Una lettera al sindaco di Bagheria da parte di un nostro lettore

Una lettera al sindaco di Bagheria da parte di un nostro lettore

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Riceviamo e Pubblichiamo:

 Lettera aperta al sig. Patrizio Cinque sindaco “pro tempore” di Bagheria. 

Egregio Sig. Sindaco, mi è capitato in questi giorni di andare sul sito “Bagherianews”, cosa che non è nelle mie abitudini, e facendo ciò mi sono imbattuto in un suo scritto in risposta a critiche che Le erano state rivolte da un cittadino che, presumibilmente, aveva dato voce a quello che anche altre persone pensano.


Le dico subito che non mi è piaciuto che anziché rispondere alle critiche mosse ed ai suggerimenti, invero non tutti condivisibili, Lei abbia ritenuto di rispondere denigrando il suo obicente che sarebbe un ex assessore, e che farebbe parte di quella che Lei definisce “cosiddetta Bagheria bene e colta”. Intanto sarebbe simpatico che se Lei fosse a conoscenza di qualche misfatto perpetrato dall’ “ex assessore” nell’esercizio delle funzioni di amministratore, ne mettesse a conoscenza tutti noi cittadini anche per evitare che in futuro noi si possa dare fiducia ad una persona che , evidentemente, non la merita; inoltre ci può cortesemente fare conoscere le sue idee circa il significato dell’essere perbene e in particolare ci può definire cosa è secondo Lei una persona colta?
La storia è ricca di esempi di personalità che facevano seguire il fare al dire: cosa è questa Sua recente uscita un “blitz-krieg” contro l’immondizia? C’è stato un altro famoso personaggio di cui “il fulmine tenea dietro al baleno”, ma intanto il Corso non era neanche patrizio, e di cinque ha avuto solo la data della morte.
Vede egregio Sindaco, il vostro partito –pardon- movimento è nato e cresciuto sulla ipotesi di lavoro che i cittadini, purché liberati grazie alla spinta dei vari “vaffa days”, dalle pastoie rappresentate da una classe politica incapace e pure ladra, siano in grado di gestire da soli, senza delegare nessuno, i problemi della convivenza; gli eletti ai vari livelli sono solo portavoce della volontà popolare manifestata direttamente e liberamente; questo comporta come corollario che gli eletti, essendo appunto solo dei portavoce, non hanno il dovere della competenza e della capacità di affrontare e risolvere i problemi. E’ questo che ci volete dimostrare?
Mi pare di ricordare che Lei non sia nuovo a questi tentativi di risolvere per vie brevi problemi difficili e, purtroppo, cronici; Qualcuno ha detto che quando si crede di avere una risposta semplice ad un problema complicato di solito è perché non si è capito il problema.
Ci risparmi per piacere altri tentativi dello stesso genere, mettetevi a studiare magari andando a vedere come fanno in posti in cui questi problemi li hanno risolti, avviate una campagna di informazione-educazione, predisponete gli strumenti necessari e poi, solo poi, fate i proclami.
Se fosse possibile sostituire tutti i bagheresi con un eguale numero di cittadini che so, di Oslo o di Berlino sarebbe allora facile amministrare Bagheria , a quel punto il sindaco potrei farlo anch’io e chissà, perfino Lei.
Con i migliori auguri, ma con nessuna stima.

P.S. Qualora dovesse ritenersi offeso da queste mie parole, per piacere, eviti di ingolfare ulteriormente le procure: facciamo così mi mandi i padrini e vediamo di organizzare, che so, un duello, un “match-race, un corpo a corpo; il diritto alla scelta delle armi spetterebbe a Lei come persona offesa, io mi permetto di suggerire le armi del ragionamento condito con robuste dosi di buonsenso. 

Lettera Firmata