Attualità

 

Il Sindaco Cinque riguardo al Museo Guttuso in più occasioni ha ribadito e sottolineato con forza la sproporzione tra entrate ed uscite nella gestione museale: 480.000 euro di uscite contro 20.000 euro di entrate.Presa così, quest’affermazione, sembra quasi incontestabile. I numeri sono numeri. E i ragionieri ed i matematici, che con i numeri non falliscono mai, ci direbbero prontamente che: 480.000-20.000=460.000 di spese. Bene!

Il messaggio che sino ad oggi è passato alla gente è che il Comune d'ora in avanti risparmierà 460.000 euro l'anno

Mi domando: "Siamo così sicuri di aver chiaro tutto? E i dipendenti che lavoravano lì?
Se non perderanno il loro posto di lavoro ma verrano “ricollocati”, così come specificato dal Primo Cittadino, a spese di chi saranno ricollocati? I loro stipendi, che rappresentano una cospicua parte dei 480.000 euro, chi li pagherà?"

Insomma sarebbe auspicabile un po' di chiarezza in tal senso.

Ma al di là di questi miei dubbi, che verranno sicuramente fugati in brevissimo tempo, c'è un altro punto che reputo interessante argomento di discussione: il retropensiero emerso nell'affrontare la vicenda del "Museo Guttuso".

Qui non mi importa addentrarmi nei meandri delle logiche politiche che hanno portato schizofrenicamente a chiudere per poi riaprire, a quanto pare, nell'arco di qualche settimana. Dopo tutto anche a me capita spesso, per citare Pino Caruso, di "avere dei pensieri che non condivido".
Però mi è sembrato che da buona parte dell'Amministrazione e dei cittadini, sia venuta a galla l’idea malsana che un’istituzione culturale, debba essere utile e funzionale a produrre prima il profitto e poi, se c'è spazio, conoscenza e formazione.
Non si può pensare di gestire un sito di cultura come se si gestisse un locale. Qui non basta fare Marketing o ingaggiare un P.R. che "ci sappia fare".
L'unica vera rivoluzione a Villa Cattolica, mai stata attuata, è produrre cultura.
Investire sullo studio e sulla ricerca costante per arricchire questo luogo scelto per accogliere opere che comunichino prima di tutto con Bagheria.

Questo è l'obiettivo.

Migliorarlo e farlo diventare qualcosa che ne chiarisca il senso.
Attorno al Museo Guttuso dovrebbe costituirsi un progetto di comunità, un luogo di crescita e di vero scambio culturale tra gestori, operatori culturali, artisti e visitatori.
Un Museo dovrebbe essere la collana, le cui perle sono rappresentate non soltanto dal patrimonio culturale, ma soprattutto da una logica sinapsi tra la storia di un luogo e i riferimenti sociali di una comunità che ci vive.

Questo è il compito dell’Istituzione.

La cultura, con buona pace degli Amministratori, non produrrà mai un ritorno immediato di denaro ed in ogni caso non costituirà mai una fonte di arricchimento economico. Ma questo non è un buon motivo per non ritenerla fondamentale e strategica per la crescita di un Paese.
È questo il motivo per cui non sarò mai d’accordo alla gestione dei musei da parte dei privati.

L’unico obiettivo dei privati è quello di fare soldi. Io non conosco un solo privato che gestendo un sito pubblico, ovviamente per fare profitto, produca attraverso questo anche cultura.

A tutti coloro che pensano che sia più proficuo dare in mano un Museo ad un magnate o ad un imprenditore illuminato dico che ci troveremmo di fronte ad un ragionamento a dir poco contorto: con le tasse, di fatto si socializzano le perdite e grazie ad un patrimonio della comunità, si permette di generare dei redditi privati.
In pratica, da una parte si impone una tutela pubblica e dall'altra, grazie ai soldi dei cittadini che pagano i tributi si permette una privatizzazione dei guadagni.

È molto differente affidare dei servizi a privati, scelta opportuna a parer mio, o affidare loro l'aspetto culturale. Auspico che l'Amministrazione operi in tal senso.
L'ex Ministro dell'Economia Tremonti, durante la sua esperienza al Ministero affermò che con la Cultura non si mangia.
È vero.
Però si espleta un'altra funzione vitale: si respira.

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Leonardo Puleo

 

 

 


 


 

Un prete sui generis, aperto, disponibile, coraggioso contro ogni mafia o malaffare, punto di riferimento per intere generazioni, teologo colto, scrittore e docente, questo e altro è stato, e continua ad essere, padre Cosimo Scordato, prete bagherese, per anni viceparroco di frontiera a Casteldaccia e attualmente rettore, a Palermo, della chiesa di San Francesco Saverio, all’Albergheria.

Per questo l’Amministrazione comunale di Casteldaccia, su proposta della Consulta della Cultura, ha deciso di conferirgli la cittadinanza onoraria, cerimonia che si terrà mercoledì 17 dicembre alle 16,00 presso i locali della Torre Duca di Salaparuta . Nelle motivazioni si legge che: “La comunità tutta sente Padre Cosimo Scordato come una figura che le appartiene e le vuole riconoscere il contributo del tutto speciale che ha dato, negli anni ’70 e ’80, alla crescita umana, civile e culturale di un’intera generazione.

Un periodo di grandi fermenti culturali e sociali, da cui sono nati, e poi sviluppati, i primi germogli di legalità e di libertà individuale. L’impegno profuso nella sua attività pastorale, la passione dimostrata nel diffondere, nella sua opera quotidiana, la cultura della pace, della gioia e dell’amore cristiano, la viva sensibilità verso i giovani, hanno gettato i semi culturali e sociali per un movimento giovanile di sani principi. Egli ha insegnato a un’intera generazione, in un periodo buio del nostro territorio, che nessuna comunità civile potrà mai costruirsi senza al contempo promuovere un vero spirito di partecipazione.” 

Padre Cosimo Scordato, lo ricordiamo, è stato, assieme a Vito Lo Monaco e padre Francesco Stabile, promotore della marcia antimafia Bagheria-Casteldaccia nel 1983, anni bui della seconda guerra di mafia, dando il via ad un movimento di rinnovamento all’interno della Chiesa e promuovendo azioni di chiara presa di distanza dal fenomeno mafioso.

A ricordare il suo impegno, saranno accanto a lui, il 17 dicembre: padre Mariano Lo Coco, Vito Lo Monaco e padre Antonio Todaro.Siamo onorati di conferire la cittadinanza onoraria a Cosimo Scordato- ha detto il sindaco Fabio Spatafora- una persona che appartiene a pieno titolo alla storia di Casteldaccia.”

Dello stesso avviso anche Marzia Santoro, assessore alla Cultura casteldaccese, che coordinerà l’incontro del 17 dicembre. “Anche se ero solo una bambina quando padre Cosimo ha operato in questo paese- ha detto- posso anch’io testimoniare la sua presenza attiva nelle opere e nel ricordo dei miei concittadini”.

A sottolineare anche gli interessi musicali di Scordato, sarà presente con la sua chitarra Vincenzo Mancuso, autore, assieme a lui, delle musiche del Viaggiu dulurusu, novena settecentesca di Binirittu Annuleri, di cui saranno eseguiti due brani.

Maria Luisa Florio

la foto di copertina è tratta dal web
 

Nel corso degli ultimi anni moltissimi studi e ricerche hanno trattato il tema della depressione, non solo per quel che concerne le caratteristiche cliniche, diagnostiche e neurobiologiche ma anche analizzando meglio gli eventuali aspetti di interazione della depressione stessa con altri fattori di rischio.

Ad esempio é ormai dimostrata la correlazione bidirezionale tra diagnosi depressiva ed obesità. Soggetti obesi in particolare correrebbero un rischio maggiore di incorrere in una diagnosi di depressione rispetto ai pazienti non obesi.

Questo ci fa comprendere la rilevanza di una corretta analisi dei fattori di rischio circa gli stili di vita, sottolineando l'importanza della prevenzione rispetto a temi quali salute e benessere.

Durante l’attività clinica ho notato personalmente una certa frequenza rispetto a queste due variabili. In particolare nei pazienti con diagnosi di disturbo depressivo si assiste ad un calo dell'autostima (che può essere più o meno netto), variabile molto sensibile anche nei soggetti in sovrappeso.

Studi recenti hanno messo in evidenza l'influenza degli stili di attaccamento genitoriali sulla eventualità di diagnosi depressiva. Un legame di attaccamento insicuro in particolare potrebbe rappresentare un fattore di rischio e di vulnerabilità tale da aumentare in età adulta il rischio di depressione.

Da questo punto di vista più il soggetto potrà contare su legami di attaccamento soddisfacenti con il proprio caregiver, maggiormente sarà soddisfatto dei legami costituitisi in età adulta e questo potrà influenzare positivamente tutta la sua vita.

La depressione ed il conseguente abbassamento del tono dell'umore sarebbe quindi una sorta di risposta naturale ai fallimentari legami relazionali costituitisi precocemente e caratterizzati il più delle volte da una mediocre relazione di attaccamento con le figure di accudimento.

Il percorso terapeutico in studio si baserebbe in questo caso, oltre al protocollo cognitivo comportamentale e al training di assertività, su un “ripensamento” dei legami di attaccamento attraverso un modo differente di vedere i propri rapporti familiari.

Dott. Francesco Greco
Tel. 392 2965686
http://www.consulenzapsicologicaonline.blogspot.it
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, disturbi dello sviluppo, consulenza di coppia e familiare a Bagheria (Pa).
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E’ stata depositata il 10 dicembre scorso l’ordinanza n. 03441/2014 con la quale il T.A.R. Sicilia condanna l’Amministrazione comunale di Bagheria a riattivare, con decorrenza immediata, il servizio di Assistenza alla comunicazione per gli alunni con disabilità. È stato accertato il “pregiudizio grave e irreparabile conseguente alla mancata assegnazione del servizio” ed è stata accolta la domanda cautelare da parte di due genitori che hanno visto negato il diritto allo studio del proprio figlio.

Epilogo di una storia già scritta. 

Ma un’Amministrazione comunale miope e superficiale ha preferito la linea dell’indifferenza e dell’irresponsabilità.

Troppo semplice attendere una condanna per sentirsi garantiti nell’attivare un servizio la cui essenzialità ed obbligatorietà è normato dalla Legge.
Solo questa condanna dovrebbe fare riflettere seriamente sindaco e giunta tutta per valutare attentamente quanta inadeguatezza c’è nel ruolo che si sta ricoprendo.

La soluzione c’è sempre stata, e lo avevamo esplicitamente indicato in due nostri precedenti articoli, senza trascurare che avevamo invitato l’amministrazione penta stellata ad andare a riprendere atti già prodotti e che si trovano, protocollati, conservati e disponibili a tutti, negli uffici dell’assessorato ai servizi sociali. E ancora genitori, scuola, sindacati e associazioni a suggerire soluzioni, a chiedere il rispetto del diritto allo studio attraverso atti di responsabilità.

In tutta risposta il silenzio disarmante dell’assessore al ramo ed un’adunanza pubblica dove il sindaco si impegnava a portare da due a quattro le ore per il servizio all’assistenza igienico personale. Intanto non ci risulta che le ore siano state mai aumentate, ma solo pubblicizzate dall’ufficio stampa del M5S.

E, soprattutto, l’amministrazione non ci pare abbia mai fatto la dovuta differenziazione tra servizio di assistenza igienico personale e assistenza alla comunicazione (Dove è prevista una figura specialistica che non c’entra niente con gli operatori che si occupano dell’igiene del bambino). Sembra quasi che assessore al ramo e sindaco non abbiano le idee così chiare sulla natura dei due servizi ed in particolare sulla loro diversa specificità.

Tutta questa impreparazione e l’incapacità di andare oltre un ormai palese superficialità ha soltanto creato disservizi e mortificato intere famiglie che non solo si sono visti negati i diritti dei propri figli ma si sono dovuti attivare per chiedere giustizia innanzi ad un’amministrazione ingiusta.
Ma l’”Amministrazione Masterchef” che teneva un inventario di ricette già pronte e che avrebbero rivoluzionato Bagheria già a partire da agosto scorso, si sono trasformate in tutta di una serie di “mappazzoni” imbarazzanti.

Ci chiediamo adesso a chi daranno le colpe visto che non possono certo imputare responsabilità a “quel di prima”. Il T.A.R. ha detto a chiare lettere che non c’è dissesto che tiene innanzi a certi servizi, e l’assistenza alla comunicazione per gli alunni con disabilità è uno di questi.

Non è ancora finita qui. A giorni il T.A.R. Sicilia si dovrà pronunciare sull’altra VERGOGNA per la nostra comunità, e cioè sul servizio di assistenza igienico personale che ad oggi l’Amministrazione Cinque ci risulta rendere solo per due ore.
Qualora si presenterà una nuova condanna si verranno ad aggiungere alle già intimate spese di giudizio, ulteriori spese di giudizio senza dimenticare eventuali altre somme da corrispondere alle famiglie ricorrenti per il danno personale subito.

Ed a pagare non saranno certo sindaco ed assessori, ma saremo tutti noi.

Proviamo ad indovinare? Pagherà con i sei mesi di indennità a cui sta rinunciando? Ormai non si capisce quant’è l’indennità di un sindaco visto che una volta andrà a creare un fondo per le imprese, un’altra un fondo sociale, ed un’altra ancora la userà per pagare gli stipendi dei contrattisti!

I problemi da affrontare sono grossi e lo capiamo bene, ma se non cambia modo di amministrare, caro sindaco, a pagare non sarà tanto la vostra impopolarità quanto il danno che ne subirà un’intera ed incolpevole comunità. Volendo parafrasare una vecchia accusa della precedente opposizione consiliare, l’amministrazione Lo Meo non era certo una squadra dai piedi buoni ma la sua non ha neanche i piedi!

Ancora è in tempo. Si prenda qualche giorno di pausa e aggiusti la rotta. Ascolti le altre forze politiche e le altre organizzazioni associative, torni ad ascoltare la gente ed i problemi della Città, torni ad essere un cittadino tra i cittadini.
 

Massimo Mineo
 

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