Attenzione... Striscia wants you!

Attenzione... Striscia wants you!

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Striscia wants you
. Il programma-capolavoro di Antonio Ricci cerca nuove veline, e la prossima potresti essere tu. Una promessa? No, una minaccia, direbbero sornioni Ficarra e Picone.
Promesse o minacce prenderanno corpo il 29 e 30 giugno sul lungomare di Cefalù
scelto come location di una selezione che si annuncia come un grande evento dell’estate.

Saranno centinaia le ragazze che si proporranno per sgambettare attorno e sopra le scrivanie del tg satirico più amato d’Italia: il punto dal quale sognano di prendere il volo nel meraviglioso mondo del tubo catodico.
Del resto le veline non sono vallette come le altre. Sarà il nome che, a differenza degli appellativi dati a "letterine" e "letteronze" sparpagliate in giro per i programmi più o meno seri della tv nostrana, ha un senso giornalistico che fa sorridere soprattutto chi con le “veline” vere ci ha lavorato una vita, o magari sarà perché le ragazze di Striscia non sono una legione ma giusto due – la mora e la bionda – c’è comunque un quid che fa del duo sgambettante nello studio del Gabibbo qualcosa di più che semplici ballerine.

Così le sei serate cefaludesi saranno attese – molto attese – da bellezze abbronzate e non, con fisici perfetti e velleità da soubrette. Un po’ di amarezza per le rosse e le castane, indesiderate di concetto.
Felici, invece, le classiche bionde e le more, che da sempre si contendono l’attenzione maschile, sebbene il classico adagio classifichi come preferite le prime ma come sposate le seconde.

Questa volta, comunque, il corteggiato in questione sceglierà equamente tra due categorie, potendo avere ben due belle alla sua corte senza la gelosia di nessuna. Chi è il fortunato? “Ma certo che è lui!”, è proprio Ezio Greggio che esce dal ruolo di mezzobusto di Striscia la notizia e diventa il re, alla corte delle molte principesse debuttanti. Ezio ci tiene, però, a far sapere che lui è un giornalista vero, iscritto nell’elenco dei pubblicisti.
Insomma un collega, che fa il suo mestiere per il tg di Ricci ma non disdegna il compito di elettore delle due future bellezze televisive. E, in fondo, il ruolo è davvero importante, se si pensa che Striscia è impensabile senza le sue veline.

A sentire Ezio, infatti, la bionda e la mora “sono due elementi fondamentali del programma, che da sempre hanno fatto parte della trasmissione”. E aggiunge. “Le veline sono lì a ricordarci sempre che facciamo varietà, e non solo informazione. E la nota di sex appeal non guasta, soprattutto considerato che si tratta sempre di ragazze fresche, e se le guardi è difficile che ti sturbi. Non c’è volgarità in loro”.

Eppure nella prima puntata del 7 novembre 1988, vent’anni fa, le veline non sembravano acqua e sapone come oggi. “Mi ricordo tutto di quel giorno – racconta Greggio – quando scesero per la prima volta giù dai tubi di plexiglass della posta pneumatica Eliette Mariangelo, Micaela Verdiani, Stefania Dall’Olio e Cristina Prevosti, le mitiche ‘ragazze fast food’ di Drive in, con le divise bianche e la giarrettiera, capimmo subito che avremmo avuto tanto successo ma anche tanti guai”.

A quei tempi spopolava quell’eros anni ottanta sui modelli di Drive in e Colpo grosso, che oggi riguardiamo quasi con tenerezza. La televisione era profondamente diversa: “È cambiato tutto. Io ho debuttato nell’83 con Gianfranco D’Angelo, Giorgio Faletti, Enrico Beruschi, Carlo Pistarino. Drive in è stata la rivoluzione del varietà, allora la tv era un po’ melensa, con un sacco di fumo prima che arrivasse l’arrosto. E noi volevamo solo l’arrosto. Eravamo su una rete commerciale e dovevamo dare ritmo per far crescere gli ascolti”.

E di certo le veline gli ascolti li alzavano. Ma guai a dire che le ragazze di Striscia sono ornamentali. In qual caso ad arrabbiarsi sarebbe proprio il padron del programma, Antonio Ricci, che considera le ragazze l’essenza del tg.
Attaccato da anni per aver creato un modello di ragazza frivola, Ricci difende le “sue creature” e spiega la cifra ironica che le contraddistingue. E a sorpresa confessa che non avrebbe nulla in contrario se sua figlia volesse fare la velina. “Sarei molto più preoccupato se volesse fare la telegiornalista”, dichiara Ricci, in tono ridente e con un pizzico di volontaria provocazione. “Ormai – dichiara – i veri tg sembrano diretti da comici, popolati da conduttrici-vallette più di quanto possa esserlo il bancone di Striscia e, soprattutto, pieni di notizie-bufale. Le veline, invece, a differenza di come qualcuno vorrebbe far credere, non sono solo belle, ma hanno anche una grande personalità, autoironia e cervello”.

E le aspiranti? Secondo Ricci alcune più che desiderare il titolo cercano una sera di celebrità, che trovano nell’ambito della selezione. Altre, invece, sognano il ruolo di velina con più convinzione.
Una figura, in fondo, più raggiungibile rispetto a quella delle “maggiorate” anni ’80, e molto più simile alle bellezze che spesso si incontrano camminando per le vie del centro.
Quindi, sotto a chi tocca: la prossima velina potresti davvero essere tu.




Pubblicato da La Voce estate – allegato al numero 4 del 2008 de La Voce