Approvato, anche se non archiviato, il bilancio di previsione 2009, la politica guarda alla immancabile "verifica" prossima ventura, che disegnerà lo scenario definitivo con cui l’attuale amministrazione e Biagio Sciortino si preparano a percorrere i poco meno di due anni che restano di sindacatura
Bilancio approvato, anche se non archiviato, dicevamo, perché i sinistri scricchiolii contenuti, anche se abilmente occultati, nel documento di bilancio, potranno provocare, anche a breve, qualche brutto risveglio: in particolare ci riferiamo al fatto che, stando a quanto dicono alcuni consiglieri di opposizione, non sarebbero state “appostate” nel documento contabile fondamentale, i debiti del Coinres del 2007 e 2008 relativi ai costi di trasporto a discarica (che ci verranno sicuramente imputati) non avendo ancora l’ Assemblea dei sindaci, approvato neanche il consuntivo 2007, commettendo, in tal modo, secondo qualche esperto di legge anche un reato penale.
Ma non è solo questo il problema.
C’è una sopravalutazione delle entrate, in particolare, quelle che riguardano gli introiti provenienti da pratiche urbanistiche di sanatoria, che prevedono un introito globale nel 2009 di circa 3.000.000 di Euro, quando ad oggi ne sono stati incassati appena 400.000.
Insomma un bilancio che lascia preoccupati gli attuali amministratori, perché se la Regione, come pare intenzionata a fare, non si farà carico dei debiti degli ATO rifiuti, ci potremmo ritrovare sul groppone, a fine anno un deficit “vero” non più camuffabile di una decina di milioni di Euro.
Da portare di corsa insomma i libri in Tribunale. Staremo a vedere.
I partiti nel frattempo si preparano a trastullarsi con l’ennesima “verifica” avviata dal buon Biagio, che tanto per non smentirsi, ha avuto un flirt con Miccichè, che è durato lo spazio di un mattino.
Anche perché il palermitano Miccichè, il campano Bassolino ( quello della immondizia napoletana e campana), il calabrese Loiero ( quello del dissesto della Calabria), e il caranese Lombardo, al grido di “Sud o morte”, si sono sciolti, come neve al sole, al solo fruscio delle banconote che Berlusconi ha sinora solo promesso; e che comunque, a scanso di equivoci, a dire dello stesso Berlusconi, sarà lui stesso, a decidere come spendere il grano.
E viene da dire, vista la combriccola che voleva dar vita, al mai nato Partito del Sud :”Meno male”.
Orfano dell’ultimo sponsor in ordine di tempo, Sciortino cerca di preparare dunque i due anni di fuoco che dovrebbero portarlo alla candidatura e alla rielezione.
Da dove ripartire? Ovvio: da una squadra e da una barca che fa acqua se non da tutte le parti, da una buona metà.
L’U.D.C. non ha granchè da cambiare; forse un assessore, forse no.
Inoltre si sta ingrossando, sono arrivati Tommaso Gargano, e, sembra anche Cirano, e qualche altro pare che si prepari a seguirli.
Ha il problema di recuperare al consiglio comunale un nome forte e pesante , quale quello di Nino Tomasello, ma la Jannì nicchia.
L’incarico che le è stato assegnato, non è certo quello che si attendeva, (AMIA o GESIP): una piccola azienda e per di più in liquidazione.
Il partito che ha più necessità di un rilancio di immagine di ruolo e di presenza è senza dubbio il Partito Democratico.
Ha una rappresentanza assessoriale senza nerbo e sbiadita che all’esterno non riesce a trasmettere e innescare alcunchè.
Sarà questo quindi uno dei nodi che si dovranno sciogliere: Martorana, Passarello, Pagano, Rizzo o Mineo?
A chi toccherà pagare pegno? È questo il rovello di questa caldissima estate.
Il Partito Democratico ha però capito che, o cambia marcia o affonda: per questo tenterà di tutto per inserire in giunta assessori di maggior peso rispetto a qualcuno degli attuali, ricuperando energie fresche con lo scorrimento degli eletti della Margherita, per poter dare uno scossone positivo, con uomini che stanno già scaldando i motori.
Al voto ormai è chiaro, come si andrà: data per scontata, (con colpi di scena sempre possibili all’ultimo minuto), la fedeltà dell’U.D.C., Biagio andrà con la sua lista, quella del sindaco, e il sostegno di P.D. e U.D.C.
Basteranno?
Bisogna vedere se dall’altra parte arriverà uno squadrone del PDL forte e unito che, con un candidato credibile vincerebbe a braccia alzate, o una serie di squadrette civiche, buone per beccuzzare qualche consigliere, ma non certo per riuscire a imporre un sindaco.
A settembre le prime risposte ai nostri interrogativi..