Il disturbo da accumulo patologico e i disturbi ossessivi- di Francesco Greco

Il disturbo da accumulo patologico e i disturbi ossessivi- di Francesco Greco

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Fino a poco tempo fa il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) veniva annoverato tra i disturbi d’ansia, ma di recente, con l’introduzione del nuovo DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) si è guadagnato un nuovo capitolo dedicato e un’entità nosografica autonoma.


Vi è stato pertanto un importante cambiamento nella diagnosi e classificazione nel disturbo ossessivo compulsivo e nei disturbi associati. E’ stata introdotta la sezione “disturbi dello spettro ossessivo” ove hanno trovato spazio altre patologie, come il disturbo da accumulo patologico “Hoarding” (o disposofobia o accaparramento compulsivo), il disturbo da escoriazione della pelle “Skin-Picking Disorder”, il distrubo da dismorfismo corporeo e la tricotillomania.
In particolare l’accumulo compulsivo diventa una vera e propria patologia cessando di essere un sintomo della personalità Ossessivo-Compulsiva o un sottotipo di DOC. Infatti più del 80% dei pazienti con disturbo da accumulo non mostrano altri sintomi di tipo ossessivo compulsivo.
Il disturbo da accumulo è definito come (a) l’acquisizione e il fallimento nel liberarsi di un gran numero di beni, apparentemente inutili o di limitato valore; (b) spazi vitali ingombrati al punto tale da precludere le attività per le quali sono stati inizialmente progettati; (c) disagio significativo e compromissione del funzionamento dovuti all’accumulo (Frost & Hartl, 1996).
Tale disturbo comporta una crescente difficoltà a gettare o disfarsi di oggetti personali, con evidenti effetti dannosi per la persona che ne soffre e per la sua famiglia e con pesanti ricadute emotive, sociali ma anche finanziarie. Alle volte la vita in casa può diventare davvero impossibile per il disordine che si crea e per il fatto che gli accumulatori riempiono all’inverosimile i loro spazi di vita.
Per ciò che riguarda il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), esso è generalmente caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni.
Le ossessioni sono pensieri, immagini mentali o impulsi che si manifestano ripetutamente nella mente di una persona e che sono percepiti come sgradevoli ed intrusivi. Questi pensieri infastidiscono molto le persone che ne soffrono, in quanto i pazienti li vivono come sfuggenti al loro controllo.
Le ossessioni hanno in genere schemi cognitivi attivanti ben precisi, come lo schema del perfezionismo, lo schema della responsabilità per danno o per omissione, quello di sovrastima del pericolo ecc. Chiaramente ciò provoca delle emozioni negative (paura, ansia, disgusto, senso di colpa, ecc.), che a cascata innescano una serie di comportamenti ripetitivi o di azioni mentali per ridurre lo stato di disagio (compulsioni).
Le compulsioni, alle volte veri e propri rituali sono comportamenti ripetitivi, come lavarsi le mani, controllare se lo sportello della macchina è stato chiuso, riordinare, ma anche “azioni mentali”, tipo contare, ripetere formule superstiziose ecc., messi in atto proprio per ridurre il forte senso di disagio e l’ansia provocata da questi pensieri ossessivi.

Dott. Francesco Greco

Tel. 3922965686
http://www.consulenzapsicologicaonline.blogspot.it
studiofgreco@gmail.com

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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, crisi, stress, insicurezza, disturbi emotivi e dello spettro ossessivo. Utilizza la Terapia Cognitiva, la Acceptance and Commitment Therapy (ACT), Mindfulness e le terapie di terza generazione. Specializzato nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione attraverso la tecnica della CBT-E, disturbi sessuali e consulenza di coppia. Riceve a Bagheria e a Palermo.

Fino a poco tempo fa il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) veniva annoverato tra i disturbi d’ansia, ma di recente, con l’introduzione del nuovo DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) si è guadagnato un nuovo capitolo dedicato e un’entità nosografica autonoma.


Vi è stato pertanto un importante cambiamento nella diagnosi e classificazione nel disturbo ossessivo compulsivo e nei disturbi associati. E’ stata introdotta la sezione “disturbi dello spettro ossessivo” ove hanno trovato spazio altre patologie, come il disturbo da accumulo patologico “Hoarding” (o disposofobia o accaparramento compulsivo), il disturbo da escoriazione della pelle “Skin-Picking Disorder”, il distrubo da dismorfismo corporeo e la tricotillomania.
In particolare l’accumulo compulsivo diventa una vera e propria patologia cessando di essere un sintomo della personalità Ossessivo-Compulsiva o un sottotipo di DOC. Infatti più del 80% dei pazienti con disturbo da accumulo non mostrano altri sintomi di tipo ossessivo compulsivo.
Il disturbo da accumulo è definito come (a) l’acquisizione e il fallimento nel liberarsi di un gran numero di beni, apparentemente inutili o di limitato valore; (b) spazi vitali ingombrati al punto tale da precludere le attività per le quali sono stati inizialmente progettati; (c) disagio significativo e compromissione del funzionamento dovuti all’accumulo (Frost & Hartl, 1996).
Tale disturbo comporta una crescente difficoltà a gettare o disfarsi di oggetti personali, con evidenti effetti dannosi per la persona che ne soffre e per la sua famiglia e con pesanti ricadute emotive, sociali ma anche finanziarie. Alle volte la vita in casa può diventare davvero impossibile per il disordine che si crea e per il fatto che gli accumulatori riempiono all’inverosimile i loro spazi di vita.
Per ciò che riguarda il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), esso è generalmente caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni.
Le ossessioni sono pensieri, immagini mentali o impulsi che si manifestano ripetutamente nella mente di una persona e che sono percepiti come sgradevoli ed intrusivi. Questi pensieri infastidiscono molto le persone che ne soffrono, in quanto i pazienti li vivono come sfuggenti al loro controllo.
Le ossessioni hanno in genere schemi cognitivi attivanti ben precisi, come lo schema del perfezionismo, lo schema della responsabilità per danno o per omissione, quello di sovrastima del pericolo ecc. Chiaramente ciò provoca delle emozioni negative (paura, ansia, disgusto, senso di colpa, ecc.), che a cascata innescano una serie di comportamenti ripetitivi o di azioni mentali per ridurre lo stato di disagio (compulsioni).
Le compulsioni, alle volte veri e propri rituali sono comportamenti ripetitivi, come lavarsi le mani, controllare se lo sportello della macchina è stato chiuso, riordinare, ma anche “azioni mentali”, tipo contare, ripetere formule superstiziose ecc., messi in atto proprio per ridurre il forte senso di disagio e l’ansia provocata da questi pensieri ossessivi.

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