Riceviamo e pubblichiamo
Egregio Direttore,
nei mesi scorsi sono stato chiamato, spesso e direttamente, in causa per chiarire la posizione dell’amministrazione sulle questioni poste dall’articolo da Lei postato su Bagherianews dal titolo “Assessore Di Stefano dica una parola chiara sulle aree artigianali”
che traeva spunto da un articolo, a firma dell'ex sindaco, arch. Francesco Giuseppe Fricano, dal titolo: "Avevamo visto giusto...."
Era il 19 maggio 2009.
Nella parte iniziale del suo articolo lei recita testualmente, riferedosi al contenuto dell’articolo dell’arch. Fricano, che “…assieme alle motivazioni su alcuni percorsi e scelte politiche personali intraprese dall’ex Sindaco Fricano, lo stesso, faceva una affermazione estremamente grave, e cioè che il comune di Bagheria avrebbe perso il finanziamento di 8.500.000 di Euro destinati alle aree artigianali e che in conseguenza ne avrebbe potuti perdere altri 4.500.000 destinati all’adeguamento della S.S. 113. Per un totale quindi di 13.000.000 di Euro!!”.
Questa era solo la prima parte dello stesso articolo.
Prima di iniziare a raccontare una serie di avvenimenti volevo ricordare che durate la sua esperienza amministrativa e per il suo modo di fare politica, lo stesso ex Sindaco Arch. Fricano, fu soprannominato su un famoso manifesto dell’opposizione di allora “PINO…CCHIO”.
Ora, al di là dell’ironia, non è che l’azione amministrativa dell’architetto, ex sindaco, Fricano si sia contraddistinta per tempestività o capacità risolutiva dei problemi.
Va tuttavia ricordato, e questo per amor di verità, che parte dei meriti di alcune opere che oggi si realizzano deve essergli ascritto.
Dopo quanto detto, abbiano i lettori la pazienza e la ponderazione di dare il credito che meritano alle affermazioni ed ai postulati dell’architetto, ex sindaco, Fricano.
Comunque, per tutti i frequentatori del sito che hanno letto l’articolo in questione e gli altri che poi si sono susseguiti, ma soprattutto per l’intera comunità bagherese, ritengo doveroso, a distanza di qualche mese, dare delle risposte serie, ponderate, concrete e che rispecchiano la realtà dei fatti accaduti fino ad oggi.
Una piccola, e sottile, precisazione ritengo debba essere fatta sull’ormai famigerato incarico per la redazione del piano particellare di esproprio ed il frazionamento dell’area su cui dovrà sorgere la zona artigianale di contrada Monaco, e ciò prima di iniziare a relazionare sui fatti.
L’incarico in questione, conferito dall’ex sindaco Fricano, non era l’unico per la zona, ma erano stati conferiti altri tre incarichi fiduciari ad altrettanti stimati professionisti.
L’allora capogruppo dell’UDC, Bartolo DI SALVO, aveva fatto rilevare che gli stessi incarichi presentavano vizi procedurali nelle modalità di conferimento, tant’è che lo stesso Sindaco “PINO…CCHIO”, ne prendeva atto, dichiarando che avrebbe provveduto ad emettere determina di revoca degli stessi.
In data 4 maggio 2005 con determinazione sindacale n.33, veniva revocato solo l’incarico ad un professionista per la redazione del progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione.
In data 7 giugno 2006, nel frattempo il Sindaco Fricano si era dovuto dimettere per le vicissitudini che tutti ormai conosciamo, con determinazione commissariale n.33 venivano revocati gli incarichi conferiti per la redazione dello studio geologico-tecnico.
Rimaneva sempre efficace, alla faccia della trasparenza degli atti amministrativi, l’incarico per la redazione del tipo di frazionamento per le opere di urbanizzazione per l’area in questione.
Il professionista, che oggi reclama la paternità dell’incarico, mai avrebbe potuto iniziare ed espletare il tipo di frazionamento, per tre ordini di motivi:
-Essendo stato revocato l’incarico per la progettazione esecutiva non esisteva alcuna sistemazione delle aree e conseguentemente mancavano le “informazioni basilari” per procedere al frazionamento
-Il progetto originario, preliminare, è stato oggetto di variante votato dal Consiglio Comunale solo nell’ottobre 2007;
-Il tipo di frazionamento è stato redatto in parte dai tecnici interni dell’ufficio tecnico comunale.
Inoltre, pare che fino a pochi mesi fa, come dall’inizio della passata consiliatura (sindaco Fricano), il professionista in questione svolgesse l’attività presso lo studio dello stesso ex Sindaco, concessogli in affitto.
Ma queste sono solo indiscrezioni e pettegolezzi.
Ma torniamo alla questione che più ha interesse per le città.
Sin dai primi giorni del mio insediamento nel ruolo di Assessore (settembre 2008), ho voluto verificare tutti gli atti amministrativi del piano PIP dell’area artigianale di contrada Monaco, al fine di impartire il giusto indirizzo per raggiungere legittimamente e nel modo più trasparente possibile l’obiettivo per l’approvazione del regolamento per l’assegnazione dei lotti, avvenuto successivamente,a fine ottobre 2008, solo dopo un mese dal mio insediamento.
Inoltre mi sono premurato di far preparare gli atti del bando di gara per la realizzazione delle opere infrastrutturali.
Si ricordi che a far data dal 21 giugno 2007, erano decaduti i vincoli preordinati all’esproprio del PRG.
Tale circostanza mi imponeva di verificare l’attivazione già avvenuta delle procedure di “avvio del procedimento di esproprio”.
Ciò si rendeva necessario in conseguenza di una serie di sentenze che avevano visto condannato il Comune di Bagheria a risarcire grosse somme di denaro,(che alla fine graveranno su tutti i cittadini bagheresi) a seguito di procedure espropriative fatte con troppa leggerezza, o “illegittimamente” per meglio dire, tutte dall’amministrazione guidata dell’architetto, ex sindaco, Fricano.
Pertanto, visto il crescente numero dei casi sopra citati, ci siamo guardati bene a dare seguito ad un procedimento già avviato, ma che destava tanti dubbi e perplessità.
Infatti, i pareri in nostro possesso erano sempre più contrastanti tra loro, quello dell’Ufficio di Piano del Comune, dell’Ufficio Legale dello stesso ente, dell’ufficio espropri del Comune e dell’Ufficio Pareri dell’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente.
E potendosi prefigurare, per un verso una lunga sfilza di ricorsi da parte dei cittadini proprietari delle aree interessate, che non avrebbero mai dato la disponibilità dei siti, e dall’altro riconoscere un oneroso danno all’impresa che si sarebbe aggiudicata gli stessi lavori, per l’impossibilità ad avere la disponibilità delle aree, abbiamo preferito non avere le idee chiare.
Evitando di sprecare denaro pubblico.
Da attento amministratore (anche se più volte definito “PANZER”, perché secondo alcuni, non rispetterei le procedure o, ancora peggio, in altri casi addirittura salterei alcuni passaggi), non potevo far altro, invece, che smentire gli stessi avversari politici cercando di risolvere a monte i problemi che man mano venivano evidenziati.
Ed è per questo motivo, che con tre pareri contrastanti all’interno dello stesso ente comunale, abbiamo richiesto, di concerto con gli uffici preposti, un parere all’Assessorato competente.
Nel frattempo, però, non eravamo rimasti inoperosi.
Infatti il 12 febbraio 2009 era stata presentata alla Presidenza del Dipartimento della Programmazione della Regione Sicilia, firmata congiuntamente dal sindaco Biagio Sciortino, dal sottoscritto e dall’amministratore delegato del Patto territoriale, dott. Gianni Granata, la richiesta di proroga per la spendibilità delle risorse disponibili per il Patto Territoriale ampiamente e tecnicamente motivata.
In data 17 luglio 2009, Lei stesso, Caro Direttore, ha scritto e pubblicato l’articolo con il seguente titolo: “Colpo di scena: 4 mesi di proroga per utilizzare i fondi PIP”
Questa è la migliore risposta che l’amministrazione comunale tutta e l’assessore Di Stefano, chiamati a dare chiarimenti sulla questione, potevano dare.
Ora, a Noi viene quasi spontaneo chiederci quali risposte attendersi da lei, Direttore, dall’ex sindaco Pino…Fricano, dal Consigliere Provinciale e già sindaco “in pectore” Vincenzo Lo Meo e da tutti quei signori commentatori degli innumerevoli articoli scritti sulla vicenda di cui, di seguito, mi permetto di riportarne i titoli:
Assessore Di Stefano dica una parola chiara sulle aree artigianali.
Avevamo visto giusto... - di Pino Fricano.
La maledizione sulle opere pubbliche di Bagheria.
Chi potrebbe essere il futuro sindaco di Bagheria?
09-07-09 V.zo Lo Meo (PDL) : La maggioranza PD-UDC responsabile perdita risorse delle aree P.I.P.
29-06-09 Andati in fumo i finanziamenti per l'area artigianale?
In questo periodo di attesa e di silenzio non siamo stati a guardare e non stavamo li “…a fare orecchie da mercante”, come da Lei “suggerito” in un altro suo articolo, “…perché troppo impegnati nella pratica ormai pienamente condivisa dall’U.D.C., adesso che è in giunta, di nominare esperti, consulenti e direttori “ad libitum” e “motu proprio” come le bolle papali”.
Abbiamo ascoltato in silenzio anche quando lei, e non era l’unico, sosteneva che “…chiunque si rendesse responsabile della perdita di questi finanziamenti, si renderebbe responsabile di un delitto (politico s’intende) nei confronti della nostra comunità. Perché perdere i finanziamenti delle aree artigianali significa togliere ai nostri artigiani la possibilità di sviluppo e togliere lavoro ai nostri giovani, e negare un futuro a Bagheria”
Chi sono questi responsabili? si chiedeva.
Lei stesso scriveva “…che non è difficile ritrovarli con nome e cognome, erano i sindaci, gli assessori, i funzionari, che hanno amministrato Bagheria e guidato l’Assessorato e gli uffici preposti, negli ultimi anni”
Concludeva infine che “Senza alcun dubbio sarebbero questi i veri nemici della città di Bagheria e come tali li additeremmo all’opinione pubblica.”
Non siamo stati a guardare, nè a subire in silenzio.
Abbiamo lavorato, ed ancora lavorato, perché la speranza per la nostra città non fosse perduta.
Per concludere, dopo lo scossone del 16 luglio scorso, La prego di voler accogliere una mia ultima considerazione, in linea con il mio carattere ed il mio temperamento.
Dopo essere stato in silenzio, cercando nel frattempo di andare avanti con l’azione amministrativa per uscire dall’empasse, devo constatare che sino ad oggi nei nostri confronti si è scatenata una campagna di accerchiamento, alimentata dalla guerriglia del gossip troppo spesso pilotato ed articolato da chi dalle disgrazie di questa città vuol trarre beneficio (politico s’intende), e di fronte agli attacchi di chi vorrebbe disarcionarci, non abbiamo ceduto, niente scuse ma solo fatti ed atti concreti.
L’ultima considerazione, come sopra detto la voglio spendere per un Mio Caro Amico e componente dello stesso partito, il Consigliere Provinciale Bartolo Di Salvo, il quale disse che a tempo e a luogo, noi e i cittadini bagheresi, avremmo avuto le informazioni desiderate corredate da documenti e riferimenti precisi e puntuali, e non chiacchiere e opinioni in libertà.
Il tempo gli ha dato ragione.
Sicuro che nei prossimi giorni potremo andare avanti nei lavori, per dare risposte ad un territorio in crisi da parecchi anni, proprio per la mancanza di industrie e di aree artigianali, cogliamo l’occasione, caro direttore, per anticiparLe che chiederemo la sua collaborazione e quella di tutti coloro che amano Bagheria (senza secondi fini) per elaborare un disegno di città che possa essere condiviso e condivisibile.
Sicuro di un Suo favorevole riscontro alla presente, colgo l’occasione per porgere
Cordiali saluti
Geom. Gino DI STEFANO
Assessore ai Lavori e Servizi Pubblici, Attività Produttive e alla Programmazione Fondi Strutturali 2007-2013