La stagione estiva ormai prossima troverà un Consorzio pronto alle giuste risposte per le esigenze idriche degli agricoltori Bagheresi.
Dietro pressanti richieste da parte di alcuni consorziati è stata ripristinata un’intera linea di distribuzione in disuso da anni che ci permetterà tra l’altro di servire sia Villa Cattolica che Villa San Cataldo.
Lo sforzo intrapreso finalizzato al risanamento finanziario del nostro ente ha segnato un primo evidente risultato: infatti abbiamo aderito alla ristrutturazione dei contributi previdenziali degli anni pregressi e pagato in un’unica rata il quantum.
Crediamo fortemente che l’agricoltura dovrà e potrà svolgere un ruolo da coprotagonista tra i fattori di sviluppo dell’economia di questa terra e non conosciamo agricoltura senza acqua.
Ho assunto la responsabilità del Consorzio Idro Agricolo quando il bivio tra una penosa chiusura e un difficile tentativo di rilancio appariva evidente.
Grave e compromessa la situazione economica e finanziaria, mancanza di un piano di ristrutturazione economica, assenza di un ragionamento strategico minavano dalle fondamenta la vita stessa dell’ente.
Perchè si accetta una sfida di questo tenore, perché ci si misura su una questione così complessa?
La risposta è nelle radici del nostro paese, nella convinzione di appartenere ad una comunità e di sentirsi responsabile per la propria parte.
L’agrumeto e il suo paesaggio è l’icona più alta della nostra città: il rischio, sempre più vicino, di una sua totale scomparsa per chi come noi ha vissuto in un passato non remoto quella civiltà è un’angosciante perdita d’identità .
Il dare parte del proprio tempo, della propria professionalità e senza alcun ritorno economico, ma al contrario, assumendosi oneri personali a volte gravosi è sentirsi parte di una storia, è credere in un futuro di lavoro, di dignità e di emancipazione.
L'autore dell'articolo è il Presidente del Consorzio Idro Agricolo di Bagheria, dott. Pietro Di Quarto