestazioni di interesse per valutare la sussistenza del mercato rispetto alla realizzazione di tale iniziativa. L'avviso è necessario per favorire la partecipazione e la consultazione del maggior numero di operatori potenzialmente interessati, dimostrare la praticabilità e convenienza economica dell’opera, fornire utili elementi di valutazione, nonché proposte all’Amministrazione.

Forse, come già detto, è soltanto un sogno, oppure una semplice “provocazione”; ma a volte i sogni si avverano e le provocazioni favoriscono il dibattito.

Carlo Tripoli