Era stato proprio il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque a dare l'annuncio, poco più di un anno fa.
Nel corso di una intervista rilasciata nel dicembre del 2014 a Giuseppe Bianca del periodico online siciliainformazioni.it, il primo cittadino alla domanda sui progetti in campo per il rilancio di Bagheria risponde: 'Un progetto riguarda un grosso investitore belga che vuole realizzare il più grande centro commerciale del sud Italia, proprio qui a Bagheria”.
Un grillino che fa centri commerciali? interloquisce il giornalista
“Io posso anche non essere particolarmente d’accordo, ma se riusciamo a ridurre fino ad abbassarlo al massimo l’impatto ambientale, ed avere benefici reali ed importanti, di sistema intendo, ne possiamo parlare. In due mesi abbiamo fatto quello che altri avevano portato avanti in due anni. Si parla di un investimento di 500 milioni di euro, con quasi 40 milioni di euro di oneri di urbanizzazione incassati per il Comune”.
A riprova della disponibilità dell'amministrazione 5 stelle ad approfondire il progetto c'è stata l'ospitalità offerta a palazzo Butera, presenti assessori della giunta Cinque, in cui si è cercato di spianare la strada alla locale società di mediazione che la belga City Mall Development SA aveva individuato come referente nel territorio per l'acquisizione delle aree necessarie alla realizzazione del centro.
Ricordiamo che il prezzo che la società sarebbe stata isposta a pagare ai promittenti venditori era di euro 44,00/mq, circa 60.000 euro per tumolo, che da noi corrisponde a 1340 mq, un prezzo due o tre volte superiore all'attuale prezzo di mercato; una cifra particolarmente conveniente per gi eventuali venditori.
La proposta sarebbe stata valida, con una eventuale opzione di proroga per un anno da parte del Promissario acquirente, sino al 15.02.2018. Nella carta che i promissari venditori andavano unilateralmente a firmare c'erano delle 'Condizioni sospensive' che, qualora anche solo una di esse non dovesse verificarsi, libererebbe la City Mall, dall'obbligo dell'acquisto dei terreni. Vogliamo ricordarle.
1) Approvazione del progetto da parte delle competenti autorità
2) Rilascio di tutte le autorizzazioni amministrative, edilizie, urbanistiche (incluse le varianti di piano) necessarie per la realizzazione del progetto e la realizzazione dell'attività da svolgere nei fabbricati ivi previsti
3) Sottoscrizione di una apposita convenzione tra le autorità competenti e il Promissario acquirente (City Mall) che preveda, tra l'altro, la costruzione e la realizzazione di uno svincolo autostradale sulla autostrada A 19 Palermo-Catania che consenta il collegamento e l'accesso diretto al progetto commerciale.
In poche parole se anche una sola di queste condizioni non si dovesse verifica, i promissari venditori si ritengono sciolti da ogni vincolo ed i promittenti venditori avrebbero tenuto per tre anni nel cassetto un inutile pezzo di carta.
Ad oggi possiamo dire che il processo di acquisizione delle aree si è sostanzialmente bloccato, ne sarebbero state opzionate circa 200.000 mq rispetto ai 280.000 previsti come quota minima necessaria per la realizzazione del progetto, e da mesi i rapporti con la società belga non sarebbero più andati avanti.
Dei tre anni di validità dell'accordo unilaterale dei proprietari dei terreni uno è già trascorso e nei fatti non è stato realizzata nessuna delle condizioni e degli adempimenti che venivano considerati preliminari per la reale e concreta acquisizione delle aree.
Peraltro sulla stampa circolano sempre maggiori dettagli sul fatto che sia Ikea che Decathlon, due tra i maggiori potenziali 'clienti' degli stand, preferirebbero il primo aree a ridosso dell'attuale Forum di Brancaccio, unico tra i tre grandi centri commerciali che contina a 'tirare' alla grande, mentre il secondo continua atrattare con Zamparini.
Insomma una situazione che nei fatti allontana e rende ormai impraticabile quel centro commerciale, che a secondo dei punti i vista veniva considerato da alcuni un sogno da altri un incubo.
Angelo Gargano