Per non pagare le tasse avrebbe falsificato la dichiarazione dei redditi per quattro anni grazie a fatture false per oltre un milione 300 mila euro. Finisce nei guai Giovanni Nangano, il legale rappresentante della ”Aenne Press spa”, uno dei più importanti distributori di libri, giornali e riviste in Sicilia. Nangano è indagato per dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
I finanzieri del nucleo di polizia Economico-finanziaria di Palermo, coordinati dal comandante Cosmo Virgilio, su disposizione del gip del tribunale di Termini Imerese, Stefania Galli, hanno eseguito un sequestro preventivo di disponibilità finanziarie, immobili e quote societarie per un valore complessivo pari a oltre 1,3 milioni di euro, nei confronti dell’impresa che ha sede a Ficarazzi. Le indagini, coordinate dal procuratore capo di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, si sono fondate sulle risultanze di controlli fiscali eseguiti dalle fiamme gialle nei confronti dell’azienda e di altre cinque ditte collegate a Nangano, che hanno fatto emergere un circuito di frode fondato sull’emissione e sull’utilizzo di fatture false. Appalti simulati a cinque ditte di trasporto di Ficarazzi e Bagheria sono finiti sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori. E così è emerso che i lavoratori già assunti dalle ditte di trasporti in realtà lavoravano effettivamente per la “Aenne Press” anche dentro ai locali della azienda. Solo che gli accordi erano verbali e non scritti.
Indagati per emissione di fatture false Alessandro Reina e Coffaro Giovanni della “Rei.Co Transport” di Ficarazzi, Vincenzo Lombardo della “New Transport srl” di Ficarazzi, Salvatore Rocca della “Rocca trasporti S.C.G srl” di Bagheria, Francesco Lombardo, titolare con il fratello Vincenzo, della “Siciltransport srls” di Ficarazzi. Vincenzo Lombardo rappresenta anche una altra ditta individuale. L’unico scopo delle ditte è stato quello di apparire come datori di lavoro di persone che sono sempre state alle dipendenze dell’”Aenne Press”. Ovviamente, queste prestazioni sono state fatturate, talvolta gonfiando anche gli importi e permettendo alla società editoriale di detrarre l’IVA addebitata e ottenere quindi un consistente vantaggio fiscale.
“L’operazione – dicono dalla Finanza - si inserisce nel quadro delle rinnovate linee strategiche dell’azione del corpo, volte a rafforzare l’azione di contrasto ai contesti di illegalità economico-finanziaria più gravi, integrando le funzioni di polizia economico-finanziaria con le indagini di polizia giudiziaria e mirando ad aggredire i patrimoni dei soggetti dediti ad attività criminose, al fine di assicurare l’effettivo recupero delle somme frutto, oggetto o provento delle condotte illecite”.
Da Repubblica.it