Il male è purtroppo una costante nelle nostre cronache: abusi, stupri, omicidi sono episodi così abituali da lasciarci purtroppo ormai indifferenti. Contro questo atteggiamento apatico è doveroso però intervenire,
comprendendo innanzitutto quali sono i lati oscuri della nostra natura in modo da poterli contrastare con forza ed efficacia.
Da poco è uscito un libro che può aiutarci in questo scopo: si tratta di “Psicologia del male” pubblicato da Laterza. L’autore, Piero Bocchiaro, palermitano, anziché rifarsi a cliché secondo cui chi compie azioni malvagie deve necessariamente essere un individuo perverso o cinico, propone una tesi più articolata e scientifica in base alla quale chiunque, se viene a trovarsi in certe circostanze, è in grado di oltraggiare, umiliare, o distruggere una o più persone innocenti.
La scientificità di una simile tesi è garantita dai dati raccolti dagli psicologi in numerose ricerche condotte in laboratorio ma anche sul campo, ricerche di cui l’opinione pubblica è normalmente tenuta all’oscuro…
L’autore affronta vari fatti di cronaca come la tragedia dell’Heysel (stadio belga in cui morirono decine di tifosi italiani durante una finale di coppa) o le torture di Abu Ghraib (carcere iracheno in cui dei militari americani inflissero punizioni atroci ai detenuti) spiegandoli in una luce nuova, convincente e al tempo stesso rigorosa, che induce ad abbandonare il sistema di spiegazione classico “Buoni-Cattivi” a favore di un modello in cui chiunque possiede in potenza dei serbatoi di male e di bene che possono venir azionati dai fattori presenti nella situazione immediata in cui agisce.
In condizioni normali siamo guidati dalle nostre personalità e dunque il comportamento risulta pressoché prevedibile; tuttavia, quando ci si presenta una situazione insolita, nuova, estrema, è più probabile che diventiamo maggiormente esposti alle forze psicosociali in essa presenti, al punto che queste possono prendere il sopravvento e orientarci verso il male. Tali forze sono egregiamente (ed elegantemente) spiegate in un linguaggio accessibile anche ai non esperti di psicologia.
Ciò che ricaviamo da questa lettura è sicuramente una visione nuova del male, ma soprattutto una nuova consapevolezza che non deve spaventare: sapere di essere tutti esposti al potere della situazione esterna è già di per sé un’arma poiché ci fa conoscere e ci rende vigili nei confronti delle forze psicologiche che indirizzano verso il male. Questo è già un primo e importante passo nel processo che conduce alla loro sconfitta.
Piero Bocchiaro (Palermo, 1972) è research fellow alla Vrije Universiteit di Amsterdam. Autore di articoli scientifici e del volume “Introduzione alla psicologia sociale” (con S. Boca e C. Scaffidi Abbate, Bologna 2003), ha insegnato all’Università di Palermo e trascorso periodi di formazione e ricerca alla Stanford University.