In merito al veglione di palazzo Cutò - di Giovanni Mineo

In merito al veglione di palazzo Cutò - di Giovanni Mineo

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In una città come Bagheria, dove il clima è ormai da tempo arroventato da continue polemiche politiche, era lecito aspettarsi che non avremmo dovuto attendere tanto per assistere al primo scontro politico del nuovo anno.

Qualcosa sarebbe saltata fuori prima o poi, giusto il tempo di riporre nei bauli gli addobbi natalizi. D' altronde di temi caldi su cui battagliare ce ne sono tanti, dal problema precari che si ripresenta sempre sotto le feste con puntualità svizzera, alle consulenze "amichevoli" ( vere o presunte) , fino ad arrivare al sempre aperto e mai del tutto risolto problema rifiuti, la "bomba" sempre sul punto di deflagrare ( visto che siamo a capodanno e sempre di botti si tratta).

Però neppure il più pessimista ( o ottimista, a seconda i punti di vista) avrebbe potuto immaginare che sarebbero bastati appena pochi secondi dallo scoccare della mezzanotte per far sì che tutto ciò avvenisse e che la prima polemica del nuovo anno divenisse subito realtà.

Non sarà parso vero ai tanti annoiati frequentatori dei social, in cerca di nuova benzina da incendiare nella rete. Un vero toccasana poi per l'opposizione sempre alla ricerca di nuova carne da mettere al fuoco e di nuove prove a sostegno della propria tesi relativa alla inadeguatezza e inesperienza politica della amministrazione grillina. Ma tant'è, un record quello di quest'anno difficilmente battibile, non c'è che dire.

A tal proposito, dopo aver raccolto e letto i pareri e le motivazioni di tanti e assistito in silenzio alla composizione del classico gioco delle parti, vorrei esprimere il mio umile punto di vista, quello bene inteso di un comune cittadino, che pure ammette, di aver votato ( non del tutto pentito) in quel giugno di due anni fa Patrizio Cinque. Uno delle migliaia di voti di protesta, il mio..

Senza scomodare celebri precedenti politici di un paio di anni fa, già peraltro puntualmente tirati fuori da altri, ( Sciortino, matrimonio, villa Cattolica ndr..) c'è da riconoscere come usi incompatibili e discutibili, i palazzi storici e le ville di Bagheria ne hanno visto tanti nel corso degli anni ( dalle stalle della Certosa, alle celebri galline starnazzanti nell'aia dell'antesignana villa Cattolica anni 80, per non parlare dell'edificazione selvaggia che ha riempito nei decenni di cemento gli spazi un tempo occupati dal verde storico delle ville, uso quest'ultimo, improprio per eccellenza), e ne continuano a vedere ancor oggi giornalmente, nell'indifferenza generale di tutti.

Si parlava di immondizia e vengono in mente subito i cassonetti piazzati ( chissà da quale mente) da sempre dinanzi le ville settecentesche, spesso traboccanti di rifiuti maleodoranti, durante le varie emergenze rifiuti degli anni scorsi. Per non parlare anche degli spazi attorno alla stessa villa Cutò ( e dello stesso palazzo Butera) giornalmente adibiti a parcheggio per auto riservato ai dipendenti e fruitori della biblioteca.

Questo non scandalizza nonostante di danni alla struttura settecentesca se ne creino ancor di più di un veglione volendo, a giudicare dai prospetti anneriti e senza intonaco presenti in più parti. Nessuno fa notare che lì dovrebbe starci magari un giardino curato piuttosto che una piazza o corte acciottolata e che da vent'anni su via Consolare, ad allietarci c'è anche una orrenda recinzione metallica che puntella il muro di cinta pericolante.

Tutte cose queste, che altrove nessuno si sognerebbe mai di trovare dinanzi o all'interno di un bene monumentale di grande valore. Ma tant'è, è il veglione di capodanno ad indignarci e poco altro, se non fosse così non saremmo bagheresi, quel popolo dalle mille contraddizioni che tanti illustri personaggi e scrittori hanno provato a raccontare e ( invano) anche a capire.

Detto questo , il punto della questione è un altro a mio avviso, e riguarda più che gli usi impropri fatti della villa a capodanno ( cosa che andrebbe regolamentato in modo chiaro e preciso, visto che l'attuale regolamento mi risulta non lo faccia) le modalità di assegnazione e concessione del bene al privato di turno. Quello che ci si dovrebbe domandare, e che in pochi invece hanno fatto, è come si è arrivati alla assegnazione di villa Cutò la notte di Capodanno. Applicando quali criteri, valutando in che modo il progetto relativo all'evento.

È qui effettivamente cascano gli asini, perché obiettivamente un po' più di trasparenza nella concessione del bene pubblico, non avrebbe guastato, così come non avrebbe guastato la creazione di una sorta di bando pubblico con cui informare preventivamente tutti i soggetti interessati, della possibilità di affittare la villa per capodanno o per qualsiasi altra occasione, valutandone offerte e vantaggi.

Anche maggiore chiarezza sulle tariffe non avrebbe guastato, per non far sì che adesso si insinuino dubbi sul fatto che 500 euro fossero la tariffa stabilita per l'affitto come da regolamento e non una mancia al comune gentilmente concessa dall'amico di turno che ha avuto il privilegio esclusivo di organizzare l'evento.

E sono in tanti a dubitarne. Dubbi leciti, visto che sotto capodanno, anche affittare un villino a Bellacera o un magazzino rustico in zona autostrada costa più di quanto non sia costata villa Cutò ai mister x di turno, organizzatori del veglione. Già, Mister x, perché ancora non conosciamo neppure il nome dell'associazione né l'identità delle persone che, "per una manciata i pasta", hanno preso a prestito la "nostra" villa la notte di capodanno, lucrandoci pure..

Insomma se si fosse pubblicamente fatto sapere a tutta la cittadinanza della possibilità di organizzare eventi a palazzo Cutò, della sua disponibilità, dubito che, a queste condizioni e prezzi di saldo, di proposte al comune ne sarebbero arrivate solo una. Ma evidentemente col silenzio è ciò che si è voluto evitare.

La macchina informativa del M5S a Bagheria purtroppo, si conferma funzionare a singhiozzo e secondo convenienza. A volte le notizie e gli eventi vengono trasmessi in modo ripetitivo e ridondanti, con tutti, dal primo all'ultimo degli attivisti, a condividere le stesse immagini e notizie, fino alla nausea. Poi altre volte come in questo caso, silenzio assoluto, prima, durante e dopo.

Siamo ormai a più di 48 ore dall'evento incriminato e colpisce la mancanza di una presa di posizione ufficiale dell'amministrazione in merito ai fatti contestati (va ricordato che questa nota ci è pervenuta nella giornata di domenica 3 gennaio, prima quindi della presa di posizione ufficiale del sindaco n.d.r.).
Tante volte ho fatto notare loro la cosa direttamente, ( perché queste asimmetrie informative non rappresentano certo un fatto nuovo in questi due anni) , ormai non credo più possa trattarsi di semplice casualità ma di un modus operandi che, discutibile o meno,è stato deliberatamente scelto da questa amministrazione per accostarsi al cittadino.

È questa per me la cosa veramente grave, più del fatto che a Villa Cutò a capodanno si sia brindato e ballato. Villa Cutò è una villa nobiliare, chissà quante volte nei suoi secoli di storia sarà capitato, quanti balli, banchetti, ricevimenti e quante feste avrà visto e ospitato ( organizzate non dai "mister x" amici di...ma dai Filangeri, principi di Cutò).

Da inguaribile romantico, mi piace pensare che la sera del 31, al "palazzo" e alle sue mura, sarà sembrato di tornare nel glorioso passato ( nonostante la musica non sarà stata proprio la stessa e la classe e stile degli invitati ben diversa) e forse per una notte, avrà sentito meno anche il peso dei suoi anni..

Giovanni Mineo