Il Verci, la nuova stella nel firmamento dei locali della movida bagherese

Il Verci, la nuova stella nel firmamento dei locali della movida bagherese

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La mappa dei locali bagheresi gestiti da giovani imprenditori si allarga, includendone uno nato di recente: Verci. Il locale, che si trova in via Pintacuda una traversa del Corso Umberto I, si inserisce perfettamente all’interno del mondo della ristorazione a chilometro zero e slowfood, sposando la filosofia del rispetto della stagionalità di certi prodotti e ricercando attraverso studi e sperimentazioni nuovi abbinamenti culinari.


Maurizio Verduci, uno dei proprietari dei locale, racconta come è nata l’idea del Verci “Tutto è nato da una chiacchierata tra me e Roberto Sorci. Eravamo due giovani laureati in cerca di lavoro, con una grande passione per il cibo e i vini, desiderosi di buttarci a capofitto su nuove esperienze. Così l’idea ha cominciato a prendere forma e dopo qualche tempo eccoci qua. All’interno del progetto abbiamo coinvolto altre due persone, Maria Caviglia e Salvo Sorci, che sono state fondamentali per la creazione di quello che oggi è il Verci”.
Alla base del locale c’è una precisa filosofia che vede nella naturale stagionalità dei prodotti e nella ricerca di materie prime provenienti da piccoli fornitori un vantaggio piuttosto che uno svantaggio “Questa nostro modo di approcciarci” – spiega Maria – “è supportato da una grande voglia di ricerca e da un bisogno di riappropriarci di quella dimensione umana troppe volte trascurata. Andare tre volte a settimana a reperire i prodotti in giro per la Sicilia è stancante, ma anche molto appagante. Il contatto umano, quello che inevitabilmente viene perso se ci si affida a grossi fornitori, ti arricchisce in una maniera che non avrei immaginato. Scoprire che dietro ogni prodotto c’è una storia di interazione e condivisione con altre persone, ascoltare i consigli che ci vengono dati da chi ha fatto di questo lavoro un’arte, è davvero stimolante”. Se, per quanto riguarda i cibi, ci si affida solo a produzioni locali, con i vini si è deciso di spaziare maggiormente a livello territoriale “Io ho un concetto di vino globale – racconta Roberto il sommelier che si occupa della selezione dei vini per il locale – “La Sicilia offre ottimi vini e infatti acquistiamo molto da cantine siciliane, però la ricerca enologica secondo me dovrebbe estendersi anche al di fuori della regione. Le etichette che abbiamo sono ancora poche, ma dietro ognuna di esse c’è studio e ricerca. Questo posso assicurarlo. La passione per i vini mi ha guidato fino a qui e quando vedo i clienti che si affidano a me soddisfatti mi sento ripagato di tutta la stanchezza tipica di questo lavoro”.
Il Verci, che prende il nome dalla crasi dei cognomi dei due proprietari (Verduci e Sorci), è stato pensato nei minimi dettagli, anche per quanto riguarda lo stile del locale “Abbiamo uno spazio molto ristretto, per cui è stato fondamentale l’intervento dell’architetto che ci ha guidato nei lavori. Volevamo creare un ambiente unico e particolare, sfruttando al massimo ogni spazio possibile. Tra l’altro il legno utilizzato per l’arredamento proviene dalle zone del centro Italia martoriate dal terremoto”.
Lo spirito che muove il Verci è innovativo nonostante rimanga ancorato alle tradizioni: così curiosi abbinamenti culinari vengono serviti su antichi piatti di famiglia, poco note etichette vinicole vengono proposte accanto a conosciuti vini tipici del territorio. A dominare la scena è la voglia di ricercare e studiare nuove forme di ristorazione, e quindi socialità e collettività, senza perdere la passione e la voglia di divertirsi in ciò che si fa.

Stefania Morreale

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