Attualità

C’erano tanti bambini felici all’inaugurazione del ripristinato parco giochi di Aspra, oggi, in via Concordia Mediterranea.

Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, del presidente del Consiglio comunale, Claudia Clemente, e di quello circoscrizionale, Gerardo Lorenzini, dell’assessore Laura Maggiore e di numerosi consiglieri comunali e circoscrizionali, con la benedizione di padre Vincenzo della parrocchia di Maria Santissima Addolorata di Aspra.

Frutto di un grande lavoro di sinergia della comunità asprese, il parco giochi è stato voluto fortemente dall’associazione socio-culturale Prospettiva Futura e dal suo presidente Alessandra Iannì, che, negli ultimi mesi, hanno lavorato per ripulire e bonificare l’area, rifare la pavimentazione e i muri perimetrali, consolidare le aiuole, recintare, tinteggiare i muretti, e raccogliere fondi per comprare i giochi e l’arredo e allestire il verde con piantumazione di fiori e piante.

Diversi gli sponsor ed i cittadini comuni che hanno donato il loro contributo affinché il parco diventasse realtà e fosse inaugurato oggi, domenica 16 novembre.

Con le musiche di Ignazio Gagliano e i balli “Zumba Kids” di Giovanna Vitale e Todos Abbaillar di Mario Vella, e l’animazione “Dipingiamo il viso” curata da Stefania Zangara e tante torte, dolci e biscotti preparati dalle mamme che si sono offerte, e le piantine donate per farle piantumare dagli stessi bimbi che erano presenti, la giornata è stata intensa e divertente, e il volto dei piccoli era colmo di felicità.

Alla manifestazione era presente anche la Croce rossa e i vigili urbani del Comando di Bagheria che hanno garantito la sicurezza di piccoli e grandi. La Croce Rossa, con la sua sezione Bambini, organizzerà attività di educazione ambientale.

"Desidero ringraziare l’associazione Prospettiva Futura, la sua presidente, e tutti i volontari per questo magnifico lavoro ha dichiarato il sindaco Cinque in campagna elettorale, una delle prime cose che mi fu chiesta da una bambina fu appunto questa, il ripristino di questa area. Sono felice che, grazie alla collaborazione della comunità, siamo riusciti a mantenere fede ad una promessa e far felici tanti bambini. Mi auguro che la collaborazione continui, che tutti si possa controllare e contribuire a gestire questo luogo”.

Nei prossimi giorni l’amministrazione e l’associazione guidata da Iannì valuteranno come gestire apertura e chiusura dell’area.

Testo e foto dell'Ufficio Stampa del comune di Bagheria

nella foto Patrizio Cinque e Alessandra Iannì

Da circa 10 anni i cittadini bagheresi si imbattono, loro malgrado, sulla questione rifiuti senza che ad oggi né la politica regionale né quella ex-provinciale e né quella locale abbiano prodotto alcunché su una chiara ed efficiente sua gestione.

La mala politica clientelare ha trasformato il Coinres in una struttura notoriamente ‘mostruosa’ sotto vari aspetti, con una lievitazione dei costi sino al 100% senza fra l’altro offrire nessun serio servizio, con consuntivi appresso indicati:

anno 2006: da € 5.281.652,10 a € 6.498.800,00 con incremento del 23,04%

anno 2007: da € 5.281.652,10 a € 8.055.818,25 con incremento del 62,43%

anno 2008: da € 5.281.652,10 a € 11.480.016,95 con incremento del 82,88%

anno 2009: da € 5.281.652,10 a € 12.815.016,21 con incremento del 97,42%

Con l’ amministrazione Lo Meo il costo della gestione rifiuti pare sia sceso a 9 mln, con un risparmio di almeno 3 mln; su volontà della stessa amministrazione (prima delle dimissioni …) È STATO GIÀ PREDISPOSTO UN PIANO RIFIUTI (ARO), APPROVATO DALL’ASSESSORATO ALL’ENERGIA (ASPETTO IMPORTANTISSIM O!), CON UNA PREVISIONE DI SPESA DI 6,5 MLN DI EURO (A PARTE LO SMALTIMENTO). Pertanto, rispetto ai 13 mln, vi sarebbero circa 6 mln di risparmio, di cui 3 (pare) effettivi e altri 3 se lo stesso piano ARO si attuasse tramite regolare bando ai sensi di legge.

L’attuale amministrazione, per quanto dichiarato sino ad oggi, non vuole assolutamente tener conto di tale piano già approvato (per il quale, si sottolinea, basterebbe un bando per renderlo subito esecutivo, ovviamente con un costo ancora più ridotto a motivo del ribasso d’asta). Ha sostenuto, già a partire dall’insediamento, di volerne predisporre un altro, da rendere esecutivo nell’arco di alcuni mesi. Al contempo pare, invece, che il costo del personale si sia già ridotto notevolmente, per l’impiego effettivo di 70 unità, nettamente inferiore rispetto al passato.
Ciò malgrado, si assiste ad un ulteriore incremento del 5%, della TARI e si evince come il sistema di raccolta non sia cambiato affatto, anzi si è provveduto ad un affidamento ad impresa privata per la gestione rifiuti riguardo ad alcune strade comunali.

Ci chiediamo pertanto:
quale è il nuovo piano rifiuti che l’amministrazione sta mettendo in atto?

Non sarebbe il caso di avviare l’ARO approvato che, oltre al risparmio non indifferente di circa 3 mln, svolgerebbe anche una funzione sperimentale su cui intervenire poi?
E se a breve o medio termine non si dovesse avviare nessun nuovo piano, sprecando maggiori risorse?

Non vi sarebbero le condizioni perché la stessa cittadinanza mettesse in atto procedure di diffida e/o risarcimento ai sensi di legge (tipo il D.Lgs.198/09) oltre quelle, chissà, di mettere in crisi la stessa Amministrazione?

Ci chiediamo, infine, quale è l’attuale regolamento per i rifiuti e il relativo sistema di vigilanza? In che termini l’Amministrazione, con gli assessorati di competenza (LL.PP e Polizia urbana) e anche con l’Asp, si sta muovendo?

Cosa sta succedendo? Qual è la verità delle cose? Cosa si vuole fare?

Si ritiene siano queste domande legittime a cui l’Amministrazione nel suo complesso sarebbe opportuno, anzi necessario desse risposte chiare e immediate ( anche nel contesto del risanamento del dissesto), evitando di spingere i cittadini a far valere i propri diritti nelle sedi opportune.
lettera firmata

Cittadinanzattiva Bagheria Noi cittadini
Progetto Federale Netleft Bagheria
 

La notizia che avevamo anticipato qualche giorno fa, relativa alla quasi totale sospensione dell'attività produttiva all'interno del pastifico Tomasello ed alla ricerca di un socio o di un acquirente dello storico pastificio di Casteldaccia, hanno trovata conferma in un articolo del 'Giornale di Sicilia' di oggi a firma di Salvo Ricco che riporta una dichiarazione di Margherita Tomasello, direttore del Marketing e delle pubbliche relazioni dell'azienda, che parla di 'crisi di liquidità" dovuta ad una concomitanza di fattori, dall'aumento del prezzo del grano duro alla insolvenza di parecchi supermercati costretti dalla crisi ad abbassare le saracinesche, e che "ha costretto la proprietà a mettere sul mercato l'azienda".

Le soluzioni possibili sono tante: ingresso di un nuovo socio, cessione di un ramo d'azienda, affitto dei capannoni, ecc..in ogni caso conclude Margherita Tomasello "ai molti clienti che ci hanno chiamato voglio dire che il marchio e la qualità della pasta Tomasello rimarranno inalterati".

Il pastificio Tomasello assieme alla Vini Corvo, tra le più esaltanti avventure industriali del nostro territorio, ha un marchio di indiscusso prestigio  noto in tutto il mondo, il 60% della produzione già andava all'estero, per questo il desiderio che coltiviamo tutti è che le strade che si stanno percorrendo per venire fuori dalle difficoltà arrivino a buon fine, e che il cavallino galoppante con le spighe continui a rappresentare oltre che un marchio aziendale anche una vicenda economica importante, e non solo per Casteldaccia.

Dalle scelte della proprietà, la quarta generazione di imprenditori Tomasello, per una attività che è nata nel 1910, dipenderanno le sorti dei 56 dipendenti che per ora sono costretti a restare inattivi a casa, in attesa delle procedure di mobilità e di cassa integrazione.

Hanno presentato una denuncia in Procura contro l'A.P.S. non solo per inadempienza contrattuale ma anche e soprattutto per danno materiale e per danno non materiale di tipo esistenziale.

Sono esasperate le oltre settanta famiglie del condominio Santa Marina di via Marco Tullio Cicerone a Bagheria. Dal mese di luglio ad oggi a parte qualche autobotte comunale il cui numero si può contare su una sola mano, e tre ore di erogazione idrica giovedì della scorsa settimana, non hanno ricevuto una sola goccia d'acqua.

Non ce la fanno più, non sanno a quale santo votarsi, ed è per questo che hanno intrapreso questa durissima azione contro la società che gestiva l'approvvigionamento idrico a Bagheria e di altri cinquanta comuni.

Parliamo di un condominio abitato da circa 250 persone, (ma la stessa situazione riguarda un condominio contiguo e più piccolo) che consuma mediamente dai 20 ai 30 mc.  di acuqa al giorno, acquistati a carissimo prezzo presso i fornitori privati, (una autobotte costa 50, 00 euro oltre IVA) per un onere complessivo che sfiora da luglio ad oggi i 20.000 euro.

Segnalazioni scritte e verbali all'A.P.S., al comune, ai Carabinieri, proteste verbali e scritte, ed in ultimo l'esposto in Procura non sono ad oggi serviti a ripristinare una situazione che sino a al mese di luglio era da considerarsi normale, per quello che  era la normalità bagherese, e cioè l'acqua ogni tre giorni. Ma ad oggi sono oltre quattro mesi che la situazione è precipitata.

Non è servito aumentare la potenza del motorino di eduzione dell'acqua  semplicmente perchè acqua non ne arriva.

altLa spiegazione semiufficiosa che viene data è che per consentire l'afflusso di acqua in quelle piccola area occorre una manovra particolare sulla rete che da mesi non viene compiuta, e nessuno è riuscito a capire bene  il perchè; disposizioni dell'A.P.S., omissione dell'operatore? difetto di rete? Bohhh!!!

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Quando siamo andati a trovarli nella mattinata di mercoledì sono tanti i capifamiglia che letteramente  non ce la fanno più per i disagi e il peso economico intollerabile, anche perchè nessuno li ascolta, tutti danno risposte evasive e confuse, nessuno degli enti che si assumano la responsabilità di garantire un servizio che viene pagatoa fior di quattrinin e tutto questo in una città dove ormai il 40% - 50% di acqua si perde a mare,e nel frattempo crescono la rabbia e l'indignazione.

Enti di gestione (APS o ATO idrico) e di qualsiasi altra natura che consentono e tollerano questi episodi di vera inciviltà non hanno nessuna attenuante. La gente chiede di avere delle spiegazioni chiare, chiede che vengano, ove possibili suggeriti provvedimenti da prendere: invece nulla di nulla.

 

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