Non possiamo, noi operatori dell'informazione bagheresi, restare in silenzio, in una giornata in cui il mondo dell'editoria e dell'informazione manifesta contro provvedimenti che la maggioranza di governo si appresta ad approvare e che sono restrittivi della libertà di informazione, penalizzanti per gli editori, limitanti il diritto dei lettori ad essere informati,
Pur essendo la nostra una piccola realtà periferica, Bagheria ha sempre, in specie lungo tutto il secolo scorso, dato vita a strumenti di comunicazione e informazione diversi e originali, che rappresentavano con grande incisività i problemi della nostra società.
Negli ultimi anni c'è stata anche la crescita e lo sviluppo di una serie di piccole attività editoriali ed una moltiplicazione degli strumenti e delle vie di comunicazione che oggi garantiscono ai cittadini una pluralità di voci, non solo sulle questioni della cronaca e dell'attualità politica ma anche degli approfondimenti informativi su fenomeni che storicamente pesano sulla nostra comunità che ha sempre visto una pervasiva presenza mafiosa; opportunità di informazione e di conoscenze che la nuova legge metterebbe seriamente a rischio.
Peraltro anche se noi operiamo in una piccola ma difficile realtà territoriale, non siamo affatto al riparo da tentativi di condizionamento dell'informazione, tanto è vero che qualche settimana fa è stata data alle fiamme la sede del periodico "Il Settimanale" di Bagheria, e che anche da noi di recente si sono manifestati goffi tentativi da parte della politica di condizionare la libertà di stampa e di espressione.
Per questo manifestiamo il nostro appoggio e la nostra solidarietà alla iniziativa di oggi promossa dalla F.N.S.I. contro le leggi cosiddette " bavaglio" presentate dal Governo, e ribadiamo, che il presupposto dì una vera democrazia è una informazione plurale, libera, che non debba subire condizionamenti di sorta, pur nel rispetto, e anche su questo concordiamo, della vita privata dei cittadini.
Ma l'obiettivo del rispetto della privacy non si raggiunge certo impedendo per legge la pubblicazioni di notizie, minacciando sanzioni più che onerose per gli editori, o riducendo gli strumenti che magistratura e forze dell'ordine hanno per combattere non solo cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra, ma anche l'intreccio tra affari e politica, di cui giornali e mezzi di comunicazione, e non solo di recente, hanno dato correttamente conto.
Come testimonianza concreta della nostra partecipazione, i nostri giornali oggi si asterranno dal pubblicare aggiornamenti.
900011.it, bagherianews.it, blogolandia.it, Il Settimanale di Bagheria, L'Approfondimento, Il nuovo Paese
Giusto Ricupati, Angelo Gargano, Pippo Ferrante, Marina Mancini, Michele Manna, Martino Grasso, Vincenzo Drago, Giuseppe Fumia.