In questi giorni la villa romana del casale di Piazza Armerina, la testimonianza storico-artistico-architettonica siciliana più visitata assieme alla Cappella Palatina, è stata teatro di una serie di iniziative, esposizioni e concerti della rassegna artistica”Artesiana” creata ad hoc per la promozione dei nuovissimi restauri dell’importante villa romana volte a valorizzarne il recente restauro; queste iniziative culmineranno nella giornata di venerdì 7 settembre Venerdì 7 settembre 2012 con una mostra di gioielli dell’artista-designer bagherese Carmelo Maria Carollo dal titolo “La fucina di Efesto", che verrà inaugurata alle ore 16.00 e sarà visitabile sino alle 22.30.
All’inaugurazione parteciperà il sindaco di Piazza Armerina Carmelo Nigrelli e il direttore della Villa del Casale Guido Meli.
La inaugurazione della mostra verrà impreziosita dalle performance dei due artisti bagheresi, il cantastorie Paolo Zarcone e il chitarrista Francesco Maria Martorana che si esibiranno con una serie di cantate con testi di Maria Belbruno sui "Miti di Sicilia", questi ultimi rappresentati in larga parte nei gioielli dell’artista.
Per Carmelo Carollo è un riconoscimento al suo valore di artigiano-artista creatore e cesellatore di gioielli in argento che si ispirano a storie, miti e vicende fantastiche della Sicilia, per Francesco Martorana e Paolo Zarcone, una conferma delle loro dimensione artistica che ha superato i confini di Palermo e provincia.
A seguire una analisi critica di Tommaso Romano sulla personalita artistica di Carmelo Carollo tratta dal sito del comune di Bagheria
La gnosi contemporanea di Carmelo Maria Carollo è un processo artistico di lunga durata, che coniuga creatività a ricerca, in simbiosi fondante una simbolicità che si nutre, ispirandosi, di miti perenni perchè espressione di un sapere arcano che il nostro Artista siciliano coglie sempre con abilità.
I suoi grandi Maestri del resto, Sergio Pausig e Francesco Gallo, testimoniano l'assunto che l'arte è ancora bellezza e durata, sapienza del segno e perizia artigianale.
Ecco, in Carollo è pienamente presente una lezione che sa mirabilmente congiungere traditio e renovatio, nella pura, autentica essenzialità artistica, nel tratto sempre originale, segno di una comprensione di ciò che resta come unicità della condizione dell'umano in corrispondenza con il superumano cui il mito ci ricollega, giusta la lezione imperitura di Mircea Eliade.gioielli Carollo
I gioielli di Carollo sono capolavori dell'arte applicata alla scelta mai casuale di soggetti prescelti - come è sempre avvenuto in Sicilia, prima della decadenza in atto e come testimoniano gli studi eccellenti di Maria Concetta Di Natale e di Rita Cedrini - capacita di proiettare sul presente una sensibilità valoriale, un deposito di sacralità che non si oppone al cosiddetto profano ma ne attualizza il senso profondo: si vedono a tal proposito le perfette ri-creazioni di un San Giorgio che infilza il drago, l'albero della vita, il sacro monte e l’impervio cammino dell’uomo, in una sequenza di smalti e colori degni di una superba tradizione europea e ancora la forza sempiterna di Eros e Thanatos principi di ricomposizione oltre la strettoia di una dimensione nichilistica .
La versatilità del creare oggetti non effimeri al gusto e alla gioielli Carollo meraviglia che il tempo sfida, suggellano il dettato di questi lapilli di stupore e consapevolezza.
Nel mito del Castagno dei Cento Cavalli ricondotto a unità visiva e concretezza formale, Carollo trova il suo centrale punto di magistralità e ci consegna una perfezione sublime fra cavalieri, albero e regina di emblematica sintesi, che sarebbe piaciuta a Cristina Campo, vestale della ricerca della perfezione perduta nel declinante Novecento.
Sta proprio in questo paradigma il cuore dell’avventura di conoscenza e di contemplante azione operativa di Carmelo Maria Carollo che sfida così la miseria e la inconsistenza dei nostri tempi oscuri.
Tommaso Romano