Il 9 maggio è un giorno di lutto per l’Italia. Tutti ricordano 41 anni fa, il 9 maggio del 1978, il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, politico, accademico e giurista italiano, segretario politico e presidente del consiglio nazionale della Democrazia Cristiana, fu ritrovato in via Caetani, a Roma.
I siciliani, e non solo, ricordano anche, lo stesso giorno, il barbaro assassinio di Peppino Impastato, giornalista e attivista siciliano, membro di Democrazia proletaria noto per le sue denunce contro cosa nostra. Peppino, giovane innamorato della legalità e della sua Sicilia veniva fatto saltare in aria, sui binari di un treno, nel tentativo di farlo passare per un terrorista che stava posando una bomba lungo la linea ferroviaria.
“E’ impossibile vivere questo giorno senza riandare con la memoria a quei tristi eventi che segnarono la storia dell’Italia, nel 1978” – dichiara il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli – “l’importanza di ricordare uomini come Aldo Moro e Peppino Impastato è duplice: non solo in questo modo si mantiene vivo il ricordo di uomini che hanno amato la propria Patria, la propria terra ed hanno lottato per degli ideali di pace, libertà, e uguaglianza ma si ricorda che tali sacrifici devono spingerci, singolarmente, a non render vani tali sacrifici, perseguendo sempre, in ogni azione Legalità e Giustizia. Il 9 maggio 1978, giorno del martirio di Aldo Moro e Peppino Impastato, rappresenta nella Storia del nostro Paese un evento che deve e dovrà essere sempre ricordato perché sono stati uomini che hanno messo prima delle proprie esigenze quelle della Comunità. A distanza di 41 anni – conclude il sindaco – sono ancora vive in ognuno di noi le immagini di quelle ore. Che se ne continui a parlare sempre e che la loro storia entri nelle scuole, esempi per le giovani generazioni”.
Ufficio stampa Bagheria