Attualità

Poco dopo le 20 è calato il sipario sulla vicenda contrattisti: il sindaco, l'intera giunta, consiglieri e attivisti del MoV 5 stelle in aula consiliare a spiegare tutti i passaggi e le iniziative messi in campo per salvare 32 posti di lavoro, vitali non solo per i protagonisti ma anche per l'intera comunità bagherese.

Il clima è più sereno rispetto agli ultimi show down di ieri pomeriggio e di stasera: si ragiona per l'ennesima volta, si spiega, si chiarisce, si controbatte, ma in un confronto in cui prevalgono le argomentazioni: però ferisce il cuore vedere facce, soprattutto di donne, che non riescono più neanche ad esprimere rabbia, ma solo rassegnazione.

C'è una piccola ciambella di salvataggio alla quale ì 'perdenti posto' si possono attaccare, e cioè un incontro previsto per domani alle 12 con il prefetto Francesca Cannizzo che in serata aveva contattato il sindaco, per tentare un'ultima mediazione con il Ministero, alla quale ormai si crede come si può credere nelle proprietà taumaturgiche dell'acqua miracolosa o delle pozioni magiche.

E' andata così purtroppo, anche se a credere ai ragionamenti del sindaco Patrizio Cinque e dell'assessore al Bilancio e al personale Laura Maggiore, i veri protagonisti di questo braccio di ferro, l'amministrazione con le delibere approvate ieri apre una strada dritta, ampia e percorribile verso la stabilizzazione; nel tempo e gradualmente però.

Pare che la legge consenta una riserva del 50% dei posti a soggetti che abbiano prestato la loro opera anche non continuativamente, quindi  anche in presenza di un rapporto con la pubblica amministrazione che abbia avuto una cesura, come sta avvenendo per i 32.

Sarà una robusta ancora di salvezza o una fragile e illusorio approdo ? lo diranno gli eventi.

Il sindaco approffitta del clima abbastanza sereno per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: non gli sono andati giù i cori denigratori e offensivi che ancora questo pomeriggio venivano scanditi,  non gli sono andati giù dei messaggi trasversali lanciati da alcuni dipendenti nei momenti di massima tensione, ma a sua volta  dice molto chiaramente che anche se rientreranno nei ranghi comunali, i contrattisti che verranno  'recuperati' con i concorsi non andranno ad occupare più i posti che hanno occupato sinora.

Si sente che ci sono cose non dette che viaggiano sommerse, incisi fatti di allusioni e condizionali, come i riferimenti all'avvocato che difenderebbe già da domani i contrattisti in un ricorso collettivo contro il provvedimento.

Comunque domani, sindaco, segretario, assessore ed una delegazione di due-tre contrattisti saranno dal Prefetto. Vedremo che notizie porteranno.

Intanto il presidio dell'aula consiliare per questa notte rimane, domani si vedrà.

 

I 32 contrattisti dal 1° dicembre restano a casa: si può sintetizzare in queste poche parole il dramma che si è letteralmente abbattuto su 32 famiglie che si apprestano a vivere un Natale amarissimo.

La giunta che ha revocato la proroga del contratto scadente il 30 novembre si è conclusa intorno alle 14.20, quando uno dopo l'altro con il capo chino, segretario in testa (che se l'è filata subito) sono usciti gli assessori ed in ultimo il sindaco Patrizio Cinque, visibilmente provato.

La decisione che avevano preso non è di quelle che  si prendono a cuor leggero perchè pesano sulla vita di centinaia di persone, quindi possiamo intuire il travaglio interiore.

Non appena, è solo un sussurro, qualcuno dice che la ghigliottina è calata sullla testa dei 32, scoppia rabbiosa la protesta: "Vergognatevi' vergognatevi" "Sindaco te ne devi andare" " Vi cacceremo via" "Dimissioni" è il coro che viene ripetuto a sindaco e assessori che guadagnano a capo chino attraverso le scale il portone d'uscita.

Sono momenti duri per chi li ha vissuti, sentirsi improvvisamente franare la terra sotto i piedi, pensare che dal prossimo mese non avrai un reddito certo su cui poter contare, in una situazione già di suo difficile per tutti.

I contrattisti sempre inveendo bloccano gli assessori e  il sindaco davanti al portone del comune dove comincia un durissimo scontro verbale che sindaco e assessori sono costretti a subire in silenzio; vola qualche parola grossa, nel frattempo arriva una pattuglia di Carabinieri, ma le grida e le recriminazioni non cessano.

"Ci avete traditi, ci avete buttati a mare, avete distrutto le nostre certezze, avete distrutto la vita delle nostre famiglie", continuano a ripetere sconvolti e palesemente choccati i contrattisti, mentre qualcuno piange in silenzio 

E' accaduto che il sindaco aveva,  di fronte alla inequivocabile risposta del Ministero degli Interni ( sez. comuni dissestati) di fronte alla delibera di proroga "manderemo l'atto alla Procura della Repubblica" e alla "Procura della Corte dei conti" , con l'ipotesi di abuso di ufficio e di danno erariale, nè il segretario nè gli assessori nè il sindaco se la sono sentita di andare avanti, ed hanno revocato l'atto di proroga.

altDa lunedi quindi i 32 contrattisti resteranno a casa.

Contestualmente è stata votata una delibera che si può definire la carta della disperazione: ed è la dotazione organica del personale nel triennio 2014/2016 che prevede al proprio interno  i profili professionali dei contrattisti: tale atto  andrà a costituire parte integrante del piano di riequilibrio del dissesto, che, una volta approvato, consente l'indizione dei concorsi per i posti vacanti.

In questo contesto una riserva di posti del 50% verrà destinata ai 32 contrattisti. In linea teorica tra il 2015-2016 potrebbero rientrare.

E' una via praticabile ? l'amministrazione sostiene di sì, gli interessati non ne sono affatto convinti, anzi sono certi che l'interruzione del rapporto rappresentarà un vulnus insanabile che li farà cadere in un limbo che non potrà consentire il recupero dei 32 contrattisti che rappresentano per il comune tra l'altro un patrimonio di professionalità,  la cui mancanza paralizzerà di fatto  diversi servizi comunali.

I contrattisti sono intenzionati a non lasciare il comune, mentre è arrivato anche il dirigente del Commisariato dr. Francesco Fucarini che sta cercando di impedire gesti inconsulti e si sta sforzando di ritrovare il bandolo di una situazione che però pare ormai definitivamente compromessa.

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Il 29 novembre 2104, alle ore 11,00, presso l’Aula consiliare della Circoscrizione di Aspra, le istituzioni e le associazioni che hanno abbracciato gli obiettivi del 'Piano di riqualificazione urbana di Aspra' questi propositi formalizzeranno il loro impegno, sottoscrivendo il Protocollo d’intesa con cui procederanno con atti concreti alla presentazione e realizzazione di progetti che miglioreranno la vivibilità del paese e, quindi, la vita dei suoi cittadini.

Ricordiamo che il 13 marzo 2013 si era costituito spontaneamente un Gruppo di lavoro, composto da asprensi e bagheresi interessati alle sorti del proprio territorio (tra loro esponenti di alcune associazioni ed enti pubblici e privati del luogo) e da esperti del settore sociale e urbanistico dell'Università degli Studi di Palermo, per avviare un percorso di collaborazione, finalizzato alla formulazione, partecipata e condivisa tra soggetti pubblici e privati, di un “Piano per la riqualificazione urbana di Aspra”. Riunitosi più volte, il Gruppo ha ipotizzato l'attivazione di un percorso di “Progettazione Partecipata” che, recuperando la storia, le bellezze e i valori di questo borgo marinaro (nel contesto delle molteplici risorse storiche, archeologiche, architettoniche e culturali del territorio), possa coinvolgere le cittadine e i cittadini nel ripensare Aspra come comunità marinara, riprogettando la sua sostenibilità ambientale, la vivibilità degli spazi, la pianificazione dei servizi e le modalità di coinvolgimento costante della cittadinanza. Ripensare e riprogettare, in sintesi, un territorio con una nuova idea di sviluppo che tenga insieme, governo del territorio, impresa e welfare.

Promotori dell’iniziativa: Lega Navale Italiana - Sezione di Aspra; Parrocchia Maria SS. Addolorata di Aspra; Confederazione Nazionale dell'Artigianato, della Piccola e Media Impresa (CNA) Bagheria; Cooperativa dei pescatori; Associazione "AspraTango"; Associaione "Assoraider" – Delegazione di Aspra; Associazione "Comunità Aspra Marinara"; Associazione "Io ti vedo"; A.S.D. "Aspranuova 2000"; Associazione "Anna Varisco"; Associazione "Noi Cittadini"; WWF, sezione di Bagheria; Circoscrizione di Aspra del Comune di Bagheria; Centro Interdipartimentale di ricerca sui centri storici in Sicilia (CIRCES), Università di Palermo; Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche e della Formazione, Università di Palermo; Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) 6 Palermo, Distretto 39 Bagheria, U.O. Educazione alla Salute; Associazione NEXT-Nuove Energie per il Territorio; Associazione Identità, Sviluppo e Integrazione (ISI) Onlus; Consorzio ARCA; Istituto Comprensivo Statale Bagheria-Aspra; Urban Creativity; Associazione "Ex-cogito"; Cittadinanza Attiva.

 

"Gruppo di lavoro per la riqualificazione urbana di Aspra"

 

La chiusura del Museo Guttuso è un atto che ferisce e offende profondamente l'intelligenza. Una scelta così frettolosa presa in un week-end rimanda Bagheria indietro di 41 anni e rischia di cancellare decenni di dure lotte affinchè la città avesse finalmente il proprio Museo civico, unico fiore all'occhiello conosciuto in tutto il mondo.

La nostra profonda indignazione è figlia della certezza che il Museo Guttuso è l'unico centro a Bagheria dove è possibile raccontare la memoria e l'Arte di questa città, l'operosità dei suoi artisti, la loro grande capacità nel superare i confini nazionali per raggiungere il mondo e far parlare di questa città in termini di cultura e non soltanto di Mafia e malaffare.

Il Museo Guttuso, aperto nel 1973, ospita importanti artisti del Novecento e una straordinaria collezione di opere che vanno dalla scultura alla pittura, dalla fotografia alla cartellonistica cinematografica passando per la tradizione della pittura dei carretti siciliani.

Tra i nomi ricordiamo Renato Guttuso, Giuseppe Tornatore, Mimmo Pintacuda, Ferdinando Scianna, i fratelli Ducato, i fratelli Lo Medico, Giuseppe Pellitteri, Carlo Levi, Mario Mafai, Mario Rutelli, Alberto Ziveri, Onofrio Tomaselli, Domenico Quattrociocchi, Silvestre Cuffaro, Pina Calì, Lia Pasqualino Noto, Emilio Murdolo, Pippo Rizzo, Salvatore Scarpitta, Gioacchino Fasulo Guttuso, Carla Accardi, Franco Angeli.

Non spetta a noi entrare nel merito di tematiche economico-finanziare, ma riteniamo con ferma determinazione che le ricadute di un Museo, come del resto di qualsiasi altro presidio culturale gestito da un Ente pubblico, non vadano analizzate con un freddo calcolo costi/ricavi.
La remuneratività di un Museo è indissolubilmente legata alla crescita culturale di chi lo fruisce. E' quello il vero “guadagno di un Museo, la conoscenza che esso trasmette e tramanda.

Va sottolineato inoltre il pericolo che una scelta miope come questa possa arrecare un danno economico e d'immagine alla comunità intera oltre alla certezza che dal 25 novembre 2014, data di chiusura di Villa Cattolica alla pubblica fruizione, si sia impoverita la cultura nazionale di un patrimonio museale importantissimo.

L'autonoma e, a nostro parere, frettolosa scelta di chiudere il Museo Guttuso ha condotto di fatto all'impossibilità di concertare un insieme di idee, percorsi virtuosi e soluzioni che avrebbero potuto e dovuto vedere coinvolti oltre gli Archivi Guttuso, lo stesso Prefetto Carapezza Guttuso, e infine anche un comitato indipendente di intellettuali, artisti e accademici di indiscussa caratura.

Il nostro grido non vuole però essere solo un appello, ecco perchè vogliamo raccogliere il diffuso sentimento di indignazione e invitare tutta la comunità a una assemblea pubblica, sulla quale daremo maggiori informazioni nei prossimi giorni, che vedrà la partecipazione di personalità del mondo della cultura, dell'istruzione, dell'associazionismo,
dell'Università sensibili alle sorti di questo indiscusso patrimonio italiano. In quella sede chiederemo la riapertura del Museo Guttuso nella sua interezza espositiva.

L'intera società civile dovrà mobilitarsi per permettere di riannodare un filo che rischia altrimenti di diventare un pericoloso cappio capace di impiccare definitivamente la cultura di Bagheria.

Comitato promotore

Pierfrancesco Arnone, Michelangelo Balistreri, Noemi Blando, Nico Bonomolo, Filli Cusenza, Tommaso Di Salvo, Michele Ducato, Rosalia Lo Cascio, Vincenzo Lo Medico, Francesco Maria Martorana, Paolo Pintacuda, Salvatore Pellitteri, Lorenzo Rizzo, Nadia Tripoli, Paolo Zarcone.

Adesioni dal mondo della cultura


Claudio DePolo, Ninni Panzera, Mino Barbera, Claudio Masenza, Pino Quartullo, Enrico Lucherini, Gianluca Pignatelli,

Massimiliano Cavaleri, Vincenzo Tripodo, Federico Cruciani, Filippo Vendemmiati, Marcello Mazzarella, 

Vincenzo Pirrotta, Daniela Tornatore, Mario Modestini, Nunzio Marsiglia, Gabriele Lentini, Aldo Gerbino, 

Domenico Figà 

Stati  Generali dello Spettacolo Sicilia

 

Se vuoi aderire al nostro appello:

- iscriviti al gruppo facebook “Museo Guttuso #riapriamolo” https://www.facebook.com/groups/414642508689528/

-firma l'appello su change.org https://www.change.org/p/antonio-purpura-assessore-regionale-ai-beni-culturali-riapriamo-il-museo-guttuso?just_created=true
 

 

 

 

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