Lo dicevano i romani oltre 2000 anni fa: i senatori , presi uno ad uno, sono persone perbene, è il senato ( quando stanno tutti insieme cioè) ad essere una brutta bestia.
E mai espressione fu più calzante per descrivere la situazione che si è venuta a creare al consiglio comunale di Bagheria, dove si sta discutendo di un argomento di estrema importanza: il regolamento per le aree artigianali.
E' giusto, naturale e doveroso che i partiti si confrontino e si dividano su questioni di questa portata, in maniera chiara e netta.
Quello che è profondamente sbagliato, assurdo e controproducente, è che sulle questioni specifiche, di merito, vengano fatte prevalere le divisioni politiche, di metodo, legate ai pregiudizi e a sterili e rancorose contrapposizioni.
C'è una sorta di guerra di tutti contro tutti, che non giova a niente e a nessuno.
Il regolamento si compone di una ventina di articoli, per l'approvazione dei quali occorrerà superare lo scoglio di una settantina di emendamenti, e di un infinito numero di subemendamenti.
Ci sono volute tre sedute per approvare i primi due articoli.
Quanto ci vorrà per approvare l'intero articolato?
Il presidente Bartolo Di Salvo, cerca di governare, e gliene deve essere dato atto, con imparzialità e fermezza un passaggio estremamente delicato.
Occorre però un ritorno collettivo dell'intero consiglio al senso di responsabilità nei confronti della città e dei suoi problemi.
Un consiglio, e un appello.
Il consiglio: i capigruppo individuino, in una sede preliminare, un terreno comune di confronto che eviti interventi reiterati, confusi e affannosi in consiglio.
L'appello: riescano tutti i consiglieri attarverso uno sforzo serio a far prevalere sugli interessi di parte o di partito gli interessi, che in questo caso, non sono solo degli artigiani, ma dell'intera comunità.
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