Attualità

 

La foto l'abbiamo tratta da facebook, e nella relativa  segnalazione si parlava di questo cagnolino, terrorizzato, che non si lasciava avvicinare da nessuno ma che continuava però a vegliare il suo amico/a (fratello, sorella?) travolto probabilmente da un auto, sulla provinciale per Baucina.

Le notizie della rete aggiungono che adesso lo yorkshire è stato recuperato da qualche volenteroso: sempre più spesso sulla rete accade di vedere esempi di umanità di cui solo gli animali sono capaci, e che rendono inevitabile il confronto con la bestialità di chi spara ad un uomo ferito per terra e agonizzante o fa saltare in aria decine di persone ad un mercato, bambini inclusi.

L'Umanità con la U maiuscola da sempre si interroga su queste cose: sono domande per le quali purtroppo non esiste risposta razionale. Forse se riflettessimo di più su queste immagini, avremmo  già fatto un microscopico passo avanti.

 

A Bagheria negli ultimi 12 anni la problematica dei rifiuti ha sempre occupato la scena in modo decisamente ingombrante. L’esperienza Co.In.R.E.S. e la sua gestione fallimentare hanno influenzato negativamente le aspettative e la vita stessa di un intero territorio.

A rendere tutto ancor più movimentato, gli ultimi 6 mesi di nuova gestione amministrativa. Quelle che sono state di volta in volta presentate come delle certezze si sono trasformate subito in fallimenti, progetti faraonici del lunedì sciolti come neve al sole il martedì, l’intuizione del mercoledì scaduta mestamente in una bufala il giovedì, la rivoluzione gridata il venerdì scomparsa misteriosamente il sabato.

Per riuscire insieme al lettore a focalizzare meglio il problema è bene fare un veloce excursus dell’ultimo periodo e approfondire la genialata della domenica: la GE.CO. S.p.A.!

La Regione Sicilia con D.D.G. n. 2023/2013 approva il Piano d’intervento dell’A.R.O. (Ambito di Raccolta Ottimale come previsto dalla legge di modifica della L.R. 9/2010) del Comune di Bagheria. Il nostro Comune è tra i primi e fa da apri pista a tanti altri Comuni che, utilizzando lo stesso modello, scelgono di affidare il servizio di raccolta rifiuti a ditte esterne mediante gara d’appalto. Uno per tutti il Comune di Ragusa, la cui amministrazione guidata da un sindaco 5 stelle, con deliberazione n. 67779 del 05.09.2013 addirittura si associa in A.R.O. con il comune di Chiaramonte Gulfi.

Certo potrebbe essere un esempio fastidioso quello del Comune di Ragusa considerato che la scorsa estate il Sindaco Piccitto e altri 10 consiglieri grillini sono stati espulsi dal Movimento e non ci risulta sia tornata la pace!

Ma da quest’altra parte della Sicilia un’altra amministrazione 5 stelle, quella bagherese guidata da Patrizio Cinque, decide di interrompere l’iter del Piano, Piano considerato dalla stessa assolutamente inadeguato.

altLUGLIO  2014 -  IGNORATO  IL  PIANO  A.R.O.  SPUNTANO   LE   32  ISOLE   ECOLOGICHE

Il Piano d’intervento dell’A.R.O., concepito come soluzione al problema dei rifiuti nella nostra Città, con tanto di approvazioni ed autorizzazioni, viene tout court sostituito dall’idea di costruire un arcipelago di 32 isole ecologiche sparse in tutto il territorio comunale. 

Ci spiace segnalare che dell’arcipelago in questione non viene presentato neppure uno straccio di progetto, non si rinvengono autorizzazioni né studi di fattibilità a supporto, non un parere di compatibilità urbanistica e neppure quello della soprintendenza. Insomma un’idea gettata lì a caso con qualche “cerchietto” disegnato su una planimetria e null’altro.
Dopo qualche giorno l’assessore Salvatore Parlatore si dimette e le isole si inabissano in fondo al mare come Atlandide!

È solo l’inizio di un carrellata di flop che sembrano mettere in imbarazzo l’opinione pubblica più che l’amministrazione.
Nel frattempo arriva l’estate e i giorni d’afa dei bagheresi vengono movimentati da una mole variegata di dichiarazioni e successive smentite, prese di posizioni pubbliche e opposte azioni amministrative.
Ancora oggi risulta emblematica la posizione del Sindaco (cfr. www.lavocedibagheria.it del 28.06.2014, articolo “I commercianti incontrano il Sindaco e chiedono collaborazione”) il quale dichiara che non concederà la 14^ ai dipendenti Co.In.R.E.S. con una Città in piena crisi economica, quando invece con nota del 26.06.2014 prot. 37668, aveva già impartito al dirigente del settore economico finanziario di liquidare la somma di euro 235.000,00 pari al totale della quattordicesima mensilità.

Così come emblematica è la posizione del Sindaco che invece di pagare la sola prestazione di manodopera degli operai Co.In.R.E.S. così come avevano fatto i suoi predecessori e il Vice Prefetto dott.ssa Michela La Iacona (Commissario Straordinario al governo del Comune dopo la sfiducia al Sindaco Lo Meo), in controtendenza decide di pagare per intero le fatture a un Consorzio sciolto il 30.09.2013.

Ci chiediamo se sull’argomento il nostro Sindaco si sia prima confrontato con la Corte dei Conti o lo abbia fatto solo dopo come sussurra qualcuno.

Intanto il governo vive di “rendita” sino alla fine di Agosto, grazie a una gara indetta dal Commissario e che riguarda la parziale raccolta dei rifiuti in città, comprensiva della raccolta differenziata. Risulta subito evidente, anche ai più distratti, che l’amministrazione non sembra certo gradire l’esperienza. Non viene curata alcuna campagna di informazione, non ci si interessa di correggere piccole disfunzioni e, infine, nessuno dà notizia dei risultati del trimestre (visto che qualcuno racconta che si è superato il 50% di raccolta differenziata e che i bagheresi avevano risposto oltre ogni aspettativa).

altLA  RIVOLUZIONE  D'AGOSTO

A fine estate viene annunciata la “Rivoluzione di Agosto”. Chi può non ricordarla? Se n’è parlato tantissimo. 

L’amministrazione la raccolta “porta a porta”, (praticamente l’esatto opposto della modalità delle precedenti 32 Isole), si danno alle stampe anche le brochure informative, si mettono in rete le date della raccolta, si promette finanche la fornitura gratuita ai cittadini dei sacchetti colorati. Il resto lo abbiamo visto tutti… Il nulla. Della “Rivoluzione di Agosto” neanche una piccola e timida insurrezione. Mentre ancora si racconta di cittadini che aspettano sotto casa la consegna dei sacchetti.

Nella 'vacatio' di una soluzione arriva il blitz ai “furbacchioni” del Co.In.R.E.S..

Si annunciano, come ormai è prassi consolidata, provvedimenti sanzionatori e licenziamenti esemplari, salvo poi il consueto dietrofront dovuto alla constatazione che il numero degli assenteisti in realtà andava parametrato solo ai lavoratori assegnati al turno notturno e non a tutti gli impiegati del Consorzio, stante che questi erano distribuiti nei tre turni di articolazione del servizio.

Alla fine tutto regolare, nessun provvedimento, nessun licenziamento. 

Intanto nelle more dell’avvento della GE.CO. S.p.A., per tirare avanti a vivacchiare, si indice una gara per quattro mesi, salvo poi, con rapido innesto della consueta retromarcia, procedere alla revoca. Si promette col risparmio di quest’ultima l’acquisto di nuovi mezzi e attrezzature di cui tutti attendiamo ancora traccia in qualche atto amministrativo a tale scopo finalizzato. Si era ad esempio annunciato in pompa magna l’acquisto di una spazzatrice procedendo alla pubblicazione di una delibera con cui si articolavano gli interventi per date e luoghi. Ma la spazzatrice si è già guastata oppure è vero quanto si dice che la delibera di acquisto è stata revocata? In quest’ultimo caso sarebbe opportuno darne comunicazione visto che molti cittadini lasciano libero il passaggio a un mezzo che neanche esiste.

Nel frattempo, in questi sette mesi gli affidamenti di noli a caldo ed a freddo sono proliferati in quantità anche maggiore rispetto al passato (palicedde, compattatori, bobcat ecc.).

Ma le sorprese o per meglio dire gli annunci non finiscono qui. È di poco la notizia che entro dieci giorni assisteremo alla realizzazione di 20 postazioni controllate per il conferimento dei rifiuti.

Con un’ordinanza sindacale, nell’intento probabilmente di evitare l’insorgere di un pericolo per l’incolumità e la salute pubblica, e una planimetria del territorio bagherese con una ventina di “cerchietti”, l’amministrazione Cinque intende dare soluzione al problema del conferimento.

SPARISCONO  LE  ISOLE  E  ARRIVANO  LE  POSTAZIONI.

Tutto ciò, però, lascia irrisolti i dubbi sulla legittimità di tale operazione già espressi con riguardo all’ipotesi delle isole aggiungendone altri. Infatti, non sappiamo dove saranno ubicate con precisione: (via Borsellino, ecc.) sui marciapiedi? Nelle aiuole? Nella sede stradale? Saranno recintate? Controllate? Con la richiesta dei competenti pareri?
Non è dato sapere. Tutto appare nebuloso.
Alle perplessità già da più parti manifestate aggiungiamo le nostre auspicando che ciò non rappresenti l’ennesima danza del gambero di cui faremmo volentieri a meno.

altNEL  FRATTEMPO  STA  ARRIVANDO   LA  GE.CO. S.p.A. ...

Mentre nel resto d’Italia si cerca di ridimensionare, ridurre e chiudere le società pubbliche di gestione dei servizi locali di rilevanza economica (qual è e quello della raccolta rifiuti), causa prima dei disastri finanziari dei Comuni soprattutto del sud, cosa fa la nazione Bagheria? La nazione Bagheria in totale controtendenza s’inventa la genialata della costituzione di una “società pubblica di gestione dei rifiuti”.

E’ evidente che l’esperienza Co.In.R.E.S. non ha indotto neppure quel senso di prudente attenzione che ci si sarebbe aspettati da qualunque amministrazione avesse fatto seguito alla precedente andata in dissesto proprio per la ereditata massa debitoria che questa gestione dissennata aveva cagionato alla comunità bagherese (il 65% dell’intera massa debitoria).
Sebbene con due sentenze della Corte Costituzionale rivive la possibilità, a nostro giudizio più teorica che pratica, di costituire società pubbliche con gestione in house a intero capitale pubblico avendo dette sentenze abrogato la norma di legge che ne impediva il ricorso, il legislatore ha tuttavia previsto una procedura puntuale e assai stringente per gli enti che vogliono ricorrere a tale strumento.

E’ fatto obbligo alla Giunta comunale, infatti, di procedere all’approvazione di una relazione ex art. 34 comma 20, del D.L. 179/2012, da pubblicare in rete, che indichi e giustifichi le ragioni della scelta, in altri termini del perché si ritenga, attraverso apposita valutazione in termini di complessiva convenienza tecnico-economica della gestione, di ricorrere alla società in house.

Ulteriore obbligo è costituito dal rilascio di un parere da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (art. 4 D.L. 95/2012 per quanto non del tutto pacifica sia la sussistenza di tale obbligo nelle regioni a statuto speciale) poiché viene sottratta al mercato una parte di affari che a esso appartiene (trattandosi di servizi a rilevanza economica).
Sembra che nulla di tutto questo sia stato predisposto dall’amministrazione.

A parte slogan e proclami si sa dell’esistenza di una delibera del 30 dicembre scorso (“Vi presento Ge.Co. S.p.A.”) di cui non riusciamo a trovarne traccia nell’Albo Pretorio del Comune. E non vogliamo credere a quei maldicenti che millantano di avere visto la delibera in questione senza l’obbligatorio parere contabile. Non riusciamo ad accettare che la Giunta, la stessa Giunta che della trasparenza e della legalità ha sempre detto di volerne fare il proprio cavallo di battaglia, abbia potuto partorire un atto in sordina senza l’obbligatorio passaggio dalla Ragioneria Generale. Si sarà trattato sicuramente di una svista.

Qualcuno giustamente si interroga su quali siano i compiti precipui di questa società. E l’amministrazione non tarda a sottolineare che la società avrà il compito di dare esecuzione al Piano d’intervento già approvato e di cui è dotato il Comune. Ma è lo stesso Piano sconfessato non più tardi di qualche mese addietro?

Non ci si meravigli più di tanto, ormai riteniamo di essere adusi a siffatta gestione della cosa pubblica fatta di annunci e ritrattazioni.
La contraddizione continua in cui si trova l’amministrazione Cinque rappresenta l’unica costante di questo sistema, e ciò è reso evidente anche da un’altra serie di considerazioni.
Lo spirito della L.R. 9/2010 suggerisce una gestione esternalizzata proprio per prevenire ed evitare, mediante il ricorso all’affidamento mediante appalto, i rischi finanziari e patrimoniali connessi alla gestione in house, che invece rimangono interamente a carico del contraente affidatario del servizio senza mai ripercuotersi in maniera diretta sull’ente pubblico.
C’è un contratto, ci sono obblighi precisi, le penali e, nei casi più gravi, la risoluzione del contratto.

altIL  PIANO  D'INTERVENTO   A.R.O.  

Il Piano d’intervento di A.R.O. approvato dalla Regione contemplava una spesa già stimata a base d’asta di circa 6 milioni di euro annui (quindi parecchio meno di quanto costa l’attuale gestione che dovrebbe attestarsi su poco più di 9,5 milioni annui), con una serie di servizi aggiuntivi, con la raccolta differenziata spinta, con gli obbiettivi già fissati in gara e col transito del personale del Consorzio all’impresa affidataria per la salvaguardia dei livelli occupazionali.

Percorso questo già avviato con successo da tantissimi A.R.O. della Sicilia.

Una scelta dal basso rischio e comunque con carattere di reversibilità a differenza di qualsiasi società pubblica, facile a costituirsi molto difficile da liquidare e chiudere.

Non si è a conoscenza dei costi della GE.CO. S.p.A., forse perché non sono stati mai fatti. Si parla di soluzione a tutti i problemi dei rifiuti in città, ma non si fa alcuna menzione ai costi.
La recente legge di stabilità per l'anno 2015 impone ai Comuni che vogliono gestire i servizi pubblici in house, precisi obblighi di definizione dei costi e di accantonamenti di somme in bilancio. Cosa si è fatto al riguardo?

Ed inoltre, anche a volere ignorare le “malignità” di chi sostiene nei social che si sta creando l’ennesimo carrozzone per sistemare amici e parenti, e voler invece confidare nella correttezza di questa amministrazione, la scelta degli attuali amministratori, eletti democraticamente dai bagheresi, ci impegnerà per parecchio tempo e non sarà facilmente reversibile.
Non abbiamo allo stato alcuna evidenza che ci assicuri che la costituenda società non si trasformi nel paventato carrozzone ad opera delle future amministrazioni.
Sarebbe opportuna una riflessione sulla differenza tra i concetti di prevenzione e cura.

Le passate esperienze debbono pur avere lasciato un segno.
Non si può mettere un’ipoteca così pesante alla città. Anche il Co.In.R.E.S. nacque con le migliori intenzioni in chi lo concepì e si è trasformato poi, in pochi anni, in quel che è e che tutti conosciamo.

Non sappiamo se il rischio di possibili infiltrazione mafiose che trapela da qualche dichiarazione del Sindaco possa rappresentare una forma di giustificazione per una scelta che non trova la nostra condivisione.  Un’amministrazione sana non si lascerebbe mai condizionare dalla mafia.

altUNA  DOMANDA  E'  D'OBBLIGO: COSA  HA DETERMINATO LO  STRAVOLGIMENTO  DEL  PROGRAMMA  DEL  SINDACO  ?

Una domanda a chiusura è d’obbligo e gradiremmo nell’interesse dei bagheresi che chi di competenza fornisse adeguata risposta. Ma cosa ha determinato lo stravolgimento del programma del sindaco a qualche settimana dal suo insediamento?

Il Sindaco ed il Movimento 5 Stelle hanno trovato legittimazione nelle urne anche in considerazione della proposta programmatica che aveva espresso sul punto in questione, in modo chiaro ed inequivocabile: “Affidamento del servizio di raccolta e spazzamento ad una ditta esterna, tramite appalto pubblico con sanzioni economiche (penali) in caso di espletamento non regolare del servizio stesso. La ditta esterna aggiudicataria dell’appalto dovrà attingere al bacino dei lavoratori in servizio al Co.In.R.E.S. alla data del 31.12.2012, conformemente all’accordo quadro del 6 agosto 2013”.

A distanza di poco tempo invece si fa proprio tutto il contrario.

Tutto ciò ingenera confusione e disorienta la cittadinanza che in maniera plebiscitaria ha manifestato il suo consenso anche a quella proposta che, estrapolata dal contesto elettorale, rappresenta in ogni caso una scelta condivisibile e matura dettata dalla lettura attenta della realtà salvo oggi essere messa in discussione e stravolta senza alcuna apparente ragione.
Se poi il modello di democrazia partecipata che propugna il Movimento 5 Stelle attraverso l’uso dei moderni sistemi telematici di manifestazione del consenso e assunzione della volontà della base elettorale è solo un paravento per eludere forme di controllo e di sindacato diretto sulle decisioni del rappresentante, aspettiamo che con la coerenza sin qui manifestata il nostro sindaco compia l’ennesimo dietrofront annunciando la revoca della GE.CO. S.p.A..

La Città è dei cittadini, è l’incontro partecipato di più protagonisti, è il luogo dove si decide insieme.

Noi siamo e rimarremo strenui oppositori di quella che possiamo definire una proposta a forte rischio. È come se l’esperienza Co.In.R.E.S. sia stata acqua fresca!
Il Co.In.R.E.S. lo abbiamo pagato per 12 anni e non si sa per quanto tempo ancora come comunità saremo gravati dai debiti residui.

Non è concepibile che dinanzi a questo sfacelo consumato in danno dei bagheresi si possa proporre il medesimo modello esponendo la comunità al rischio di dovere pagare bene che vada per 35 anni la GE.CO. S.p.A. con la sua pletora di amministratori, direttori generali, consiglieri di amministrazione, ecc..

Combatteremo questo modello con ogni strumento perché i bagheresi non possono pagare il risultato di scelte pericolosissime fino al 31.12.2050.

FRANCESCO  RIELA  a nome del Gruppo politico “Impronta Unica”

Nela foto in alto La I° giunta di Patrizio Cinque
 


Più ti fiderai degli altri più sarai sicuro di te.

Paradossalmente accetterai l’idea che puoi commettere errori e sarai più consapevole dei tuoi difetti e del fatto che non sei assolutamente perfetto: sei sulla strada giusta!
Rifletti sulle tue limitazioni personali.

Diventare persone sicure significa infatti avere coscienza del proprio valore e soprattutto sapere accettare i propri limiti e le proprie debolezze. Con un atteggiamento più costruttivo tenderemo naturalmente a non giudicare gli altri e ad astenerci dalle critiche.

Comunica agli altri con chiarezza, in modo diretto e sii coerente nell’esprimere i tuoi sentimenti. Se vuoi ottenere qualcosa affronta un problema in modo chiaro piuttosto che rifugiarti dietro mezze verità.

Non pensare che gli altri possano comprendere subito i tuoi bisogni, semplicemente falli partecipi delle tue richieste. Se non sei d’accordo dillo apertamente, non sei obbligato a conformarti necessariamente all’opinione altrui.

Le persone apprezzeranno il fatto che tu sia franco, darai la sensazione che di te ci si può fidare, che puoi essere un punto di riferimento. Il giudizio positivo che gli altri formuleranno nei tuoi riguardi non cambierà, anche se manifesterai loro disaccordo.

Ricordati che hai il diritto di dire no senza per questo avere sensi di colpa, ricordati che rifiutare una richiesta è sempre nelle tue possibilità. Se vuoi diventare più sicuro tieni conto di tutte queste cose. 

Se vuoi raggiungere il tuo obiettivo allenati ogni giorno a mettere in pratica queste semplici regole (è importante darsi delle regole). Impegnati per raggiungerlo ma non dare mai nulla per certo.

Ti accorgerai così di essere più capace di adattarti alle situazioni problematiche e forse avrai cominciato a porti queste semplici domande: “Quale è l’idea che avevo di me e degli altri?”, “Come è cambiata?”, “Come mi vedo adesso e come interpreto il mio comportamento?”

Dott. Francesco Greco
http://www.consulenzapsicologicaonline.blogspot.it
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, disturbi dello sviluppo, consulenza di coppia e familiare a Bagheria (Pa).
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Oggi sarà trascorso un mese dalla scomparsa del dottor Nicola Stallone: pubblichiamo volentieri questo ricordo inviatoci da Peppino Saitta, già fondatore e presidente della Cooperativa edile 'La Sicilia', perchè pensiamo che Bagheria, oltre a dovere risolvere vecchi e nuovi problemi pratici abbia anche necessità di ricostruire un patrimonio di storie, di uomini, di ricordi e di umanità condivisi per ridare consistenza alla nostra identità. 

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Il medico dei poveri, dicevano di lui molti braccianti agricoli e lavoratori edili che negli anni ’50 e ’60 non avevano assistenza medico-sanitaria.

Sì, perché a quell’epoca l’assistenza medica gratuita spettava solo a quei pochi che lavoravano ‘in regola’ ed avevano il libretto della Cassa Mutua timbrato e aggiornato periodicamente dal datore di lavoro. Paradossalmente erano pertanto i disoccupati che dovevano pagare visite e medicine.

Io ho scelto Nicola Stallone come medico nell’autunno 1960, e ricordo che quando gli diedi le mie generalità, disse “Tu, si baariotu comu a mmia”, e poi subito dopo, la scoperta che eravamo tutti e due a Bagheria per le stesse ragioni : Per le donne che amavamo e che abbiamo sposato.

Con Nicola ci vedevamo nelle riunioni della Sezione del P.C.I., e sempre nei suoi interventi denunciava la grave situazione del sistema sanitario ed i pesanti disagi per i lavoratori disoccupati.
Stallone provava una vera sofferenza allorchè si presentavano lavoratori o loro familiari che avevano bisogno di cure ed avevano il libretto della Cassa Mutua scaduto, e faceva tutto quanto era possibile per fare aver loro le medicine necessarie, dando spesso i ‘saggi’ che lasciavano gli informatori scientifici, e intanto teneva i contatti con i suoi colleghi medici, anche con quelli che avevano idee politiche diverse, al fine di fare pressioni verso i politici di riferimento per fare approvare una legge di riforma sanitaria, che arriverà poi verso la fine degli anni ’60.

Va anche ricordato che in quegli anni la C.G.I.L. organizzava in tutta Italia sul tema della riforma sanitaria incontri e manifestazioni.
A Bagheria Agostino Aiello, allora segretario convocò, nella nuova sede della Camera del Lavoro di via Lo Re, una riunione invitando alcuni medici.
All’invito risposero il dottor Nicola Stallone e il dottor Mimmo Lo Cascio, che si resero disponibili a fare due turni settimanali per visitare gratuitamente persone bisognose.

E fu così che Agostino Aiello mise a disposizione una stanza a primo piano della Camera del Lavoro, che in pochi giorni fu arredata con tutto l’occorrente per poter funzionare da ambulatorio medico.
In due anni furono centinaia i pazienti bisognosi che si avvalsero di questo servizio.

Nel 1964 la situazione economica andava migliorando, io vedevo spesso Stallone e, quando gli dissi che avevo portato a lavorare nella Cooperativa Ravennate alcuni lavoratori bagheresi (tra cui Salvatore Sparacino, Onofrio Buttitta, Agostino Cangelosi) egli mi manifestò la sua gioia, perché sapeva che sarebbero stati “messi in regola”; e quando, di lì a poco con l’assunzione di diversi lavoratori rendemmo operativa la ‘Cooperativa Edile La Sicilia’ fondata nel ’60 da Agostino Aiello, ma rimasta sulla carta sino ai primi mesi del 1965, Stallone fu così contento come se avessimo assunto dei suoi figli.

Stallone era un lavoratore instancabile, lavorava tantissime ore al giorno per assister i suoi pazienti, senza tralasciare l’impegno politico. Quando cessò ‘attività di medico, gli chiedemmo di concederci in affitto l’appartamento in cui aveva lo studio per ospitare la sezione del Partito, e lui, pur sapendo che difficilmente saremmo stati puntuali nel pagamento del canone pattuito.

La sezione del partito comunista rimase là per alcuni anni, sin quando fu riattivato lo studio medico per le sue figlie.
Il pagamento dell’affitto ‘saltava’ per diversi mesi, probabilmente non recuperava nemmeno le spese di luce, acqua e pulizie; qualche volta il caro Nicola si lamentava, ma in fondo era orgoglioso di vedere sventolare la bandiera del partito comunista italiano, sul balcone di fronte al Municipio.

Anche da pensionato Nicola Stallone non smise di partecipare all’attività politica e fino a quando le condizioni di salute glielo permisero, diede il suo contributo con acume e schiettezza; ricordo in particolare quando nell’aprile del 1995, a conclusione di una Assemblea di bilancio della Coop XXV Aprile, con alcuni dirigenti della Lega nazionale delle Cooperative, andammo nel luogo dell’uccisione del giudice Falcone per render omaggio alle vittime dell’eccidio di Capaci.

Durante gli anni in cui si aggravò la sua malattia, periodicamente continuai a fargli visita, e l’ultima volta che siamo riusciti a scambiare poche parole, fu nel gennaio del 2010, quando con Antonio Martorana andammo a trovarlo a Mongerbino; quando Nicola non parlò più io continuai rendergli visita anche se poi andavo via melanconicamente.

Il 23 dicembre 2014 intono alle 11 del mattino andai a Mongerbino e Nicola non era nel solito divano e la figlia Gabriella mi dice che papà è a letto e sta molto male; io insisto per vederlo e mi accompagnano nella stanza.

Nicola Stallone è in gravi condizioni, già incosciente, lo bacio come al solito ed esco sconvolto dalla stanza. Lo stesso giorno in serata mi giunge la triste notizia che il dottore Stallone non è più tra noi.
Sono orgoglioso di essere stato suo fraterno amico, e credo che la sua scomparsa sia stata una grande perdita per i lavoratori bagheresi, che lui aveva sempre amato e sostenuto.

Giuseppe Saitta

nella foto da sx Giuseppe Saitta, Nicola Stallone, Antonio Martorana
 

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