Il Comune di Cefalù (Pa) è in dissesto finanziario. Lo ha deciso la Corte dei conti che ha accertato un «perdurante inadempimento», oltre alla mancata adozione di «misure correttive per gli equilibri di bilancio».
A giudizio della Corte non sono sufficienti i provvedimenti finora adottati dal sindaco, Rosario Lapunzina, che ha ereditato dalle giunte precedenti una difficile situazione finanziaria: solo i debiti fuori bilancio ammontano a 12 milioni.
Per colmare i buchi di bilancio Lapunzina ha promosso il recupero dei crediti, ha aumentato le aliquote dell'Imu e ha avviato la vendita di beni comunali.
La manovra ha provocato la protesta degli albergatori, già debitori di quasi due milioni, che hanno proclamato la serrata e licenziato 70 dipendenti.
Il sindaco ha annunciato ricorso contro la decisione della Corte dei conti che comporterà il blocco della spesa e l'applicazione di aliquote massime per servizi e tributi.
Anche se è solo una coincidenza va ricordato che il presidente del Collegio dei Revisori del Comune di Cefalù è Antonino Sciacchitano, neo assessore alle Finanze del Comune di Bagheria
La Corte dei conti dichiara il dissesto del comune di Cefalù
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