Maggioranza bieca - di Giusi Buttitta

Maggioranza bieca - di Giusi Buttitta

senza zucchero
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L’Italia è un Paese a maggioranza bieca. Segue breve dissertazione condotta pescando a caso dentro il calderone delle parole in libertà pronunciate sul caso di Greta e Vanessa.

Greta e Vanessa. Due ragazzine, in fondo; due di quelle che se le abbiamo in casa come figlie o nipoti le chiamiamo ancora bambine, spinte probabilmente da una sorta di ingenuità idealista (e non so se considerarla una colpa o un merito), vanno in Siria a seguito di una sorta di ONG fai da te. Vogliono aiutare chi, secondo loro, soffre; chi, secondo loro, è vessato. Le ragazzine forse sono ingenue e sprovvedute, ma di fronte alla loro voglia di un mondo migliore e alla lobotomia di massa che riguarda molti loro coetanei storditi di noia, alcol e videogiochi, qualche dubbio su chi preferire mi sovviene.

Le ragazzine vengono rapite, rimangono mesi nelle mani dei loro rapitori, questi fanno girare video che le riprendono mentre rilasciano dichiarazioni estorte. Le condizioni delle ragazze appaiono tutt’altro che rassicuranti, sono provate, stanche, in preda alla paura di chi sa di essere in balia. Le ragazze vengono rilasciate. Sospiro di sollievo? Macché! Anche se ufficialmente nessuno ha dichiarato che è stato pagato un riscatto, si scatenano polemiche, invettive, si vomitano parole piene di livore.

C’è cattiveria, assenza di umanità. Di pietà. In sintesi: pur di non pagare si dovevano lasciare in mano ai rapitori. Le ragazze se la sono cercata. La cosa incredibile è che è la politica, come un mostro famelico, ad impossessarsi del caso e a strumentalizzarlo, a cannibalizzarlo. Fanno campagna elettorale. Provano forse a far dimenticare le varie “MafiaCapitale”, le “Trattative”, le “Depenalizzazioni”, le “Casse depredate”. Salvini, per esempio, vuole sapere se e quanto si è pagato. Vuole chiarezza. Guarda un po’, i leghisti, i vecchi alleati di Berlusconi vogliono chiarezza.

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La politica che si indigna di fronte al modo in cui vengono spesi i soldi pubblici (l’ipotetico riscatto), è un poco come vedere uno spacciatore di crack scandalizzato di fronte al contrabbando delle sigarette. Non si tratta di entrare nel merito, di stabilire se le ragazze hanno fatto bene o male, sicuramente – come minimo – saranno state imprudenti, secondo Giuseppe Esposito, vicepresidente del Copasir “Quando si decide di partire per missioni umanitarie è necessario, indispensabile, muoversi nell’ambito di reti in grado di dare il necessario supporto organizzativo e di copertura. Il loro unico errore è che si sono improvvisate operatrici umanitarie”, ma qui si tratta semplicemente di non dimenticare che sulla vita di due ragazzine non si specula. Si riportano a casa, e basta. 

Come si è fatto. E niente moralismi e distinguo se di mestiere fai il politico. Semmai, monitori prima e controlli diversamente questo tipo di iniziative. Invece ci tocca sentire Galeazzo Bignami, capogruppo di Forza Italia alla regione Emilia-Romagna, dire: “Mi auguro che adesso le due tipe si mettano a lavorare gratis fino a quando non ripagheranno all'Italia quanto noi abbiamo dovuto versare, in nome della loro amicizia, ai ribelli siriani”. Se penso prima al numero di scandali, ruberie, contiguità mafiose, intrallazzi in cui è stata coinvolta la politica e poi ci accosto le parole su Greta e Vanessa; non ci posso fare niente, mi viene la nausea. Provo ribrezzo. A proposito di ribrezzo, queste le parole via twitter del Vice Presidente del Senato Gasparri Maurizio: “Vanessa e Greta sesso consenziente con i guerriglieri? E noi paghiamo!”. Ovviamente è una bufala, ovviamente Gasparri si difende accampando una scusa idiota “l’ho letto su internet”. Verifica delle fonti? Nessuna. Su internet c’è anche scritto che Elvis è vivo, che una popolazione aliena sta per invaderci e addirittura che Gasparri, prima o dopo, ne dirà una giusta.

Piccolo particolare senza importanza: Maurizio Gasparri,Vice Presidente del Senato. A occhio e croce, solo la quarta carica dello Stato. Quando si dice difendere la dignità delle istituzioni. Nelle parole di Gasparri troviamo i peggiori luoghi comuni, il peggiore sessismo. Le donne, il maschio, il sesso, l’occhiolino, le gomitate di complicità. La migliore dimostrazione di cosa siano: le parole vergognose. La democrazia è un boomerang. I Gasparri sono maggioranza nel Paese. La democrazia è roba da paesi civili.

In un Paese normale dopo queste parole al Maurizio Gasparri di turno gli avrebbero imposto le dimissioni. Lo avrebbero preso per un orecchio e messo alla porta. Non avrebbero dimenticato un calcio nel fondoschiena per accompagnarlo fuori. In un Paese normale Maurizio Gasparri non sarebbe Vice Presidente del Senato. In un Paese normale non raccoglierebbe un solo voto. L’Italia sa come individuare i suoi uomini simbolo. Anche l’assenza di speranza necessita di un volto e di uno sguardo. Quello di Gasparri. 

Giusi Buttitta

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