#Save_Aleppo e i bambini siriani - di Movimento Senza Potere

#Save_Aleppo e i bambini siriani - di Movimento Senza Potere

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“Ci asciughiamo una lacrima quando vediamo un padre con in braccio il corpo della figlioletta morta, poi taciamo! Questa è ipocrisia.


[...] In un mondo dove l’informazione può stare nel palmo della nostra mano, in un mondo in cui potete sentire le vittime e le loro storie dell’orrore in tempo reale [...] in questo mondo noi ce ne stiamo immobili, mentre i bambini vengono massacrati in ogni singola ora”.
Sono queste le parole forti è accorate di Lucy Aharish, giornalista arabo-israeliana, che grida al mondo distratto l’olocausto che si sta consumando ad Aleppo. Quasi cinque anni di guerra civile siriana che hanno portato solo morte e disperazione: un numero terrificante i civili morti, 5 milioni di profughi, il 50% della popolazione senza più casa. L’Europa sembra non vedere e sentire e volge lo sguardo dall’altra parte, ma i potenti della terra sono da tempo entrati silenti fra le trame di un conflitto che molto spesso ci viene raccontato in modo irreale come se noi non fossimo esseri pensanti, sminuendo ciò che sta avvenendo o addirittura nascondendoci la realtà.

Se ci chiedessero quante guerre in questo momento sono in corso nel mondo, sapremmo rispondere? Il nostro mondo è in guerra! Forse conosciamo i conflitti più televisivi, ma il dato sconcertante è che siamo attraversati da crisi umanitarie rese invisibili dalla nostra indifferenza.
Invitiamo i nostri lettori a cercare su internet una qualsiasi mappatura dei conflitti in corso nel mondo, poi provi a unirne tutti i punti, il foglio diverrà una ragnatela di sangue. Circa 100.000 persone muoiono di guerra ogni anno, e la maggior parte sono civili. Un altro numero impressionante è la mortalità indiretta frutto degli effetti collaterali della guerra. La domanda più banale che può sorgere a ciascuno di noi è perché tante guerre nell’era dell’homo sapiens. Una sola risposta: 13.600 miliardi di dollari per le guerre!

Starete sicuramente pensando: “numeri impressionanti”. Noi diciamo solo “numeri”, perché la guerra, qualsiasi guerra, porta con sé la più nera crudeltà umana. Ogni vita spezzata è solo uno dei tanti elementi per formare le statistiche dei libri di storia e niente di più. Ma noi vediamo ben altro. Ogni vita spezzata è un mondo meraviglioso che scompare, un mondo meraviglioso fatto di un’identità, un sorriso, tante speranze, mille sogni, importanti legami. La storia non ha spazio per tutto questo, e qualsiasi grido di dolore diventa solo un suono sordo che i più neanche riescono a sentire.

Crediamo che il sorriso di un bambino sia la speranza di un futuro migliore, e la guerra è la negazione di qualsiasi sorriso. La pensava così Anas al-Basha, ragazzo di 24 anni e volontario dell’associazione “Spazio per la Speranza”, che ogni giorno si travestiva da pagliaccio e nell’inferno della Siria faceva sorridere i bambini di Aleppo, nella piena consapevole che le bombe potranno pure radere al suolo una città ma un bambino che conserva un sorriso diventerà l’adulto che domani ricostruirà una città migliore. Anas è morto lo scorso mese durante l’ennesimo bombardamento, ma il suo sorriso ha invaso il mondo ed è diventato la speranza di Aleppo.

Tante le immagini di bambini siriani che chiedono al mondo “#SAVE_ALEPPO” e noi sentiamo forte il dovere morale e fraterno di unirci al loro appello e alla campagna di sensibilizzazione di Andrea Riccardi e della Comunità di Sant’Egidio.
Aleppo porta con sé un significato mondiale importantissimo perché è la città che per tradizione ha coltivato il rispetto delle differenze. Se muore Aleppo molte altre guerre troveranno linfa per alimentare l’odio, l’egoismo e la contrapposizione.
“Il nostro futuro è vivere insieme” (Papa Francesco)

Movimento Senza Potere