Il lungo silenzio del Partito Democratico

Il lungo silenzio del Partito Democratico

Politica
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Alla fase dei comunicati contrapposti e delle reciproche scomuniche, da qualche tempo a questa parte, le due componenti del Partito democratico bagherese,
quella che sostiene e quella che si oppone a Sciortino, stanno facendo seguire un lunghissimo periodo e di "sommersione".

Al punto che una proposta pubblica alla professoressa Vittoria Casa, di candidarsi a sindaco, formulata da Maurizio Padovano dell'Associazione Bagheria presente, pubblicata sul nostro sito e che ha avuto oltre 2.000 letture, non ha suscitato la benché minima risposta né da parte dell'interessata e né da parte del partito (o dei partiti) che dovrebbero sostenerla.

Questo dà la misura della cautela forse eccessiva, in un momento in cui anche presso l'opinione pubblica, cresce la curiosità e l'interesse per la competizione elettorale, ed ogni potenziale candidato cerca, per dirla con termine sportivo, di conquistare la "pole position".

In realtà proprio in questi giorni ci sono stati dei fatti nuovi che preludono se non ad una riconciliazione almeno ad un definitivo chiarimento.
Il primo dei fatti nuovi è stata l'elezione a segretario provinciale di Enzo Di Girolamo, succeduto a Leonardo Passarello; il neoeletto sta affrontando con molta decisione e senza alcun pregiudizio la vicenda bagherese.

Ci sono stati già diversi incontri e proposte tra le due anime del partito, ed in sostanza sono due le posizioni che emergono: il P.D. di maggioranza propone Nicola Tarantino segretario del circolo cittadino e Vittoria Casa candidato a sindaco, dopo però che saranno indette delle primarie di coalizione per scegliere il candidato, proprio come ha sostenuto nelle settimane scorse Biagio Sciortino.
La componente di opposizione propone invece il consigliere Antonino Maggiore segretario del circolo e Vittoria Casa, candidato a sindaco proposta dal partito, senza alcun riferimento alla coalizione di Sciortino, ma ad una coalizione che guarda a Sinistra, ecologia e libertà e all'Italia dei valori, con eventuali primarie all'interno di questo raggruppamento, come appunto pare chiedano SEL e IDV.
Come finirà?
Non lo sappiamo: sappiamo solo che quando le divisioni diventano così radicali e profonde qualunque accordo è sempre formale e avviene solo sulla carta, poi ognuno al momento del voto farà di testa sua.
In poche parole si stanno ponendo le premesse che portarono il centrodestra, unito solo a parole sulle candidature di Giovani Valentino ed Enzo Gargano, a perdere le elezioni del 2001 e del 2006.
Speriamo di sbagliarci.