Venerdì 25 maggio sarà presentato presso la Libreria Interno 95 alle ore 18 il nuovo volume del romanzo a puntate di Maurizio Padovano “Pesce di Terraferma”. A dialogare con l’autore ci saranno Franco Lo Piparo, Valentina Mangiaforte e Camillo Scaduto. Noi abbiamo intervistato l'autore.
- Prof. Padovano è possibile considerare Pesce di Terraferma un romanzo a puntate a tutti gli effetti?
- Sì. Grazie all’editore Drago ho avuto l’opportunità di pensare e scrivere un romanzo a puntate. Una cosa d’altri tempi, che mi ha permesso di fruire di inusitati intermezzi di riflessione tra un episodio e un altro.
- Nei libri precedenti è emerso in maniera chiara il tema della formazione, del passaggio sociale che vive Nipiolbì e che lo trasforma da bambino ad adulto. Cosa ci aspetta per quanto riguarda il terzo capitolo?
- Capisco che, soprattutto con i primi due volumi, l’elemento “bildung” sembri prevalere: in realtà l’idea generale è che ogni età dell’uomo (e della donna) pone delle prove da superare. Non è soltanto l’infanzia e l’adolescenza a metterci alla prova e ad esigere il superamento di riti di passaggio. Nel terzo volume Nipiolbì/Texaco è prima un adolescente e poi un giovane adulto. L’infanzia/adolescenza però - come per noi tutti - non finisce mai e non smette di riaffiorare, in vari modi, anche nell’età adulta.
- Il protagonista di questo terzo capitolo, sarà ancora una volta 'emotivamente travolto' dalla malvagità del mondo? E, se si, avrà la forza (già dimostrata da bambino) di resistere al fascino del male?
- Più il personaggio cresce e più ciò che lo travolge non è la generica e inestirpabile malvagità del mondo, bensì è la relazione con gli altri - soprattutto con chi ci induce a scommettere su una condivisione del futuro - a mostrarsi come deserto da attraversare. L’inferno sono gli altri, diceva Sartre. È vero solo fino a un certo punto. Perché Nipiolbì/Texaco sperimenta che gli altri, la compagnia degli altri - quella prossimità che ci fa permanere in contatto anche con chi, nonostante abbia attraversato la nostra vita come una meteora, l’ha comunque riempita di luce - alla fine non può che salvarci. Talvolta anche in maniera nevrotica e contraddittoria, conflittuale e aspra: ma ci salva.
- Può darci qualche anticipazione sul quarto volume?
- Nel quarto volume, in uscita tra qualche mese, Nipiolbì sarà un adulto che guarda con curiosità e disincanto alla propria stessa vita, che esibisce una sensibilità abbastanza lontana dal mainstream,
ma che continua a essere travolto dal proprio passato: da una memoria che non smette di rielaborare e di nutrirsi di ciò che è stato.
Intervista di Stefania Morreale